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Qual è il rapporto tra professioni, competenze digitali e aziende in Italia?

persone lavoro professionisti

Per cogliere le opportunità dell’innovazione online però, bisogna innanzitutto sviluppare attitudini e qualità inedite: le cosiddette digital soft skills

Lo studio, battezzato “Professioni Digitali e Aziende Analogiche”, svolto da Made in Digital in collaborazione con Adecco Italia e Soiel International, indaga il livello di digitalizzazione delle aziende in Italia, in particolare nel marketing e nella comunicazione.

È stato rilevato che attualmente siamo dei forti ritardatari.

Il 46% delle aziende, quasi la metà del campione, è decisamente in ritardo nell’investire in marketing e comunicazione digitale. In particolare, il 24% ci investe da meno di 3 anni, mentre il 22% non ha ancora iniziato a investirci.

Il dato di partenza è quindi pessimo. C’è però speranza, in quanto:

Esiste un gruppo di aziende pioniere del digitale. Quasi un quarto del campione, il 24%, può definirsi pioniera di marketing e comunicazione digitale, avendoci investito da più di 10 anni.

Si avverte l’esigenza nell’investire maggiormente in risorse interne. 3 professionisti su 4 ritengono che la gestione del marketing e comunicazione digitale debba essere presidio di risorse interne full-time, più che a agenzie esterne o a consulenti e freelance. Ma per la metà delle aziende non è ancora così.

C’è coerenza tra le necessità reali e i possibili investimenti futuri. Le figure che i manager considerano più importanti da inserire in azienda, corrispondono a quelle su cui l’azienda investirà nei prossimi 2-3 anni. Tra tutti spiccano Digital Strategist, creatori e curatori di contenuti digitali, social media e Community Manager, Web Analyst e seo .

Cosa fare quindi per migliorare le proprie digital skills?

Per eccellere bisogna diventare smart workers con una visione multicanale ed esperti delle piattaforme. Le qualità ritenute fondamentali per eccellere come Digital Strategist sono: la capacità di ideare progetti e campagne multicanali, integrati online e offline (85%); la conoscenza approfondita delle piattaforme (67%), l’attitudine allo smart working : essere flessibili e saper lavorare ovunque, per obiettivi più che secondo orari e luoghi fissi (55%).

Infografica-Infografica professioni digitali

ALTRI DATI E INDAGINI RECENTI A TEMA

IL LAVORO SI TROVA ONLINE: SOCIAL RECRUITING
Il digitale, e in particolare i Social Media, si dimostrano canali sempre più sfruttati per cercare lavoro: secondo l’indagine Il lavoro ai tempi del #SocialRecruiting in Italia di Adecco il 67% si muove in tal senso. Anche il dato annuale di chi trova lavoro grazie ai social media è in espansione: siamo passati da 2% del 2013 al 7% del 2014.

LE MULTINAZIONALI DIGITALI VANNO A CACCIA DI UMANISTI
A metà 2015 Facebook mostrava 225 posizioni aperte per professionisti con competenze nella comunicazione, e “solo” 146 offerte di lavoro per sviluppatori digitali. Mentre Uber, la compagnia che sta rivoluzionando i trasporti con un’app mobile, cerca ben 427 laureati con competenze umanistiche, a fronte di “soli” 168 laureati con formazione scientifica.

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