- Macroambiente
- 4' di lettura
- Francesca Paola Esposito
Biblioteche in Italia: un'analisi tra dati e consumi degli italiani

Qual è la situazione delle biblioteche in Italia? Chi sono i maggiori frequentatori e per quale utilizzo? Alcuni dati sulle abitudini degli italiani.
La situazione delle biblioteche in Italia, oggi, non è così drammatica come si pensa, nonostante sia in ascesa il consumo di letture digitali e seppure i numeri non si mostrino all’altezza di quelli che un paese culturalmente avanzato dovrebbe registrare. Prendendo in esame la ricerca Istat “Fruizione delle biblioteche, lettura di libri e generi di libri letti, prelettura dei bambini di 3-5 anni” che fa riferimento al 2015, si può ricavare una stima legata alla fruizione e, in generale, rilevare alcuni dati che riguardano appunto le biblioteche in Italia.
L’indagine è stata volta su un campione di circa 17mila famiglie attraverso la tecnica mista sequenziale Computer assisted web interviewing (Cawi) e la Paper and pencil interviewing (Papi). L’abitudine di frequentare le biblioteche in Italia o anche semplicemente di leggere, che sia nel tempo libero o per motivi professionali e scolastici, così come la prelettura dei bambini in età compresa tra 3 e 5 anni non sono molto diffuse. Per quanto riguarda la fascia tra i 3 e i 5 anni, però, il 46,8% di questi bambini legge, colora, sfoglia libri o albi illustrati da solo al di fuori dell’orario scolastico tutti i giorni (in particolare sono le bambine ad aver mostrato un maggiore interesse per queste attività).
Chi chiede libri in prestito nelle biblioteche in Italia?
Dell’ampia fascia di popolazione dai 6 anni in su (quindi anche gli studenti di tutte le età), solo il 15% ha dichiarato di essere stato in biblioteca almeno una volta nei 12 mesi che hanno preceduto l’intervista. Di questi solo il 39,2% lo ha fatto nel proprio tempo libero e solo il 60% prende in prestito libri (la maggior parte di essi non avrebbe neanche la licenza media).
Per confermare o ribaltare le aspettative si è rivolta particolare attenzione agli studenti, per comprenderne in merito le abitudini: è quasi il 77% delle persone con licenza elementare a frequentare la biblioteca prendendo in prestito dei libri, superando di gran lunga i laureati o anche solo i diplomati che invece preferiscono, in biblioteca, consultare i giornali. Queste strutture diventano così una indispensabile risorsa per chi ha un titolo di studio inferiore alla licenza media, al diploma o alla laurea.
Differenze non troppo marcate sussistono anche tra la percentuale di lettori che coinvolge operai e disoccupati e la percentuale di dirigenti e imprenditori che frequentano le biblioteche in Italia, segnando un 5% per i primi e un 12% per i secondi.
Il gap non è solo culturale ma anche geografico
Il titolo di studio, comunque, non è l’unica caratteristica che vincola la frequentazione delle biblioteche o minaccia le percentuali di lettori: il gap, purtroppo, è anche marcatamente geografico e al Sud si frequenta la biblioteca molto meno che nel resto d’Italia. Nello specifico, il pessimo primato lo consegue la Campania, dove i lettori sono solo il 42% della popolazione.
!function(e,t,n,s){var i="InfogramEmbeds",o=e.getElementsByTagName(t)[0],d=/^ http :/.test(e.location)?"http:":"https:";if(/^\/{2}/.test(s)&&(s=d+s),window[i]&&window[i].initialized)window[i].process&&window[i].process();else if(!e.getElementById(n)){var a=e.createElement(t);a.async=1,a.id=n,a.src=s,o.parentNode.insertBefore(a,o)}}(document,"script","infogram-async","https://e.infogram.com/js/dist/embed-loader-min.js");Tranne la Sardegna, infatti, nel resto del Meridione non si supera il 9%. Nel Nord Italia la situazione è diversa, dato che le percentuali sono sempre superiori al 20% e in Trentino-Alto Adige si tocca quasi il 36%. La città che più frequenta le biblioteche e si aggiudica il primo posto è Trento, seguita immediatamente da Bolzano.
Biblioteche in Italia: importanti presidi culturali e sociali
Un dato è certo: si legge davvero poco, indipendentemente dal proprio titolo di studio: il 52% dei lettori laureati italiani legge al massimo 6 libri l’anno, come il 77% di chi non ha alcun titolo di studio. Se invece si prende in considerazione una quantità più elevata di libri all’anno, ad esempio più di due al mese, a leggerli sono solo il 5% dei lettori laureati e il 2% di chi ha solo la licenza elementare. Il distacco, quindi, continua a non essere significativo.
!function(e,t,n,s){var i="InfogramEmbeds",o=e.getElementsByTagName(t)[0],d=/^http:/.test(e.location)?"http:":"https:";if(/^\/{2}/.test(s)&&(s=d+s),window[i]&&window[i].initialized)window[i].process&&window[i].process();else if(!e.getElementById(n)){var a=e.createElement(t);a.async=1,a.id=n,a.src=s,o.parentNode.insertBefore(a,o)}}(document,"script","infogram-async","https://e.infogram.com/js/dist/embed-loader-min.js");Nonostante questa stima non propriamente ottimistica, una istituzione come la biblioteca riesce a mantenere un posto di prestigio come importante presidio culturale e sociale. Come indica l’infografica de Il Sole24Ore, a cui appartiene l’indicazione sulla quantità di libri letti in un anno, i testi a stampa e digitali sono in questo modo sempre garantiti a chi altrimenti non potrebbe permetterseli.
Bisogna, allora, che si lavori maggiormente perché le biblioteche diventino centri di socialità, soprattutto per chi ha studiato di meno.
Notizie correlate

Quadruplicano le ricerche di alloggi in Liguria per la settimana del Festival: è l'”effetto Sanremo” su Airbnb

Come cambieranno i consumi media nel 2023 secondo YouGov

Live shopping nel pharma, l’ultima frontiera del marketing

Arredare casa scrollando TikTok? Sono sempre di più gli italiani che lo fanno

Fenomeno del momento, i selfie ritoccati dall’intelligenza artificiale di Lensa AI fanno discutere (in parte a ragione)
