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10 punti chiave per l’email marketing di oggi e di domani

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Segmentazione, personalizzazione, automazione, comparazione: fasi chiave del marketing che trovano esaltazione nell’email marketing.

Più i bot prendono piede come mezzi per innescare una specie di dialogo con l’utente, in maniera automatizzata all’interno di piattaforme esterne, più risulta convincente la forza e la validità di uno strumento così 1.0 come un indirizzo email, in ottica di marketing.

La questione è sempre quella: l’email è una chiave personale e preziosa per accedere a una serie di cose fondamentali nella vita moderna, come gli stessi social network , l’ambito professionale e relazionale, i pagamenti online, le app, lo smartphone, il tablet e così via. È una chiave unica per svariati aspetti della vita di ogni giorno, che permette di gestire informazioni ricche, qualitative e personali.

È proprio l’alto valore che un indirizzo email accumula per il proprietario che rende il gesto di iscrizione a una newsletter un atto di fiducia, da un certo punto di vista. Se a questo intrinseco valore si aggiungono le possibilità di automatizzazione offerte dai moderni strumenti di email marketing , risulta chiaro quanto sia strategico poter contare su database di email ben organizzati lungo precisi argomenti e variabili.

Non solo l’ email marketing si difende benissimo dai colpi degli strumenti di marketing digitale “più trendy”, ma cresce e migliora lungo propri trend.

Email marketing: quali sono i punti chiave?

Si seguito 10 punti chiavi per l’email marketing.

1. Strategia di Marketing

Sembra banale, ma non si può non partire da questo aspetto. Da diverse ricerche (tra cui quella di Ascend2, di febbraio 2015) ma soprattutto da un minimo di buon senso che ognuno dovrebbe avere, la mancanza di una strategia di marketing bel delineata con definiti obiettivi, target e budget , è uno dei più grossi ostacoli all’uso efficace dell’email marketing (e non solo). L’ email marketing si traduce in un insieme di strumenti, la cui innovatività è fine a se stessa se non indirizzata nel verso giusto.

2.       Lead Nurturing

Se si parla di trasformare un utente in cliente, la mail rimane lo strumento essenziale. Il lead nurturing è proprio quel processo che permette di attirare utenti, ottenendo i loro dati (tipicamente un indirizzo email e qualche altra funzione essenziale) in cambio di informazioni di qualità. Un’azione combinata di informazioni e push commerciali è ancora straordinariamente efficace, sapendo che:
a.       il 75% degli utenti iscritti a una newsletter non è ancora pronto all’acquisto (dati da marketnetservice.com);
b.      la newsletter risulta essere ancora lo strumento più efficace di stimolazione alle vendite per gli ecommerce , soprattutto del comparto moda.

3.       Iper-personalizzazione

Con questo termine si fa riferimento a quell’approccio che punta su comunicazioni iper-personalizzate, sfruttando i dati presenti in database articolati: all’indirizzo email devono essere associate altre variabili socio-demografiche e interessi precisi. Le piattaforme di invio mail hanno sempre migliori funzioni per segmentare, personalizzare, automatizzare e comparare gli invii.

4.       Semplicità

C’è una forte esigenza di svincolarsi “dal codice” e dal tempo necessario per produrre comunicazioni.
I social media e tutto il mondo dell’instant messaging hanno velocizzato qualunque comunicazione: Facebook comunica pubblicamente i tempi di risposta di una pagina fan; i bot rispondono in tempo reale se interpellati.
Sono sempre più obsoleti certi strumenti come il comunicato stampa , che viene scritto e vidimato dalla dirigenza ed infine veicolato, quando ormai gli utenti (i consumatori) in tempo reale interagiscono con il brand sui social. E anche un silenzio prolungato a fronte delle sollecitazioni dei fan è una risposta ricca di significati, sovente negativi.
Per questo motivo, un ufficio comunicazione deve disporre di strumenti agili, innovativi che possano essere attivati da addetti marketing e comunicazione con modalità drag&drop lungo le 4 variabili menzionate prima:
a.      segmentazione;
b.      personalizzazione;
c.      automazione;
d.      comparazione.

5.       User Experience

La semplicità deve esserci anche in termini di messaggio veicolato e di call-to-action.
Anche le email vengono sempre più usufruite da dispositivi mobile e questo impone delle scelte differenti in termini di layout, almeno per quegli utenti abituati a fruire dei contenuti via smartphone. Anche lo strumento utilizzato dagli utenti permette di segmentare le liste di contatti e di differenziare i messaggi.

6.       Automazione

È già usato poc’anzi il termine “ marketing automation ”: personalizzazione e trasformazione dell’utente in cliente sono possibili grazie all’evoluzione costante degli strumenti di marketing automation, fondamentale per diversi obiettivi, come emerge da una ricerca di Ascend2 svolta nel 2015.

Marketing Automation - email marketing

7.       Machine learning e predittività

La crescita delle potenzialità dell’intelligenza artificiale permetterà di predire con efficacia quali contenuti, tempi di invio e tipologie di call-to-action si intersecheranno meglio con i segmenti di utente, con aumenti vertiginosi dei tassi di apertura e click delle newsletter.

8.      Kinetic Email – Email Interattive

L’email del futuro potrebbe essere ricca di animazioni, contenuti dinamici ed effetti che renderebbero una newsletter un’esplorazione. Si potrebbe immaginare come una sorta di Facebook Canvas, trasformando un contenuto informativo sostanzialmente statico in un contenuto interattivo, quasi televisivo.

9.       Shopping?

Connesso con il punto precedente, bisogna considerare anche le possibilità crescenti in termini di azioni direttamente attivabili dal contenuto della mail. Ad esempio: la possibilità di fare acquisti online direttamente in essa?

10.       Blocchi di funzionalità (o Functional Chunks)

Più le piattaforme di email marketing sapranno dotarsi di blocchi di funzionalità integrabili con altri strumenti di marketing (WordPress, Facebook, Telegram, giusto per fare degli esempi), maggiore sarà il successo di tali piattaforme di invio. Anche il marketing manager ha bisogno di un’esperienza di consumo “multicanale” e seamless.

Ciò che realmente conta – in estrema sintesi – è la strategia comunicativa che sta alla base dei contatti, ma alla strategia deve seguire un’adozione di strumenti rapidi, che esaltino la strategia senza frustrarla.

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