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Gravidanza: perché le donne si affidano al web? E cosa cercano?

Gravidanza: perché le donne si affidano al web? E cosa cercano?

Durante il periodo della gravidanza le donne usano sempre più il web per cercare informazioni. Qual è il motivo? E che tipo di news cercano?

Tre future mamme su quattro cercano informazioni sul web riguardo alla loro gravidanza. E, per di più, almeno il 16% delle primipare e il 13% delle donne in gravidanze successive alla prima utilizzano il web come fonte principale, con buona pace di consultori, medici di base e specialisti. I dati sono di qualche tempo fa (fanno riferimento al Listening to Mother II, una survey sulle nascite americane del 2005, ndr), ma non è difficile immaginare come, in questi anni, la fiducia verso la Rete come miniera di preziose informazioni su gravidanza e post-parto sia soltanto aumentata, come testimoniano anche le numerose app create per l’occasione.

Le ricerche a tema salute

Non c’è, quindi, da stupirsi: uno studio del Pew Internet & American Life Project ha dimostrato, del resto, come almeno l’80% degli internauti usi il web per cercare informazioni riguardo alla propria salute, e lo fa a partire dai più comuni motori di ricerca. Si cercano notizie su specifici disturbi (63%) o trattamenti e soluzioni mediche (47%), ma anche più in generale consigli legati all’alimentazione e all’attività fisica (rispettivamente il 40% e il 36%). Le future mamme, così, cercano sul web informazioni, consigli e pareri per la loro gravidanza già a partire dai primissimi giorni. La Rete, del resto, è piena di forum, portali tematici, siti e community dedicate alle donne incinte. Il tutto senza considerare il fronte social e app dedicate alla gestione della gravidanza.

QuantO si ricorre alle Rete? E quanto sono affidabili le informazioni?

Numeri e statistiche in questo campo sono dei più vari. C’è chi ha provato a calcolare quante volte chi aspetta un bambino “chiede” informazioni alle Rete: la stragrande maggioranza delle donne in gravidanza lo fa almeno una volta nell’arco dei nove mesi, ma la media è di quattro ricerche al mese, anche se c’è chi ammette di aver consultato Internet anche due volte al giorno durante la gravidanza. Altre ricerche hanno provato a stabilire, invece, l’affidabilità delle informazioni su gravidanza e parto ricavate in Rete. Il rischio è, infatti, di incappare in contenuti superficiali, approssimativi, basati più su credenze popolari o esperienze comuni che su chiare evidenze scientifiche: motivo per cui medici e professionisti sembrano storcere il naso davanti al binomio gravidanza e web. Nonostante questo, però, chi ha usato la Rete per cercare informazioni su gravidanza e parto le considererebbe nel complesso affidabili: in un altro studio, infatti, emerge che almeno l’86% delle donne incinte avrebbe risposto “molto” o “abbastanza” se chiamate a giudicare la credibilità delle informazioni ricavate dal web.

Perché ci si informa sul web?

Più interessante, però, sembra capire perché sempre più future mamme si affidano al web quando in gioco c’è la loro salute e quella del loro bambino. C’è chi sostiene che sia soprattutto un problema di riservatezza: il web garantirebbe anonimato e privacy e permetterebbe di ricevere immediatamente alcune informazioni fondamentali sulla gravidanza anche senza consultare il medico o, in alcuni casi, allertare il partner. Non a caso l’uso di Internet per la ricerca di informazioni e consigli sulla gravidanza sarebbe particolarmente comune soprattutto nelle primissime settimane. Il fatto che le future mamme continuino a rivolgersi a Google&co anche nei mesi successivi, a gravidanza conclamata, fa pensare però anche a una questione di accessibilità. Le donne incinte, in altre parole, cercherebbero sul web soprattutto le informazioni più urgenti per comodità, perché lo si può fare in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, senza aspettare i tempi (a volte eccessivamente lunghi) di un consulto specialistico.

Parola d’ordine: condividere

Ciò a cui non si pensa spesso, invece, è che una donna che ha appena scoperto di essere in gravidanza ha bisogno soprattutto di non sentirsi sola. La Rete offre, in questo senso, l’opportunità inedita di sentirsi parte di una community. Chi ha condotto analisi in materia, così, ha scoperto per esempio che la maggior parte delle donne in gravidanza si imbatte per la prima volta in video di un parto naturale non più durante il corso pre-parto ma su YouTube, dove sono migliaia i video taggati con keyword riferite alla gravidanza. La possibilità di leggere su blog , forum, gruppi social i racconti più diversi sulla gestione della gravidanza e del parto, poi, aiuterebbero le future mamme a prendere decisioni più consapevoli sul percorso medico-ospedaliero da seguire, oltre che favorire per esempio forme alternative al più tradizionale parto naturale o cesareo.

Gravidanza e acquisti informati

Non va dimenticato, però, anche che le future mamme sono un target molto appetibile per i brand specializzati. Ci sono tantissimi prodotti e servizi che una donna in gravidanza può voler acquistare prima della nascita del suo bambino e, anche in questo caso, il sistema delle recensioni online e dei forum tematici su cui confrontarsi con chi ha già usato quel prodotto/servizio per ricavarne opinioni peer-to-peer sembra essere di fondamentale importanza. Tanto più che, come ha sottolineato uno studio di Ipsos, almeno il 90% delle mamme “digitali” conclude oggi i suoi acquisti sui più comuni siti di ecommerce . Una piccola curiosità? Ci sono persino “luoghi” virtuali dove le future mamme possono creare una lista di regali personalizzata in vista del proprio baby shower o ricorrere alla vecchia arte dello scambio di vestitini, passeggini e altri “strumenti del mestiere” che non si utilizzano più.

Cosa si cerca in Rete durante la gravidanza?

Proprio a proposito delle ricerche condotte in Rete dalle donne in gravidanza, c’è chi ha usato alcuni dati aggregati di Google per scoprire quali siano le preoccupazioni più comuni e i topic più discussi dalle future mamme. In America, per esempio, a Google si chiede nell’ordine se una donna incinta può “mangiare gamberi”, “bere vino”, “bere caffè” o “assumere paracetamolo”. Risultati come questi mostrano chiaramente come alcuni fattori “soft” e d’impronta culturale abbiano un impatto importante non solo nel business, ma anche nel modo in cui si affrontano le questioni più quotidiane. Per le future mamme di altri paesi, infatti, le informazioni da chiedere a Google&co sono completamente diverse: in Australia, per esempio, gran parte delle ricerche sul web verte sulla possibilità di assumere latte e derivati in gravidanza e in Nigeria sui rischi legati al bere acqua fredda. Anche la categoria cose da fare o non fare quando si è in gravidanza è tra i topic più frequentemente ricercati dalle donne incinte: in posti come gli Stati Uniti, l’Australia e il Canada si cercherebbero informazioni soprattutto su come evitare le smagliature, mentre in paesi come il Ghana, l’India o la Nigeria tra gli argomenti più ricercati c’è la possibilità di fare sesso anche durante la gravidanza. Anche il “tema” concepimento è tra quelli che più destano curiosità o bisogno di informazioni: basti pensare che in Corea del Sud, per esempio, ci sono migliaia di query riguardanti le presunte tecniche per concepire figli maschi.

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Fonte: The New York Times

Cosa cercano i papà durante la gravidanza delle mamme?

Una piccola nota curiosa va poi riservata a cosa cercano in Rete gli uomini durante la gravidanza del partner. Se le mamme, infatti, sembrano avere motivi “pratici” per ricorrere alle risposte confortanti di Google&co, anche i papà sembrano votarsi sempre più spesso al web per comprendere meglio cosa accade in quei nove mesi. Forse non ci si aspetterebbe, certo, che i futuri padri messicani cerchino in Rete parole d’amore per la moglie incinta (“frases de amor para mi esposa embarazada” e “poemas para mi esposa embarazada” sono due delle stringhe più frequenti) o che quelli americani siano tanto spiazzati da chiedere a Google cosa fare una volta scoperta la gravidanza (“my wife is pregnant now what” e “my wife is pregnant what do I do” sono, infatti, tra le ricerche più comuni). Dal web, però, anche i padri sembrano voler sapere cosa aspettarsi quando si aspetta.

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