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Amministrative del 5 giugno 2016: se le elezioni sono social

Amministrative del 5 giugno 2016: se le elezioni sono social

Una serie di strumenti hanno permesso di monitorare l’attività social dei candidati alle elezioni amministrative dello scorso 5 giugno

Mentre si aspettano i risultati definitivi e le seconde tornate, le elezioni amministrative del 5 giugno hanno già i loro vincitori social. Ormai abituati a gestire la propria presenza sui social network (nonostante qualche strafalcione!), infatti, i candidati degli oltre 1300 comuni chiamati alla urne hanno usato pagine Facebook, account Twitter e simili a uso e consumo della campagna elettorale. Uno sguardo ai numeri dà il polso di ciò di cui si sta parlando.

Una campagna politica a prova di cinguetti

Con un app creata appositamente,  Qlik per esempio ha monitorato l’attività online dei candidati in cinque principali capoluoghi italiani (Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli). Raccolti a partire da metà maggio, i dati hanno eletto Roma la città più social, almeno su Twitter. I cinguettii riguardanti i candidati al Campidoglio sono stati, infatti, oltre 7090, ben più dei quasi 2250 di Milano, dei 1579 di Torino, dei 1400 di Napoli e delle poche decine di Bologna. Diverso è lo scenario se si passa a considerare contenuti, tono e mood dei tweet. Napoli e Roma sono le due città con sentiment peggiore (rispettivamente -0,87% e -0.16%). I dati più positivi sono, invece, quelli di Bologna (+0.57%), in barba al protagonismo sui social davvero contenuto.

Una serie di strumenti hanno permesso di monitorare l’attività social dei candidati alle elezioni amministrative dello scorso 5 giugno

Interessante anche il tentativo di Qlik di creare un pur grossolano termometro politico a partire dal numero di follower per candidato/lista. I più amati – o, per lo meno, i più seguiti – tra i pretendenti al Campidoglio sembrerebbero così Roberto Giachetti (26,3% sul totale follower) e Stefano Fassina (18,7%), mentre deludono le performance di Giorgia Meloni e Virginia Raggi (ferme a poco più del 9%). Gli utenti meneghini, invece, sembrerebbero seguire soprattutto l’attività social di Stefano Parisi (30,3% sul totale), Giuseppe Sala (20.2%) e Marco Cappato (19.5%).

Da Qlink hanno monitorato, inoltre, in queste settimane l’attività dei singoli profili dei candidati sindaco. Per quanto riguarda Milano, il più attivo su Twitter sarebbe stato Parisi con almeno 765 tweet (non sempre dal sentiment positivo) riguardanti la campagna elettorale. Seguono Gianluca Corrado (con 554 tweet) e Giuseppe Sala (409), mentre campione di sentiment positivo è Basilio Rizzo.
Tra i candidati romani i più attivi su Twitter sono stati Marchini (con almeno 1600 tweet sulla campagna elettorale) e la Raggi (1550 tweet), seguiti dalla Meloni (1125) i cui risultati, però, non sono altrettanto positivi per quanto riguarda il sentiment (è la candidata con performance peggiore).

Uno sguardo agli hashtag più utilizzati, soprattutto se puliti da quelli legati a candidati/liste (#iocorroperMilano, #Comuni5stelle, etc.), riesce a dare un’idea dei maggiori temi di campagna elettorale. A Roma prevalgono quelli della sicurezza, della mobilità e delle iniziative per la famiglia. A Milano si guarda, invece, a tasse e aspetti finanziari, all’ innovazione e alle necessità di una città smart.

Senza dimenticare Facebook

La stessa app di Qlik dà dati macroscopici riguardo all’attività su Facebook dei candidati alle amministrative dello scorso 5 giugno: le loro pagine hanno raccolto complessivamente 9,5milioni di like e 1milione di commenti.
Ben più che i dati assoluti, anche se riferiti ai singoli candidati/liste (l’app permette infatti di selezionare un singolo candidato e di riceverne interessanti insight, ndr), per quanto riguarda l’uso di Facebook in campagna elettorale appaiono interessanti dati più robusti come quelli raccolti da Vincenzo Cosenza per CheFuturo!. Si parte dalla fanbase dei singoli candidati: a Roma vince Giorgia Meloni che, grazie ai suoi precedenti in politica, può contare su oltre 580mila fan; seconda Virginia Raggi con circa 140mila like alla pagina, mentre gli altri non superano i 50mila.

A sentire l’esperto, però, contano più aspetti dinamici come la capacità di far crescere la propria fanbase. I risultati migliore ottenuti nelle ultime due settimane di campagna elettorale, così, sarebbero quelli di Roberto Giachetti (che ha guadagnato un +25%) e quello della Raggi (+18%) che ha visto crescere la sua pagina di 1.550 fan in media ogni giorno. Nel panorama milanese, invece, i numeri sono molto diversi, in parte perché i candidati sono personaggi nuovi della politica: Beppe Sala ha circa 25.000 fan e ha visto crescere la sua fanbase del +16% nelle ultime due settimane, la pagina di Stefano Parisi ha 21.000 like ma è in crescita del +40% e quella di Gianluca Corrado ne ha poco più di 8.000 con una crescita del +14%.

Se si guarda alla capacità di engagement , tra i candidati capitolini vincono la Meloni per valori assoluti e la Raggi per valore relativo: un solo post della pentastellata raccoglie in media 2.660 tra like, commenti e condivisioni – la Meloni è ferma a 1.587 e Giachetti a 683. Tra i candidati a Palazzo Marino, invece, il campione di coinvolgimento è Parisi con una media di 487 interazioni per singolo post pubblicato, seguono Sala (472) e Corrado (139).

Amministrative del 5 giugno 2016: se le elezioni sono social

Fonte: CheFuturo!

Amministrative del 5 giugno 2016: se le elezioni sono social

Fonte: CheFuturo!

Racconto visivo delle elezioni

Le amministrative del 5 giugno hanno generato una gran mole di traffico anche su Instagram, sia negli ultimi giorni di campagna elettorale che durante l’election day. Dalle testimonianze delle ospitate nei maggiori salotti televisivi, ai selfie in attesa dello spoglio, passando per la tradizionale foto al seggio del candidato: l’hashtag #elezioni e una serie di hashtag figli (#elezioni2016, #elezionicomunali, #elezioniamministrative) hanno raggiunto nella giornata del 5 giugno quasi le 16mila ricorrenze.

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