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Come aumentare le vendite in un bar: alcuni consigli di base ed esempi creativi

Aumentare le vendite in un bar: alcuni consigli ed esempi creativi

Come migliorare o (ri)lanciare un bar? Alcuni consigli per aumentare le vendite in un bar e alcuni esempi di bar originali e particolari realizzati nel mondo.

Non ci sono formule magiche per aumentare le vendite in un bar, ma ci sono alcuni accorgimenti cui prestare attenzione per cercare di fidelizzare maggiormente i clienti o attrarne di nuovi, così da ottenerne vantaggi anche in termini di profitto. Ci si può, ad esempio, concentrare sulle attività promozionali e curare minuziosamente la propria presenza sui social media , cose che possono essere di grande aiuto nel far conoscere un certo bar, sia che si trovi in un piccolo paese che in una grande città. Oppure ci si può focalizzare nel redigere e attuare delle adatte strategie di prezzo dei prodotti: è possibile, cioè, confrontare i prezzi esercitati da attività simili e/o che si trovano nei dintorni e, anche, evitare prezzi troppo alti che rallentino la vendita dei prodotti e la rotazione degli stessi – aspetto importante quest’ultimo, considerando che si tratta perlopiù di prodotti che hanno una shelf-life breve –. Evitando di scendere nel dettaglio di queste leve importanti del marketing mix, ci sono tante altre attività che si potrebbero sperimentare per aumentare le vendite in un bar.

Quali aspetti di base curare?

Alcuni elementi di base da non tralasciare se si vogliono aumentare le vendite in un bar sono:

  • la varietà: avere una differenziazione dei prodotti, sia per tipologia (ad esempio offrire più gusti di uno stesso prodotto, quale potrebbe essere un succo di frutta, ma anche prodotti specifici per allergie e intolleranze) che per dimensioni (permettere di scegliere tra brioche normali e piccole);
  • il personale: una scelta che va fatta con attenzione perché la relazione umana, di per sé sempre importante, lo è ancor più per quelle attività basate sulla convivialità;
  • la creatività: presentare i prodotti con decorazioni o in associazione a qualcosa di particolare (ad esempio caffè e cappuccini decorati e associati a un pezzo di cioccolato o a un biscotto) può comunicare al cliente l’essere attenti ai particolari;
  • la location: prestare attenzione all’atmosfera, quindi alla musica, al marketing olfattivo (di importanza rilevante in un luogo in cui guida in qualche modo anche al gusto), al marketing sensoriale, scegliendo le giuste luci, etc., l’interior design, i colori delle mura e dell’arredamento. Lo spazio fisico del bar deve infatti essere uno strumento che si potrebbe definire come di “vendita visiva“. Va prestata attenzione all’insegna, però, non solo all’interno del locale ma anche fuori, curando insegna ed entrata.

Quali ulteriori elementi considerare per aumentare le vendite in un bar?

A questi bisognerebbe aggiungere, poi, il tenere il passo con tendenze e mode del momento e del territorio. Se, in generale, ci sono bevande o alimenti che, ad esempio, diventano veri e propri trend (quasi sempre temporanei), è anche vero che i proprietari di un bar – nel lanciarlo o nel cercare dei modi per rilanciarlo/migliorarlo – dovrebbero studiare il tipo di clientela al quale rivolgersi e le sue abitudini di consumo. Si potrebbero, così, cogliere le opportunità di un luogo molto frequentato da turisti, offrendo colazioni intercontinentali o, al contrario, nel caso in cui ci si volesse rivolgere a clienti particolarmente legati al territorio, si potrebbero offrire prodotti del posto, come caffè provenienti da attività locali di produzione del caffè o di torrefazione.

Importante anche fare in modo che si possa generare una fidelizzazione  del cliente, cosa che si può creare fornendo qualche incentivo, quale potrebbe essere l’offerta di carte fedeltà (ad esempio offrendo un caffé gratuito ogni dieci). L’immagine aziendale e l’attaccamento da parte del cliente possono, inoltre, essere rafforzate, in alcuni casi puntando al merchandising (ad esempio con tazzine di design).

Per aumentare le vendite in un bar bisognerebbe, però, pensare ad esso anche come a uno spazio che risponda a ulteriori esigenze. Alcuni clienti, ad esempio, non cercano da un bar solo l’occasione di una consumazione veloce, bensì un luogo in cui poter trascorrere del tempo e dedicarsi a diverse attività. Il proprietario di un bar, allora, potrebbe mettere a disposizione dei clienti servizi, quali una connessione Wi-Fi gratuita e la possibilità di ricaricare la batteria di smartphone, tablet e PC. In alcuni casi potrebbe essere utile anche valutare di offrire altri servizi extra, quali il pagamento di bollettini o la possibilità di ricaricare il credito telefonico.

Alcune tipologie specifiche di bar o caffetterie potrebbero anche puntare sulla possibilità che i clienti trascorrano più tempo all’interno del locale, incrementando di conseguenza le vendite. In quest’ottica, allora, i proprietari dovrebbero pensarlo come un locale di esperienza e non solo di erogazione di servizi. Alcune idee potrebbero essere: serate con musica dal vivo; karaoke; aperitivi particolari (ad esempio, in collaborazione con attività locali, basati su prodotti territoriali, dedicati a un target specifico, quale potrebbe essere quello delle mamme, pensando a un animatore per bambini). Ovviamente creare un locale di esperienza richiede molto impegno in termini di tempo per l’organizzazione ma anche in termini economici, però potrebbe portare vantaggi in termini di frequentazione del locale, puntando a momenti di aggregazione.

Alcuni esempi di bar particolari e di locali originali

Ci sono svariati modi per cercare di aumentare le vendite in un bar e alcuni consigli, come si è visto, sono facilmente applicabili, anche perché in certi casi si tratta solo di seguire le regole base dell’imprenditoria e quindi studiare caratteristiche di mercato e target. Ci sono però anche delle scelte molto specifiche che si possono fare per personalizzare al massimo il proprio locale. In giro per il mondo si trovano così diversi bar particolari e locali originali, tutti molto diversi tra loro, ma che hanno in comune il fatto di basare l’attività su un’idea originale, attirando così nicchie di mercato specifiche o, comunque, molti curiosi.

Tralasciando quei locali basati su una esclusività anche molto lussuosa (il Chandelier Bar, all’interno di un hotel a Las Vegas, un locale di tre piani che ha la forma di un enorme lampadario di cristallo, per esempio, o lo Sky Bar, quello del film “Una notte da leoni II”, che si trova all’interno di un hotel di Bangkok, a circa 250 metri di altezza, con una vista panoramica sulla città), si possono citare alcuni bar basati su idee creative incentrate su come far trascorrere ai clienti il proprio tempo.

Lo Ziferblat è, ad esempio, una caffetteria che ha fatto proprio il detto popolare de “Il tempo è denaro”. La caffetteria permette di sentirsi e comportarsi quasi come a casa propria; come si legge anche nella mission , «è un posto dove ognuno può sentirsi a casa; puoi lavorare, fare qualcosa di artistico, leggere un libro, suonare il piano, conoscere altre persone». Per essere più espliciti, si tratta di una caffetteria in cui si può entrare e fare e consumare qualsiasi cosa si voglia, servendosi da soli. Tutto è gratuito, compresa la rete Wi-Fi; tutto ad eccezione del tempo. Il primo Ziferblat è stato lanciato in Russia e lo stesso nome, ‘ziferblat’, deriva infatti da un termine russo che significa ‘orologio’.

In Italia, a Milano, c’è invece dal 2015 una caffetteria in cui i padroni di casa che accolgono i clienti sono i gatti: il Crazy Cat Café. L’idea prende spunto da attività già presenti in Giappone, declinata poi per le specificità dei ritmi e delle abitudini italiane. Un luogo in cui fare “pet therapy”, rispettando però alcune regole della casa, tra le quali non prendere in braccio i gatti e non scattare fotografie con il flash.

Altro esempio italiano di bar e bistrot dedicato a una specifica passione dei clienti – sportiva questa volta – è, inoltre, l’Upcycle, dedicato agli amanti delle biciclette.

Non si possono poi non citare quei locali che hanno fatto della scelta della location il loro punto di forza (come il Rock Bar a Bali, ricavato da una sporgenza della roccia a picco sull’oceano, o il Cave Bar, in Croatia, all’interno di una caverna naturale, oppure ancora il Baobab Tree Bar, in Sud Africa, all’interno di un albero) o anche dell’arredamento (come il bar Madame Claude, dove tavoli, sedie, etc. sono incollati al soffitto oppure lo Zetor Bar in Repubblica Ceca, dove si possono vedere pezzi di trattori sparsi per il locale).

Se si considerano, poi, i numeri che riesce a fare il cineturismo, non si potrebbero non considerare anche i locali a tema e, difatti, ce ne sono moltissimi in giro per il mondo, tra cui, per citarne solo alcuni: l’H.R. Giger Museum Bar, in Svizzera, dedicato al lavoro dell’artista che ha curato il design del film “Alien”; il Joben Bistro, in Romania, omaggio a Jules Verne; lo Smuggler’s Cove, a San Francisco, a tema piratesco.

Insomma, i modi per cercare di aumentare le vendite in un bar sono molteplici, dalle idee più intuitive (talvolta solo più ragionevoli) e di più semplice applicazione, per arrivare poi a quelle più stravaganti e articolate, ma tutte pensate per specifici obiettivi e target.

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