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YouTube e influencer marketing: come creare strategie di successo

YouTube e influencer marketing: cosa c'è da sapere

Uno youtuber è anche, in automatico, un influencer? E, se no, come può diventarlo? Cosa c'è da sapere su YouTube e influencer marketing.

YouTube e influencer marketing sono ormai un binomio indissolubile. Essere uno youtuber con molto seguito, però, vuol dire automaticamente potersi considerare un influencer ? Come succede per molte altre nuove professioni digitali i confini sono labili e non sempre netti: quello su cui la maggior parte di chi fa lo youtuber concorda, però, è che le due categorie si intersecano – come ci ha ricordato in un’intervista al Marketers World 2019 anche Marcello Ascani, con i suoi oltre 420mila iscritti uno degli youtuber italiani con più seguito – senza la necessità che combacino sempre e in maniera perfetta.

Uno youtuber, del resto, è innanzitutto un creatore di contenuti – video, va da sé, considerata la natura della piattaforma in questione – e, cosa non meno importante, per diventare uno youtuber di successo più che la voglia di fama conta «avere qualcosa da comunicare, una passione» forte che si intende condividere con la propria community, ha continuato Marcello Ascani. Solo in un secondo momento viene la possibilità di chiudere partnership con le aziende o di strutturare piani di affiliate marketing ma sempre, tra l’altro, che riguardino prodotti che «si conoscono, che piacciono veramente» o il rischio per lo youtuber è che la sua community di riferimento si senta tradita e, in un circolo vizioso, smetta di seguirlo.

Marcello Ascani racconta l’universo youtuber | Marcello Ascani
Marcello Ascani racconta l'universo youtuber | Marcello Ascani

Youtube e influencer marketing: cosa dovrebbero sapere le aziende (e perché investire)

C’è anche un’altra faccia, però, della medaglia YouTube e influencer marketing ed è una faccia fatta di brand , aziende e marketer che al momento di scegliere l’influencer giusto per le proprie campagne decidono di puntare su uno youtuber piuttosto che su un instagramer, su un blogger e via di questo passo. Perché lo fanno? Alcuni numeri, anche se di qualche tempo fa, possono aiutare a trovare una risposta. Nel 2015, al momento del boom e prima che a tornate diverse si cominciasse a profetizzare la crisi dell’influencer marketing, su YouTube c’erano

  • 300 ore di video al minuto;
  • un pubblico di fedeli composto prevalentemente da uomini, che passavano sulla piattaforma ben il 44% del tempo in più rispetto alle donne;
  • una divisione netta persino nel genere di contenuti fruiti, con le donne che si interessavano per lo più di make-up e bellezza, gli uomini di sport e videogiochi e una vierweship condivisa tra generi tutta incentrata sugli animali domestici;
  • un pubblico aggregato che costituiva una audience pari all’81% degli utenti Internet solo sul pubblico statunitense;
  • pubblico che, nella fascia 18-24, trascorreva tra l’altro in media dieci ore al mese su YouTube.

Oggi la demografia di YouTube è in parte cambiata (le donne rappresentano ormai più della metà di chi usa YouTube, per esempio, e non sono più solo i giovanissimi millennials o della Gen Z tra gli heavy user che usano la piattaforma per diverse ore al giorno), ma quello che risalta, quando si tratta di YouTube e influencer marketing, è che si tratta ancora di una piattaforma di contenuti con un elevato divide in termini di età, interessi e targetizzazione. È l’alta granularità dei dati – unita all’immediatezza dei video – che rende YouTube uno strumento di content marketing essenziale per brand e aziende e imprescindibile per una campagna di influencer marketing.

Gli elementi essenziali di una buona strategia di influencer marketing su Youtube

Come costruire, però, una strategia di influencer marketing efficace su YouTube? Come sempre, tutto parte dalla scelta degli influencer – youtuber, in questo caso – giusti: non andrebbe dimenticato, infatti, che il presupposto di ogni strategia di influencer marketing è il potere del passaparola e non può esserci passaparola autentico senza influencer – ancora una volta, senza youtuber nel caso di specie – altrettanto autentici a cui concedere la massima libertà non solo nel posizionare un prodotto o un servizio all’interno di un loro video ma anche, più in generale, nello strutturare l’intera strategia di contenuti.

In secondo luogo, uno youtuber va selezionato non tanto sulla base dei suoi follower , quanto sulla capacità di connessione e sulla coerenza rispetto al posizionamento e all’audience del brand. Un influencer con un vasto seguito, infatti, non garantisce sempre il successo della strategia, anzi il più delle volte i messaggi rischiano di essere persi o confusi. Le aziende possono avere molto più successo con micro influencer e nano influencer, ossia con youtuber con un numero contenuto di iscritti al canale ma altamente reattivo e decisamente in target e per questo capace di creare engagement .

Va da sé che è importante, poi, valutare la reale efficacia di ogni youtuber. Quando si tratta di YouTube e influencer marketing si possono sfruttare espedienti tecnici come predisporre un sistema di tracciamento con url di destinazione (generalmente riportato nella parte superiore del box di descrizione del video) specifico per ogni influencer per avere un dato certo e affidabile sulla loro capacità di generare coinvolgimento e traffico sul sito, blog o landing page a cui rimandano nel loro video e monitorare le conversioni dei video. Un’altra soluzione potrebbe essere ricorrere a codici coupon per testare un dato prodotto o servizio oppure ricevere sconti e demo: il codice può essere riportato nel box di descrizione, o anche all’interno del video, con un ulteriore vantaggio non solo in termini di monitoraggio dell’efficacia ma anche di engagement tra lo youtuber e la propria community di follower.

Un’ultima considerazione va fatta sui contenuti: non si tratta solo di creatività ma anche di engagement e per questo è essenziale lavorare con gli influencer perché gli headline e i testi descrittivi del video non solo creino coinvolgimento, attirino l’attenzione e si adattino tanto al canale dello youtuber quanto al posizionamento del brand e al suo target ma siano, allo stesso tempo, indicizzabili da Google per aumentare le visualizzazioni.

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