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Burger King ha aperto uno store vegano in Germania, ma non è la prima volta che la catena ci prova con la carne senza carne

burger king ha aperto il primo punto vendita interamente vegano

Nel menu del temporary store di Colonia ci sono nuggets di verdure e hamburger e sandwich ottenuti da alternative plant-based alla carne. La catena sa che molti affezionati clienti stanno passando a un regime alimentare riduzionista e che un Whopper vegetale che ha esattamente lo stesso sapore di quello tradizionale non è un Whopper impossibile.

Burger King ha aperto il primo punto vendita interamente vegano dove gli appassionati potranno assaggiare hamburger, club sandwich, nuggets e tante altre specialità da fast food, tutte rigorosamente senza carne. È un esperimento con cui la catena prova a dare anche in Europa una spinta decisiva alla propria brand extension nel mercato delle alternative vegetali alla carne – un mercato sempre più florido e con interessanti prospettive di guadagno – e con cui soprattutto si mostra consapevole di quanto anche i clienti più affezionati, soprattutto tra  i più giovani, sono sempre più attenti alla sostenibilità delle proprie scelte alimentari.

Nel temporary store vegano di Burger King a Colonia il menu è completamente plant-based

Così com’è circolata sia in Italia e sia all’estero sulle principali testate food la notizia è che Burger King Germania ha aperto a Colonia un temporary store con un menu solo vegano in cui i grandi classici della catena come il Whopper o i chicken nuggets sono presenti, ma rivisitati in versione vegetale.

Per una settimana – dall’11 al 17 giugno 2021 – chiunque ha visitato il punto vendita di Colonia ha potuto scegliere cioè tra nuggets di verdura, il Rebel Whopper, una speciale versione del Whopper in cui il classico hamburger è sostituto dall’emulo plant-based già disponibile in molti ristoranti della catena sia in Europa e sia in America, il Long Chicken Patty, un panino pensato appositamente per l’occasione, a base di pollo vegano, insalata e maionese veg e approvato persino dalla Vegan Society. A co-firmare lo speciale menu dello store vegano di Burger King a Colonia The Vegetarian Butcher, una delle aziende leader nel mercato delle alternative vegetali alla carne e con cui la catena ha già collaborato in passato su scala internazionale con l’obiettivo di rendere disponibili nel proprio menu più piatti veg-friendly.

Perché Burger King ha aperto il primo punto vendita interamente vegano

Più e oltre che per testare la risposta del mercato europeo, la ragione per cui Burger King ha aperto il primo punto vendita interamente vegano a Colonia sembra essere sensibilizzare i classici avventori dei fast food rispetto all’esistenza di ormai numerose soluzioni più sostenibili e salutari per l’ambiente – e per la persona – anche a misura di chi proprio non intenda rinunciare al sapore della carne.

Non a caso copy e visual che giocavano sull’impossibilità di distinguere un Whopper classico dalla sua versione vegana sono sempre stati i leitmotiv delle modalità in cui anche i punti vendita tradizionali e in cui vengono serviti piatti a base di carne hanno scelto di comunicare l’introduzione nei propri menu di burger vegetali e altri prodotti privi di derivati animali. Inoltre, le proposte meat-free del temporary store di Burger King a Colonia si rivolgono dichiaratamente a un pubblico non necessariamente vegano ma anche di semplici curiosi di scoprire la carne senza carne e altri prodotti simili.

La catena vuole rendere vegana metà del proprio menu, almeno nei Burger King inglesi

Questa sensibilità – certamente interessata, per via dell’attuale exploit del mercato della plant-based meat – si era già riversata nella scelta strategica di trasformare una proposta su due nel menu dei negozi inglesi in una proposta vegetale entro il 2031 (così almeno si è detto convinto, come riportano ancora molte testate di settore, il CEO di Burger King UK).

Proprio la divisione inglese del brand sembra tra le più attive e propositive nell’ambito della rivoluzione meat-less del fast food. Per prima, per esempio, ha provato a rispondere alle rivendicazioni dei vegani più “puristi” che lamentavano la possibile contaminazione delle alternative vegane presenti nel menu se cucinate sulla stessa piastra di uova, bacon, hamburger per i panini tradizionali e lo ha fatto assicurando che almeno il Vegan Royale, ossia una versione del Long Chicken Patty venduta anche in punti vendita diversi da quello tedesco di Colonia, fosse adeguatamente cotto.

The Impossible Whopper è ancora un prodotto chiave per Burger King nel mercato della plant-based meat

Il brand è stato tra i primi di quelli del fast food – e per certi versi nonostante l’idea stereotipata di fast food sia più vicina a quella di junk food che non a quella di un cibo capace di far bene all’ambiente e alla persona – a mostrare curiosità verso il mondo delle alternative veggie e plant-based alla carne. Ben prima della notizia secondo cui Burger King ha aperto il primo punto vendita interamente vegano in Germania e della decisione della branca inglese di trasformare in vegetariano almeno il 50% del proprio menu, è arrivata infatti la partnership con The Impossible Meat, una delle altre aziende leader nel settore della carne vegetale per il lancio di Impossible Whopper, già sul finire del 2019, prima in America e poi anche in Europa e nel resto del mondo.

Il Whopper è stato commercializzato con diversi nomi nei vari store della catena, anche in virtù di alcune querelle legali, legate all’impossibilità di chiamare “hamburger” un prodotto che di “ham” ha davvero ben poco e legate anche all’accusa secondo cui per gli ingredienti che contiene il burger vegano di Burgerk King non sia in realtà un burger vegano al 100%. Nonostante ciò, Impossible Whopper è ancora al centro esatto delle proposte veg-friendly della catena.

Lo spot “Confusing Times” per Impossible Whopper di Burger King

Oltre a essere diventato nel tempo una star indiscussa del piano editoriale per i social del brand, Impossibile Whopper è stato di recente protagonista di una delle campagne pubblicitarie di Burger King ispirate all’emergenza sanitaria. “Confusing Times” è il titolo di una trovata che si è articolata prima in un spot radio e poi in un breve commercial per la TV: quelli che viviamo sono tempi confusi, tanto confusi che può succedere che Burger King inviti i propri clienti a ordinare da McDonald’s o che, dopo mesi passati a lavorare dal divano di casa, si esca la mattina per andare in ufficio dimenticandosi di togliere il pigiama e, ancora, che si faccia di tutto per starnutire nel braccio come le precauzioni igieniche dettano, ma senza che si riesca a evitare di lasciar cadere a terra le buste della spesa.

In questa confusione, però, una certezza c’è: il sapore unico e inimitabile del Whopper di Burger King, anche nella sua versione Impossible e meat-free.

Un messaggio rassicurante per i propri consumatori come il brand ne ha dati spesso in questi mesi di pandemia, anche quando ha fatto in modo che per ogni dipendente Burger King vaccinato venissero vaccinati anche dei piccoli ristoratori per esempio, e che suona come un invito a non aver paura dei cambiamenti, fossero anche quelli piccoli e apparentemente insignificanti che portano a preferire un hamburger vegetale davanti al menu di un fast food.

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