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Trasformare una banana in un controller per videogiochi: secondo il brevetto depositato da Sony è possibile farlo

L'idea proposta nel brevetto è trasformare degli oggetti di uso quotidiano o comuni (banane comprese) in controller di gioco. Può questa tecnologia essere utilizzata per creare il prossimo controller di PlayStation?
Depositato di recente da Sony Interactive Entertainment presso l’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti, il brevetto in questione prevede la possibilità di trasformare praticamente qualsiasi oggetto come una banana in un controller per i videogiochi.
Come funzionerebbe il sistema ideato e brevettato da Sony?
Sony avrebbe previsto la possibilità di utilizzare differenti tipi di oggetti al posto delle periferiche di gioco attualmente disponibili sul mercato, come i controller di movimento (o motion controller).
Il sistema in questione si baserebbe su una telecamera in grado di riprendere le mani dell’utente mentre mantiene l’oggetto, come se si trattasse di un controller “tradizionale”: in questo modo verrebbero catturati i movimenti eseguiti e successivamente trasferiti alla console sotto forma di movimenti, comandi e/o azioni all’interno del gioco.
Gli oggetti scelti dovrebbero essere però «non luminosi» o «passivi», termini utilizzati dalla multinazionale per definire degli oggetti non in grado di «generare o di immettere attivamente dei dati (come segnali radio o luminosi)». In questo modo non interferirebbero con il riconoscimento degli stessi da parte del sistema.
Inoltre, la tecnologia brevettata consentirebbe di mappare dei pulsanti virtuali sulla superficie dell’oggetto che l’utente può vedere per esempio tramite l’utilizzo di un device periferico come un HMD (ossia un display montato sulla testa). Un sensore farebbe corrispondere la pressione esercitata su un’area specifica (identificata dal sistema come un pulsante virtuale) a un determinato comando o azione da eseguire all’interno del videogioco.
Tra le immagini inserite nel brevetto per illustrare il sistema c’è quella di una banana tenuta da un utente come un normale controller, con un pulsante su ciascun lato, nello specifico il “triangolo” e la “x“, entrambi simboli storicamente associati ai controller della console PlayStation.
La scelta di questo frutto è meramente esemplificativa, poiché l’idea è quella di poter utilizzare qualsiasi tipo di oggetto: infatti, nel documento vengono riportati altri esempi come un’arancia, una tazza, una penna o un bicchiere.

Fonte: Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti
Infine, il brevetto prevede anche la possibilità di usare due oggetti diversi come controller – per esempio due arance o due banane, come riportato nell’esempio di Sony – separati tra loro (come il controller della console Nintendo Switch, Joy-Con, che è composto da due telecomandi separati).
Perché trasformare una banana in un controller per gaming?
Come riportato nel brevetto, attualmente esistono diverse periferiche di gioco sul mercato – dai controller più “tradizionali” (come i DualShock di Sony) a volanti e pistole ottiche – ideate per ottimizzare l’esperienza dei gamer per differenti tipologie di videogiochi. Tuttavia, «la complessità tecnica (e di conseguenza il costo) di questi dispositivi» tende a limitare l’accesso di molti giocatori a hardware più sofisticati.
Molti giocatori possiedono un unico controller e spesso finiscono per non avere accesso a tutte le funzionalità disponibili all’interno dei differenti videogiochi (come per esempio le funzioni di realtà virtuale o la modalità multiplayer).
Utilizzare una banana o praticamente qualsiasi tipo di oggetto di uso comune sarebbe una possibile risposta alle problematiche menzionate, poiché consentirebbe di migliorare l’esperienza di gioco di più consumatori, senza il bisogno di acquistare delle periferiche particolarmente costose.
Come si legge nel documento del brevetto, «sarebbe ideale per l’utente usare un dispositivo economico, semplice e non elettronico come periferica di gioco». Inoltre, occorre sottolineare che le periferiche “tradizionali” devono essere spesso ricaricate per poter funzionare, una problematica che potrebbe essere ugualmente superata con lo sviluppo del sistema brevettato da Sony.
Frutta, verdura e controller: un abbinamento meno insolito di quanto possa sembrare
Non è certo una vera e propria tendenza, ma nel mondo dei gamer è molto comune e diffusa la volontà di usare la frutta come controller per giocare. Non si tratta chiaramente di sistemi così sofisticati come quello brevettato da Sony, ma ci sono diversi esempi di utenti che hanno condiviso i propri esperimenti in Rete.
Tra i più noti vi è quello dello streamer di Twitch Dylan Beck che, a febbraio 2021, durante una diretta, ha completato il videogioco Hades utilizzando come controller un melograno. La scelta dell’oggetto non è stata casuale: questo frutto ha un ruolo importante all’interno del gioco, funzionando come un power-up o bonus quando viene raccolto. Questo frutto è stato tagliato in dieci pezzi, utilizzati dal gamer come pulsanti grazie al collegamento con una scheda Makey Makey che permette di trasformare oggetti di uso quotidiano o comuni in touchpad.
WE BEAT HADES WITH AN ACTUAL POMEGRANATE
SEEDS EVERYWHERE
GREAT GAME @SupergiantGames 🔥🔥🔥🔥 pic.twitter.com/gAXPy5qEkF
— Rudeism (@rudeism) February 18, 2021
Lo stesso metodo è stato utilizzato in un esperimento condotto dall’azienda australiana di elettronica Core Electronics: sono state utilizzate patate, carote, mele e arance come pulsanti per giocare a Super Mario Bros.

Fonte: Core Electronics

Come fatto notare, anche se l’esempio proposto da Sony di utilizzare una banana come controller può far sorridere, l’idea di utilizzare della frutta a questo scopo non è del tutto nuova nel mondo dei videogiochi.
Inoltre, il brevetto in questione potrebbe richiamare alla mente degli appassionati di videogiochi il controller presentato da Sony all’Electronic Entertainment Expo nel 2005: comunemente chiamato dai gamer “boomerang controller” per la sua forma peculiare (ritenuta da molti poco ergonomica), esso somigliava appunto a un boomerang o, volendo, a una banana.

Fonte: Spazio Games
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