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TikTok ha risposto al Garante Privacy, impegnandosi a verificare meglio l'età dei propri utenti (soprattutto se under 13)

All'app era stato vietato di trattare dati di utenti che avessero meno di 13 anni: ecco l'accordo tra TikTok e Garante Privacy italiano.

L'app era stata oggetto di un provvedimento d'urgenza che le impediva di continuare a trattare dati personali di utenti di cui fosse impossibile stabilire con certezza l'età. Tra le misure che TikTok si è impegnata a mettere in atto davanti al Garante per la privacy ora c'è un nuovo processo di verifica dell'età dei tiktoker italiani e una campagna informativa.

La notizia di queste ore è quella di un accordo tra TikTok e Garante Privacy italiano, raggiunto dopo che nelle scorse settimane l’authority aveva imposto all’app un blocco nel trattamento dei dati personali dei tiktoker difficilmente individuabili come certamente over 13.

Allora la cronaca, quella di due bambini morti per la presunta partecipazione – mai veramente confermata dalle indagini – a una sfida virale su TikTok, aveva contribuito a far crescere l’attenzione mediatica sul caso e, al provvedimento d’urgenza del Garante, l’app aveva risposto con un’azione altrettanto emergenziale, introducendo cioè, già a partire dal 25 gennaio 2021, un pulsante che permette agli altri tiktoker di segnalare rapidamente utenti che si sospetta abbiano meno di 13 anni (formalmente l’età minima per l’iscrizione alla piattaforma).

Cosa prevede di nuovo, ora, l’accordo tra TikTok e il Garante Privacy italiano? E come la prima ha promesso di continuare a impegnarsi per creare «uno spazio sicuro per un’espressione positiva e creativa» anche ai suoi frequentatori più giovani?

Cosa contiene l’accordo tra TikTok e Garante Privacy in tema di utenti italiani under 13

ByteDance ha annunciato, innanzitutto, un aggiornamento dell’app in arrivo già il 9 febbraio 2021 e in base al quale tutti gli utenti italiani dovrebbero passare nuovamente attraverso un processo di verifica dell’età. Solo chi, sotto la propria responsabilità, dichiarerà di avere più di 13 anni potrà continuare a usare TikTok; gli altri profili, invece, verranno rimossi, non prima che una notifica push spieghi meglio al singolo utente i motivi del ban (ci sarà sempre però, chiarisce TikTok, la possibilità di fare ricorso, soprattutto nel caso degli utenti che, pur avendo più di 13 anni, si siano trovati a selezionare per errore un’età inferiore).

Al momento, insomma, da ByteDance sembrano continuare «a investire sulle persone» prima di tutto, come scrive Alexandra Evans, head of child safety di TikTok Europe, in un post dedicato alle nuove impostazioni per la sicurezza dei minori su TikTok. E sulla loro buona fede verrebbe da aggiungere: l’obiezione più facile da muovere è, infatti, che chi ha già mentito una volta per aggirare il limite dei 13 anni di età pur di riuscire a completare l’iscrizione potrebbe farlo una seconda volta per continuare a utilizzare indisturbato l’app. Per questo, dal canto proprio, il Garante per la privacy si è impegnato a «verificare l’effettiva efficacia delle misure annunciate» da TikTok, si legge in un comunicato ufficiale.

Perché non sarà così semplice per TikTok utilizzare l’intelligenza artificiale per verificare l’età dei propri utenti

Il problema potrebbe essere risolto, ed è quello che molti addetti ai lavori auspicavano davanti all’ipotesi – estrema – che TikTok smettesse di operare in Italia per l’impossibilità di discernere tra utenti con più e utenti con meno di 13 anni, sfruttando le potenzialità dell’AI. In effetti, da ByteDance si sono detti disposti a mettere a punto in un futuro prossimo dei sistemi di intelligenza artificiale per la verifica automatica dell’età degli utenti, sistemi che potrebbero essere utilizzati tra l’altro per dirimere questioni simili anche al di fuori dall’Italia. Poco è dato sapere, però, su come gli stessi dovrebbero funzionare: da TikTok a non sono ancora stati forniti dettagli in merito. Non è escluso, così, che possano essere utilizzati sistemi di riconoscimento facciale e testuale che permettano di confrontare le informazioni anagrafiche fornite al momento dell’iscrizione con tratti somatici caratteristici delle diverse età o con i dati riportati sui documenti di identità, per esempio. Simili usi dell’intelligenza artificiale per l’age verification richiedono, però, apposite tutele, tanto più quando ci sono soggetti coinvolti minorenni e per mantenersi “compliant” alle previsioni del GDPR in materia di trattamento dei dati personali dei minori. Non a caso, insieme alla notizia dell’accordo tra TikTok e il Garante Privacy italiano è arrivata quella di una discussione avviata dai responsabili della piattaforma con l’authority irlandese, Paese dove ByteDance ha fissato la propria sede europea, proprio in tema di AI e verifica dell’identità degli iscritti.

Già effettive, invece, altre misure come quelle che dovrebbero far sì che anche agli utenti under 18 che frequentano TikTok sia più chiaro il contenuto dell’informativa sulla privacy della piattaforma: la stessa si è impegnata, infatti, a utilizzare un linguaggio semplice, naturale e coinvolgente e un format nativo, come potrebbero essere dei brevi video verticali proposti nel feed tra i tiktok, per spiegare ai propri utenti che tipo di dati personali vengono raccolti, in che modo e a che scopo.

Una campagna informativa, anche al di fuori dell’app e su media più tradizionali, ancora, dovrebbe essere indirizzata sia ai giovani e sia soprattutto ai loro genitori, con l’obiettivo di illustrare i diversi strumenti messi in campo nel tempo per rendere TikTok un luogo più a prova di bambini. Non ci sono, infatti, solo linee guida e standard di comunità che non consentono di pubblicare «contenuti che incoraggiano, promuovono o glorificano comportamenti pericolosi che potrebbero causare lesioni», continua Alexandra Evans.

TikTok è stata tra le prime piattaforme digitali a dotarsi di una policy ad hoc contro l’hate speech, per esempio, e più di recente di un sistema di etichette e notifiche che avverta i tiktoker nel caso in cui si stiano tentando di condividere contenuti e informazioni controversi o contenenti fake news ; sull’app ci sono, ancora, sistemi appositamente ideati per la segnalazione dei contenuti inappropriati.

Questi ultimi strumenti potrebbero essere anche più efficaci di altri simili utilizzati da altre app, come sembra suggerire il fatto che, commentando l’accordo tra TikTok e il Garante Privacy italiano, la responsabile per la sicurezza dei minori sulla piattaforma ha ricordato come al suo interno «il 96% dei video […] eliminato è stato rimosso prima che un utente lo segnalasse, mentre il 90% è stato rimosso prima di ricevere una singola visualizzazione».

I genitori, poi, grazie alla funzione di “Collegamento Famigliare”, possono prendere decisioni non indifferenti sul tipo di esperienza che i loro figli vivranno sull’app, a partire da che tipo di visibilità dare ai profili se non sono tra quei profili under 16 resi da TikTok privati di default.

Una campagna vede insieme Garante Privacy e Telefono Azzurro per tutelare la sicurezza online dei più piccoli

Anche il Garante per la protezione dei dati personali italiano, dal canto suo, si è impegnato in una campagna di sensibilizzazione in partnership con il Telefono Azzurro dedicata soprattutto ai genitori. In onda sulle principali emittenti italiane dal 4 febbraio 2021, dovrà far passare un messaggio che ha a che vedere soprattutto con la necessità di porre maggiore attenzione a cosa i propri figli fanno in Rete e a vigilare quando sono connessi o si iscrivono a un nuovo servizio digitale. La sicurezza online, del resto, non può che essere questione di responsabilità condivise.

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