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Burghy è riapparso a Monza? Ecco l'ultima trovata della catena Burgez

Burghy è riapparso a Monza? Ecco l'ultima trovata della catena Burgez

Anche se Burghy è riapparso a Monza lo storico fast food in realtà non ritornerà: a riprenderlo, infatti, è stata un'altra catena, Burgez, che ha deciso di far leva sui ricordi per lanciare un nuovo punto vendita situato di fianco al competitor McDonald's (azienda che ha acquisito Burghy nel 1996).

Burghy sta tornando“: è quanto si legge sulle vetrine del nuovo punto vendita nascente della catena italiana Burgez che, per segnalare l’apertura a Monza, ha deciso di riprendere lo storico brand di fast food – Burghy appunto – acquisito ormai anni fa da McDonald’s e progressivamente completamente rimosso da tutti punti vendita, venendo di fatto sostituito dalla multinazionale. Anche se Burghy è riapparso a Monza in realtà la famosa catena “non sta tornando”; la trovata di marketing di Burgez è però riuscita nell’intento di catturare l’attenzione dei consumatori, alcuni dei quali entusiasti all’idea di un eventuale ritorno della catena Burghy.

Burghy è riapparso a monza (ma è solo una trovata di marketing, ben riuscita)

Nata nel 1981 a Milano, la catena italiana di fast food Burghy è stata acquisita nel 1996 da McDonald’s. Grazie così all’acquisizione di 80 ristoranti di questo marchio, la multinazionale è riuscita ad accrescere notevolmente la sua presenza in Italia. «Quando abbiamo trovato la location di Monza, a fianco di McDonald’s, ho subito pensato che fosse una cosa simpatica omaggiare e ricordare Burghy» ha spiegato il fondatore di Burgez, Simone Ciaruffoli, in un’intervista a Wired. Come si può evincere dalle foto pubblicate sull’account Instagram di Burgez, la scritta “Burghy sta tornando”, con il logo originale, ha coperto per qualche giorno le vetrine del futuro punto vendita; guardando più attentamente, però, è stato possibile dedurre come non si trattasse realmente del ritorno della storica catena, poiché in basso, con caratteri più piccoli, erano invece presenti logo e slogan di Burgez (“Try not to come back if you can“).

Si è trattato di un modo interessante di far leva sui ricordi, legati sicuramente a un altro brand ma anche a tutto ciò che a esso viene collegato nella mente dei consumatori e quindi gli anni ’80, una catena italiana che guardava al modello americano e magari anche l’odore e il gusto dei prodotti. Oltre ai vari giornali e riviste italiani che hanno fatto riferimento alla nuova apertura di Burgez, dopo aver appreso che Burghy è riapparso a Monza non sono mancati i commenti e i post degli utenti sui vari social network , che spaziavano dall’entusiasmo all’incredulità circa un eventuale ritorno dello storico brand di fast food italiano.

burghy non sta tornando

Fonte: Instagram

Ironia e provocazione: le parole d’ordine nella strategia comunicativa di Burgez

Si è trattato indubbiamente di una strategia insolita ma provocatoria, peraltro in perfetta sintonia con lo stile comunicativo del brand, come è possibile notare dai diversi post dell’account Instagram di Burgez, in cui non manca mai l’ironia. Volendo fare un esempio, l’azienda ha pubblicato una foto di una vetrina di uno dei punti vendita a Torino rotta durante l’orario di chiusura, insieme al commento: «Torinesi, il “Try not to come back if you can” [richiamando lo slogan del brand che significa “prova a non ritornare se ci riesci”] sarebbe valido solo quando siamo aperti».

In un altro post ancora, volto a promuovere uno dei suoi panini, si consigliava agli utenti di avere rapporti sessuali protetti, proponendo per questo un gioco di parole fin troppo provocatorio.

L’azienda è stata anche oggetto di polemiche nel 2018 a seguito della pubblicazione su Facebook di un annuncio di lavoro (poi rimosso) in cui Burgez lasciava intendere che le ragazze italiane avrebbero poca voglia di lavorare:

Stiamo cercando una cassiera per Burgez (via Savona). Se ci chiedete perché la maggior parte delle cassiere sono ragazze filippine vi rispondiamo perché le italiane il sabato hanno il moroso, il mercoledì hanno la palestra, la domenica la stanchezza.

Il tono di voce della comunicazione di Burgez è stato mantenuto negli anni e la ripresa di una marca come Burghy non poteva che generare buzz attorno all’azienda. Anticipando eventuali reazioni negative che potrebbero riguardare l’utilizzo di un altro brand, il fondatore di Burgez ha dichiarato: «non ci interessa sapere se il marchio Burghy non esista più o sia stato rinnovato negli anni da McDonald’s. Il nostro è un atto d’amore, e gli atti d’amore non vanno mai censurati. Se qualcuno lo farà, andremo al contrattacco con un’altra campagna».

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