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Blogger o giornalisti, poco cambia di fatto quando la "missione" è scrivere per informare

Blogger o giornalisti? Differenze e similitudini

Essere blogger o giornalisti, al di là di (poche) differenze formali e normative, significa scrivere per informare un lettore ormai distratto: i dati.

Sono lontani i tempi in cui un disclaimer, incentrato principalmente sulla periodicità delle pubblicazioni, bastava a distinguere un blog da una testata giornalistica. Soprattutto quando si tratta di informazione online, infatti, il lavoro di blogger o giornalisti risulta piuttosto affine e di fatto indistinguibile almeno agli occhi del lettore comune. Cosa ne pensano, però, i diretti interessati? E come vivono responsabilità e task quotidiane proprie delle rispettive professioni? A provare a rispondere a domande come queste arriva un sondaggio di Flacowski Editore su cosa vuol dire oggi scrivere per informare.

Le prime differenze tra blogger e giornalisti sono “anagrafiche”. Non solo chi fa blogging è in molti casi più giovane di chi fa giornalismo (circa il 40% delle blogger donne ha infatti tra i 26 e i 35 anni, mentre la maggior parte dei giornalisti si colloca nella fascia d’età successiva, tra i 36 e i 45 anni). È soprattutto l’anzianità professionale a variare: la maggior parte dei giornalisti intervistati è giornalista infatti da oltre dieci anni, mentre chi cura un blog lo fa per lo più da tre o cinque anni a questa parte e comunque da sempre meno di dieci anni.

Blogger o giornalisti, la sfida rimane quella di scrivere per informare (bene) i lettori

La permeabilità tra l’uno e l’altro mestiere si nota, invece, nella quantità di giornalisti che ammettono di pubblicare già su un blog proprio o di altri (oltre il 47% del campione) o di essere interessati a farlo (circa il 22%) e in quella di blogger che, al contrario, hanno pensato almeno una volta a fare il giornalista (oltre il 36%) o a cui è già capitato di scrivere articoli giornalistici (quasi il 19%).blogger o giornalisti caratteristiche comuni

Se a livello normativo non sono state ancora del tutto equiparate le due professioni, insomma, nei fatti blogger o giornalisti si dicono «totalmente» o «parzialmente» d’accordo (lo fa il 60% dei giornalisti e il 73% dei blogger) con l’affermazione che entrambe le professioni abbiano una sola missione: informare – e possibilmente farlo bene – lettori e utenti.

Dal rapporto con le fonti alla necessità di curare anche una serie di aspetti accessori rispetto alla semplice scrittura, come già si accennava sono tante ormai del resto le pratiche comuni al buon giornalismo e al blogging di qualità. Se non è una novità per i giornalisti, per esempio, anche sempre più blogger vengono contattati dagli uffici stampa: a circa il 70% del campione Flacowski è già capitato infatti, sebbene con una periodicità diversa, di ricevere comunicati stampa. Diverso è certo l’approccio che giornalisti o blogger hanno con questo tipo di fonti: più di un giornalista su due usa i comunicati stampa come semplice punto di partenza per contattare gli interessati, ricevere più dettagli per la costruzione dell’articolo e via di questo passo ed è raro che si limiti a copiare e incollare semplicemente il testo; oltre il 40% dei blogger invece si accontenta del semplice editing del comunicato stampa prima della pubblicazione, dimostrando di fatto meno cura per la verifica delle informazioni in esso contenute e per la costruzione della notizia. Non si può però non sottolineare come i blogger, più dei giornalisti, ricorrano ai comunicati stampa solo in caso di emergenza e quando non sanno, cioè, che notizie pubblicare. Quasi la totalità dei blogger e giornalisti (oltre il 94% di una e dell’altra categoria) considererebbe «importante» o «importantissimo» citare, comunque, le fonti del proprio lavoro, in segno di trasparenza e responsabilità nei confronti del lettore.

Decisamente user-friendly, a prescindere che a occuparsene siano blogger o giornalisti, sono anche tutte quelle operazioni mirate a rendere più fruibili, ossia di più facile lettura, i testi online: chi scrive per informare, cioè, si preoccupa sempre di più anche della formattazione, tende a evitare i cosiddetti “muri di testo” che di fatto risultano illeggibili in Rete e a preferire blocchi di testo snelli e con formattazione ariosa. Che di questo si occupi in prima persona la quasi totalità dei giornalisti (oltre il 79%) e che in sempre meno occasioni articoli e pezzi vengano mandati al desk della redazione in semplice formato testuale e senza formattazione (avviene ormai solo nel 4% dei casi) è conferma, tra l’altro, che al giornalista “moderno” sono richieste ormai competenze sempre più trasversali.

Tra queste, per esempio, anche la conoscenza delle tecniche di base per l’ottimizzazione seo : oltre l’83% dei giornalisti italiani dice di sapere «perfettamente» cosa si intenda per SEO, anche se poi alla prova dei fatti è di poco superiore al 40% la percentuale di giornalisti che usa – o è obbligata a farlo – semplici tool come Yoast per la modifica degli snippet e il controllo SEO del pezzo, mentre tra i “colleghi” blogger questa percentuale sale fino a superare il 70%.

Altri tool come SEO Zoom, SEMrush o più specificamente dedicati alla ricerca di parole chiave sono decisamente più popolari tra i blogger (oltre il 56% dice di utilizzarli molto) che tra i giornalisti (c’è almeno un 31% che non li utilizzerebbe mai).blogger o giornalisti competenze SEO

Blogger o giornalisti: chi guadagna di più?

Il capitolo “paga” resta il più dolente. Blogger o giornalisti, poco cambia: chi fa informazione online in Italia non sembra soddisfatto dal punto di vista economico. L’insoddisfazione è più netta tra i giornalisti (oltre il 56% ha risposto «no», infatti, alla domanda «pensi che la tua categoria sia rispettata e ben remunerata?»), forse anche in ragione del fatto che questa categoria ha visto nettamente diminuire nel tempo il prestigio riconosciuto alla professione. Sono invece soprattutto i blogger a lamentare (lo fa quasi il 35% del campione) come, nonostante i cambiamenti nel mercato del lavoro e la massiva ricerca di professionisti digitali , si fatichi ancora a comprendere il reale valore di questa professione. Il modello di retribuzione prevalente rimane comunque, ancora, quello ad articolo (così viene pagato il 56,8% dei giornalisti e il 44,2% dei blogger), con una percentuale di chi scrive sul web per informare bassa – e concentrata soprattutto tra i giornalisti – che percepisce, invece, uno stipendio fisso. Quanto alla paga media? Non c’è molta differenza ancora una volta tra blogger o giornalisti, ma il quadro non è molto rassicurante: in più di un caso su tre è inferiore a 30 euro ad articolo e il 44,6% dei blogger e il 46,8% dei giornalisti guadagna più di 30 euro per singolo articolo ma si tratta sempre di cifre inferiori a 100 euro.blogger o giornalisti retribuzione

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