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Accessibilità dei siti web: come creare dei siti fruibili da tutti gli utenti

Accessibilità dei siti web: creare siti fruibili da tutti gli utenti

L'accessibilità dei siti web ha vantaggi sia per la società, sia per le aziende: ecco come creare dei siti accessibili a tutti.

A dichiararlo è stato l’inventore del World Wide Web, Tim Berners-Lee: «il potere del web risiede nella sua universalità. L’accesso da parte di tutti, a prescindere da eventuali disabilità, è un aspetto essenziale». La creazione di un sito web o di un’applicazione deve essere infatti pensata, sin dall’inizio, tenendo conto del concetto di inclusione: la sua progettazione deve infatti considerare le caratteristiche necessarie affinché il sito sia accessibile a tutti gli utenti. Si parla allora di accessibilità dei siti web, espressione con cui si intende la capacità dei sistemi informatici (siti ma anche applicazioni) di fornire «informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari». Questa la definizione prevista dalla legge 9 gennaio 2004, n. 4 che riguarda l’accesso dei soggetti con disabilità agli strumenti informatici.

cosa rende un sito web accessibile?

Si parla spesso dell’importanza dell’ottimizzazione della user experience dei siti, ma la verità è che «non esiste user experience senza accessibilità», come ha spiegato Fabrizio Caccavello, digital strategic planner, al suo intervento a SMAU Milano 2018. Come ha fatto notare l’esperto, questa caratteristica, che dovrebbe appartenere a tutti i siti web, riguarda non solo le persone con disabilità – che possono chiaramente avere particolari difficoltà nell’accesso ai contenuti –, ma in generale tutte le persone che cercano di accedere ai contenuti presenti sul web.

A questo proposito – ha precisato Fabrizio Caccavello nell’intervista ai nostri microfoni – sono state definite delle linee guida internazionali. Nello specifico, la web content accessibility guideline (WCAG), sviluppata dal World Wide Web Consortium, definisce quali sono i criteri che rendono un sito o un sistema informatico accessibile.

come creare un sito web accessibile?

La definizione dei criteri sopracitati si basa sul rispetto di quattro caratteristiche fondamentali che devono possedere le componenti e i contenuti di un sistema informatico affinché possa essere ritenuto conforme alle norme di accessibilità:

  1. il contenuto e gli elementi dell’interfaccia utente devono essere percepibili, cioè devono essere presentati in modo tale da essere percepiti dagli utenti attraverso i sensi;
  2. i contenuti e le diverse componenti dell’interfaccia utente devono essere utilizzabili a livello operativo senza particolari difficoltà da parte dell’utente che usa mouse, tastiera e dispositivi di assistenza ai disabili per accedere ai contenuti, cliccare sui pulsanti, ecc.;
  3. la modalità di funzionamento dell’interfaccia deve essere comprensibile per tutti gli utenti che devono così essere in grado di capire come utilizzarla e come fruire dei contenuti in maniera intuitiva;
  4. il contenuto deve essere “robusto“, cioè accessibile a partire da un grande ventaglio di programmi o tecnologie utilizzati dall’utente (più o meno recenti), comprese le tecnologie di assistenza ai soggetti disabili.

Partendo dalle linee guida stabilite a livello internazionale, esistono diverse regole fondamentali che devono essere assolutamente tenute in considerazione nello sviluppo di un sito web o un’applicazione mobile accessibile. Nel corso del suo intervento a SMAU Milano 2018, Fabrizio Caccavello ne ha menzionate alcune.

  • Presentare i contenuti con un alto contrasto di colore.
    Per questo motivo su uno sfondo bianco, per esempio, bisogna utilizzare il colore nero per il font o comunque uno abbastanza scuro e viceversa, in modo da rendere facile la lettura del testo e la visualizzazione di pulsanti e altre componenti del sito.

    Fabrizio Caccavello ha parlato di accessibilità dei siti web a SMAU Milano 2018.

Esistono delle applicazioni che consentono di garantire la conformità del proprio sito alle WCAG, come per esempio Colour Contrast Analyser, un’app che analizza la leggibilità del testo e che verifica se livello di contrasto degli elementi visivi utilizzato è sufficiente o meno.

Come ha spiegato Fabrizio Caccavello, questa conformità alle norme standard di accessibilità dei siti web è importante anche per persone che non hanno particolari problemi di vista, ma che per esempio, trovandosi per strada in una giornata di sole, cercando di accedere ai contenuti di un sito con un basso livello di contrasto di colori e a causa della luce non riescono a leggere i contenuti.

  • Scegliere una grandezza adeguata del testo.
    I contenuti testuali non devono essere troppo piccoli, anche perché è possibile che nella versione mobile gli utenti non riescano nemmeno a ingrandire il testo e l’informazione diventerebbe del tutto inaccessibile.
  • Le informazioni all’interno di un sito non devono essere mai veicolate esclusivamente attraverso i colori.
    Non tutte le persone percepiscono i colori allo stesso modo. Se in un sito o un’applicazione le informazioni vengono veicolate in questa maniera, è possibile che le persone daltoniche non riescano a interpretarle in maniera accurata (si pensi, per esempio, a legende o istruzioni affidate interamente ai colori).

    Fabrizio Caccavello ha parlato di accessibilità dei siti web a SMAU Milano 2018.

  • Gli oggetti che sono attivi in un dato momento devono avere un focus ben visibile.
    Avere un focus evidente – come sottolineato dall’esperto – rende più comprensibile il contenuto e consente di evitare il senso di confusione rispetto a quando gli elementi vengono presentati senza una distinzione (per esempio tra quelli su cui si sta cliccando con il mouse e quelli che invece non sono attivi).

Fabrizio Caccavello ha parlato di accessibilità dei siti web a SMAU Milano 2018.

  • Tutte le funzionalità e le componenti del contenuto devono essere accessibili tramite l’uso della tastiera.
    Un aspetto fondamentale dell’accessibilità nel caso in cui per esempio l’utente non abbia con sé un mouse.

come LE PERSONE CON disabilitÀ accedono al web?

Come ha spiegato lo sviluppato software Vito Disimino in un’intervista ai nostri microfoni, quando si parla di persone con disabilità si fa riferimento a difficoltà di diversi tipi e i siti web accessibili sono quelli che tengono conto di ognuna di esse. «Per esempio, le persone cieche o ipovedenti utilizzano degli strumenti come degli screen reader che leggono il contenuto testuale di una pagina web». Ovviamente, come aggiunge l’esperto, se se ha un’immagine ma non la si associa a un contenuto testuale, le persone con disabilità visive non riusciranno a leggerla.

Per le persone non udenti o con problemi di udito, invece, l’inserimento di caption nei contenuti audio risulta essenziale.

Ci sono, poi, persone con difficoltà motorie che hanno problemi nel muoversi all’interno del sito. Si tratta di problemi di puntamento e di selezione delle informazioni, poiché vengono utilizzate tastiere speciali, alcune controllabili attraverso il soffio per esempio. Ovviamente affinché queste persone possano accedere ai siti, questi devono essere navigabili attraverso la tastiera, anche senza ricorso al mouse.

A titolo esemplificativo, un altro requisito che viene contemplato dalla normativa italiana è quello relativo ai lampeggiamenti e alla possibilità che questi provochino delle crisi epilettiche in soggetti con disturbi convulsivi. Come esplicitato all’interno della normativa italiana, dunque, «le pagine web non devono contenere nulla che lampeggi per più di tre volte al secondo».

Vantaggi di un sito web accessibile

L’accessibilità dei siti web, in quanto caratteristica che promuove l’inclusione, porta a dei vantaggi per tutti e quindi non solo per gli utenti che intendono accedere ai contenuti online, ma anche alle aziende e alla società.

Per esempio, iniziative come la Web Accessibility Initiative, che promuovono l’accessibilità dei siti web, favoriscono anche l’inclusione a livello sociale delle persone anziane, delle persone che abitano in zone rurali o in paesi in via di sviluppo, poiché appunto promuovono l’accesso paritario all’informazione.

Inoltre, avere un sito accessibile ha diversi vantaggi per il business: innanzitutto, rientra tra le attività di corporate social responsibility, che però dovrebbero essere un imperativo per qualsiasi azienda, in particolar modo per quelle che lavorano solo online, come molti ecommerce .

Avere un sito aziendale accessibile può avere, poi, vantaggi anche di natura economica nella misura in cui porta a un’ottimizzazione della user experience e alla riduzione della frustrazione collegata a esperienze negative avvenute all’interno di un sito, che spesso portano all’abbandono dello stesso e alla perdita di clienti.

Infine, come ha spiegato il consulente ICT Antonio Giovanni Schiavone ai nostri microfoni, spesso le linee guida per migliorare la seo e quelle per rendere il sito web accessibile coincidono, poiché non raramente c’è una sovrapposizione tra questi due aspetti che fa sì che l’impegno nell’aumentare l’accessibilità del sito finisca per avere dei risultati positivi in ottica SEO.

Accessibilità dei siti web in Italia

«L’accessibilità in Italia nasce, dal punto di vista legislativo, con la Legge Stanca nel 2004» ha spiegato Stefano Vannutelli, vice presidente di Joomla Lombardia, nel corso di un’intervista ai nostri microfoni. La legge sopracitata, che negli anni ha avuto anche aggiornamenti, impone alla Pubblica Amministrazione di avere siti accessibili a tutti gli utenti.

Una direttiva del 2016 della Commissione Europea sancisce, per i diversi paesi membri, l’obbligo per i siti della Pubblica Amministrazione di essere conformi agli standard di accessibilità dei siti web. Nonostante in Italia questa legge si applichi a tutti i siti delle PA e a tutti gli enti che forniscono servizi di appalto da parte della PA, la normativa viene ancora spesso ignorata, come fatto notare da Vito Disimino.

«Dal punto di vista dei device, molte aziende sono già pronte: si è sviluppata moltissimo tutta la parte di accessibilità dal punto di vista di funzionalità hardware atte a rendere accessibile il mondo informatico; dal punto di vista dei software […] e quindi della parte web, dei siti, c’è ancora molto lavoro da fare», ha affermato Stefano Vannutelli.

In linea con quanto detto, Vito Disimino ha sostenuto che per quanto riguarda l’Italia «il primo gap tecnologico si sta superando e nell’arco di qualche hanno verrà superato» completamente; ha inoltre aggiunto che progressivamente non solo le PA ma anche i grandi eCommerce e le altre aziende di fornitura di servizi inizieranno a essere più sensibili a questa tematica.

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