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Spelacchio, Netflix e l'arte di essere unici: cosa insegna l'albero di Natale di Roma 2018

Albero di Natale Roma 2018: Spelacchio insegna l'unicità

Spelacchio è tornato ed è più bello di prima: firmato da Netflix, l'albero di Natale Roma 2018 insegna a raccontarsi come unici.

C’è un lieto fine anche nella storia di Spelacchio, l’albero di Natale romano che lo scorso anno si era aggiudicato la fama di essere il più brutto di sempre. Ed è un lieto fine in pieno stile cinematografico.

Come ogni buona tradizione che si rispetti, del resto, l’accensione dell’albero di Piazza Venezia è un appuntamento imperdibile per molti italiani. Peccato che a Natale 2017 qualcosa fosse andato storto: l’abete fatto arrivare nella Capitale direttamente dalla Val di Fiemme aveva rami rovinati e poche decorazioni, tanto da risultare spoglio e guadagnarsi appunto il soprannome – un po’ affettuoso, un po’ polemico – di Spelacchio. Sui social si sprecarono tweet, post e meme ironici; chiunque visitò Roma non perse l’occasione di fare visita al povero Spelacchio, che diventò presto non solo un vero e proprio caso politico ma addirittura argomento e parola dell’anno secondo i lettori di Repubblica.it, scalzando altri temi che avevano infiammato per mesi il dibattito pubblico.

spelacchio 2017

L’albero di Natale realizzato in Piazza Venezia a Roma, nel 2017, aveva rami tanto spogli da essersi guadagnato il soprannome di Spelacchio.

Da quando nei giorni precedenti alla festività dell’Immacolata una gru ha fatto arrivare in piazza l’albero di Natale Roma 2018, così, si è alimentata quest’anno una forte attesa. Tanto più che già da settimane si sapeva che a occuparsi di una delle decorazioni più amate dagli italiani sarebbe stato Netflix e che i primi segnali, però, non facevano ben sperare. Stando alle prime immagini, infatti, anche il nuovo Spelacchio avrebbe avuto rami rotti e poco fitti.

spelacchio 2018 rami rotti

Le prime immagini dell’albero di Natale di Roma per il 2018 mostravano rami rotti, alimentando la paura di un nuovo Spelacchio.

Albero di Natale Roma 2018: come ti comunico il ritorno di Spelacchio

Non è certo la prima volta che un brand si prende carico della veste festiva delle città: in molti centri storici gli addobbi natalizi sono offerti da negozi e rivenditori della zona e ci sono marchi come Swarovski che ogni anno sembrano rafforzare il proprio legame con la città addobbando, nel caso specifico, l’iconico albero di Natale della Galleria di Milano. Se un lieto fine poteva esserci per la storia Spelacchio, così, non sorprende tanto che incaricato di trovarlo sia stato un brand, né il modo in cui l’ha fatto: luminarie rosse che richiamano visivamente grafica e layout del servizio di streaming, un maxi wall alla base e decorazioni ispirate alle serie più amate come Stranger Things. Decisamente più curioso è stato il mondo in cui è stato comunicato «il ritorno», ovvero l’accensione dell’albero di Natale di Roma 2018.

Teaser – meglio, piccoli e innocenti spoiler – come quelli che precedono o annunciano l’uscita di una nuova stagione, che corrono veloci in Rete fino a diventare virali e a cui gli utenti Netflix sono abituati: così il nuovo Spelacchio, molto prima che venisse accesso la sera dell’8 dicembre, è diventato un vero e proprio personaggio – con tanto di caratterino – al pari di Lucas, protagonista ancora di Stranger Things, o del Professore e di Berlino de La Casa de Papel.

Spelacchio è tornato

Lo avevano dato per morto. È tornato. E ha fame di applausi.Spelacchio vi aspetta a Roma dall’8 dicembre.

Posted by Netflix on Thursday, November 29, 2018

Tre brevi video raccontano la sua storia: nell’ultimo anno ha viaggiato fino in America, dove il suo talento non è passato inosservato e, prima di prepararsi a tornare «tutto intero» a Roma e per essere sicuro di riuscire al meglio nel ruolo, ha lavorato con grandi attori e per grandi prodotti cinematografici, tutti, ovviamente, in catalogo Netflix. Mentre c’è chi gli rende omaggio, come i ragazzini di Stranger Things che gli fanno dono delle iconiche lucine colorate a intermittenza, e chi non riesce a fare a meno di lui anche se diventato legna per la slitta di Qualcuno salvi il Natale, insomma, la storia di Spelacchio insegna chiaramente una cosa.

Spelacchio e la slitta che ha salvato il Natale

Per interpretare la slitta in Qualcuno salvi il Natale serviva qualcuno tagliato per quel ruolo. Tipo Spelacchio.

Posted by Netflix on Thursday, December 6, 2018

Che serve darsi un tono, letteralmente. Il nuovo Spelacchio è spavaldo, sornione e a tratti persino un po’ arrogante. Spavalda è la voce con cui racconta la sua avventura americana e il tanto agognato lieto fine, dopo tutte le critiche ricevute in passato. C’è una vena di ironia, molto all’italiana per altro, nel modo caricaturale di imitare gli errori di dizione degli americani che provano a parlare la nostra lingua: «Spelaccio», racconta, lo chiamavano Oltreoceano.

Sono soprattutto ironia, spavalderia, arroganza che diventano elementi distintivi e di riconoscimento a prescindere dal canale utilizzato. La voce di Spelacchio è sempre uguale a se stessa sia che stia interpretando il narratore interno in uno dei video promozionali, sia che stia rivolgendo una battuta al vetriolo alla sindaca Raggi durante la cerimonia di accensione o che stia twittando alla vigilia del grande giorno in cui finalmente andrà in scena in tutto il suo splendore. Chi ha seguito, grazie a hashtag come #Spelacchioisback, #Spelacchio2 e simili, l’inaugurazione dell’albero di Natale di Roma per il 2018 saprà bene infatti che Spelacchio ha un account ufficiale e verificato su Twitter da cui ha dato aggiornamento ai suoi follower , fatto battute al vetriolo a chiunque provasse a imitarlo o espresso solidarietà nei confronti dei suoi colleghi meno fortunati di lui.

Dal brand che gli ha dato nuova vita insomma, e dal sogno americano che questo incarna, Spelacchio sembra aver imparato che per trasformarsi in un brand è essenziale trovare la propria unicità ed è questo, allo stesso tempo, anche l’insegnamento più grande che chiunque può trarre e applicare alla propria dalla strategia di comunicazione usata da Netflix per l’operazione Spelacchio.

Oltre l’operazione Spelacchio tra real time marketing e campagne sociali

Quando gli altri provano, con poco successo, a imitarti tra l’altro è segno che questa stessa unicità è raggiunta o sta per esserlo. Negli stessi giorni in cui il nuovo Spelacchio raccontava il suo imminente ritorno a Roma, infatti, decine di alberi di Natale di altre città italiane usavano gli stessi canali (social), gli stessi toni e in qualche caso addirittura gli stessi copy per sottolineare come si potesse essere belli pur restando umili. In qualche caso la narrazione in prima persona da parte dell’albero di Natale doveva servire a sensibilizzare rispetto all’esistenza di soluzioni dall’impatto ambientale ridotto, come l’uso di abeti sintetici o già sradicati dalla recente ondata di maltempo.

SEPPELLACCHIO – 15 Dicembre – 18:00

#SEPPELLACCHIO – A Natale salva un albero dal funerale. Alle prime 100 donazioni per il WWF Italia regaleremo il KIT ANTI TAFFO da ritirare durante l'accensione dell’albero di Natale firmato #Taffo >DONA QUI > http://bit.ly/DONAoraWWF⏰15 Dicembre alle 18.00📍Piazza di Sant'Emerenziana – Roma

Posted by Taffo Funeral Services on Monday, December 10, 2018

Taffo, tutt’altro che nuovo al real time marketing e al botta e risposta con altre aziende o con altre iniziative, proprio a riguardo ha lanciato l’hashtag #Seppellacchio, con tanto di campagna di donazioni a favore del WWF, per salvare a Natale un albero dal funerale.

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