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Non solo pandemia ma anche politica, spettacolo e addii a personaggi famosi: di cosa si è parlato nel 2020 su Twitter

Non solo pandemia ma anche politica, spettacolo e addii a personaggi famosi: di cosa si è parlato nel 2020 su Twitter

Twitter ha prima chiesto di descrivere con una sola parola i dodici mesi appena passati, provocando le risposte curiose e ironiche dei brand, e ha poi rilasciato diversi insight su argomenti caldi di discussione, tweet più coinvolgenti, hashtag più usati e personaggi più discussi sul social durante l'anno.

Raccontare il 2020 in una sola parola non è facile e soprattutto non è detto che in molti abbiano davvero voglia di ricordare cos’è successo negli ultimi dodici mesi (già qualche settimana fa, per esempio, YouTube ha fatto sapere che non ci sarà quest’anno il tradizionale Rewind). Eppure la piattaforma dei cinguettii ha sfidato i propri utenti a farlo, a scegliere un solo aggettivo o una sola espressione per ripercorrere il 2020 su Twitter e non sono mancate le risposte curiose.

Twitter ha sfidato gli utenti a trovare una sola parola per descrivere il 2020

Molti brand , infatti, sono stati al gioco e hanno risposto alla sfida con (auto)ironia e cercando di strappare un sorriso agli utenti. «Perchééé?» twitta drammaticamente Netflix. Per Windows il 2020 è letteralmente da cancellare; a fargli eco è Adobe, che propone un Ctrl + Z per i dodici mesi appena passati (è il comando standard con cui, sulle tastiere, si annulla un’azione appena eseguita); sulla stessa onda c’è anche YouTube, che vorrebbe «disiscriversi» dal 2020. Per Edge, il nuovo browser di casa Microsoft, il 2020 è come un errore 404 e per LEGO come involontariamente – e dolorosamente – inciampare su un proprio mattoncino. Zoom definisce, invece, quello che sta per finire un anno «instabile», proprio come la connessione durante molte delle continue call di lavoro o degli immancabili video-aperitivi con gli amici e persino dei matrimoni vissuti quest’anno attraverso la piattaforma. Non serve molto per rendersi conto, insomma, che la maggior parte delle aziende ha scelto di ricordare il 2020 su Twitter con un lessico familiare, che in qualche modo rimandasse ai propri prodotti o al tipo di esperienza utente caratteristica del brand.

Il post, immediatamente ripreso dalla stampa e diventato virale, sembra essere però anche una sorta di teaser di “Un anno su Twitter”, il report con cui ogni anno il team di Dorsey prova a ricapitolare di cosa hanno cinguettato gli utenti, quali sono stati gli argomenti più caldi o i personaggi più discussi. Nonostante sia stato a dir poco particolare, dal social non hanno voluto interrompere infatti la tradizione del #ThisHappened e hanno scelto di ripercorrere il 2020 su Twitter attraverso i tweet che hanno generato più engagement , quelli più ritwittati, gli hashtag più di tendenza e così via.

Di chi (e di cosa) SI È parlato nel 2020 su Twitter

La pandemia e i suoi effetti ad ampio raggio hanno inevitabilmente dominato quest’anno le conversazioni su Twitter. C’è stato spazio, però, anche in Italia per le elezioni americane e per il cordoglio verso star e personaggi pubblici – numerosi, più degli altri anni – scomparsi nel 2020. Se si volesse riassumere i dodici mesi appena passati non a parole ma in emoji, insomma, la faccina che ride fino alle lacrime, quella che piange a dirotto e la faccina stupita sembrerebbero le più adatte.

2020 su Twitter emoji più usate

Anche le emoji più utilizzate su Twitter nel 2020 riescono a riassumere efficacemente un anno in cui si è riso fino alle lacrime, si è pianto a dirotto e si è rimasti piuttosto stupiti. Fonte: Twitter

Quanto ai tweet più citati o più ritwittati, anche quest’anno Twitter si conferma in Italia il social preferito per parlare di politica, sebbene – è opportuno sottolinearlo – a partire dalle ultime settimane di campagna elettorale per il voto americano del 4 novembre 2020 è stato impossibile, anche per gli utenti italiani, semplicemente ritwittare un contenuto con l’apposita funzione, perché la piattaforma proponeva di default la funzione Cita tweet nel tentativo di arginare la diffusione di fake news . Tra i primi tweet comunque ci sono una dichiarazione controversa di Giovanni Toti su misure anticontagio, anziani e produttività del Paese e il commento a caldo di Matteo Salvini al risultato delle elezioni americane. Per il terzo posto si cambia topic e tra i tweet citati un numero maggiore di volte compare quello di una madre che chiede consigli sull’iscrizione della figlia alle scuole superiori.

Anche tra i tweet in italiano più ritwittati domina la politica, ma i risultati sono piuttosto diversi se si considerano anche i tweet in altre lingue, con i cinguettii della band One Direction, pubblicati per celebrare i dieci anni dalla fondazione, che guadagnano il titolo di tweet più ritwittati in assoluto anche in Italia. Il podio comunque è diviso tra un messaggio polemico di Carlo Cottarelli sull’utilità delle autocertificazioni durante il lockdown, il tweet con cui il premier Conte ha annunciato la liberazione di Silvia Romano e un tweet del profilo ufficiale del Quirinale contenente la risposta del Presidente Mattarella alle dichiarazioni della presidente della BCE.

Di varia natura invece i tweet che sono piaciuti di più agli italiani, almeno fino al momento in cui Twitter ha reso più complicato mettere like ai contenuti . Il primo posto è di un tweet in cui un attivista mostrava apprezzamento e invitava i propri follower a utilizzare, durante il luglio dei Pride, l’hashtag #AlwaysProud, con tanto di emoji della bandiera arcobaleno.

Al secondo posto tra i tweet con più cuoricini vi è quello di Harry Stiles, con un omaggio ai dieci anni della band.

Tra i tweet più apprezzati nel 2020 su Twitter dagli italiani ci sono, però, anche le reazioni alla vittoria di Joe Biden di Kamala Harris e Greta Thunberg, il tweet con cui Chiara Ferragni ha annunciato la seconda gravidanza e il messaggio di risposta di Fedez a chi metteva in dubbio che il COVID-19 potesse avere effetti gravi anche sui giovani e, ancora, un cinguettio sorpreso di Luca Bizzarri dopo essersi ritrovato su “La settimana enigmistica” e quello di Macaulay Culkin di “Mamma ho perso l’aereo” in occasione dei propri 40 anni.

Come ogni anno, insomma, su Twitter si sono incrociate le conversazioni più varie e sui temi più vari, dai più rilevanti per la gestione della cosa pubblica ai più leggeri e di svago. Uno sguardo più completo lo si ha in questo senso guardando agli hashtag più utilizzati del 2020. Prevedibilmente, il primo posto è di #coronavirus e altri hashtag simili. Già dal secondo posto in poi, però, compaiono hashtag come #gfvip o #sanremo2020, che dimostrano come Twitter sia ancora il social più utilizzato dagli italiani per fare second screen e commentare in diretta quello che stanno guardando in TV.

Un po’ più una sorpresa, soprattutto per chi non segue da vicino il mondo delle serie TV, è trovare tra gli argomenti più discussi del 2020 su Twitter hashtag legati ad alcuni telefilm turchi.

hashtag popolari nel 2020 su Twitter

La top ten degli hashtag più popolari nel 2020 su Twitter. Fonte: Twitter

Come già si accennava, però, quest’anno è stato anche l’anno degli addii a numerosi personaggi pubblici e, come tra le parole più cercate su Google nel 2020 ci sono stati dei grandi nomi di star e artisti scomparsi, tra i personaggi più chiacchierati su Twitter ci sono stati, per esempio, Kobe Bryant e Diego Armando Maradona (rispettivamente al terzo e quarto posto degli sportivi più citati).

personaggi più citati su Twitter nel 2020

Alcuni dei personaggi più citati e più menzionati in Italia su Twitter nel 2020. Fonte: Twitter

personaggi con più menzioni nel 2020 su twitter

Per restare in tema di personaggi pubblici che hanno scatenato le conversazioni, comunque, anche Matteo Salvini, i BTS (una band di K-pop), Donald Trump e, un gradino al di sotto del podio, Giuseppe Conte sono stati particolarmente discussi nel 2020 su Twitter. Molti di loro sono stati anche campioni di @menzioni da parte di utenti che hanno provato a coinvolgerli direttamente nelle conversazioni a dimostrazione, tra l’altro, che Twitter piace ancora anche per la bidirezionalità e le maggiori possibilità di interazione che offre rispetto ad altri social.

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