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Torna l'“Etichetta Consapevole” di Too Good To Go per riconoscere i cibi buoni anche oltre la data indicata sulla confezione
Molti italiani non sanno che differenza c'è tra data di scadenza e la dicitura "da consumare preferibilmente entro" riportata sugli alimenti: a loro è dedicata la campagna "Etichetta Consapevole" di Too Good To Go.
Nove milioni di tonnellate1 di cibo ancora commestibile verrebbero buttate ogni anno in Europa perché i consumatori non conoscono bene la differenza tra la data di scadenza degli alimenti e il loro termine minimo di conservazione, ossia perché sulle confezioni si trova spesso semplicemente la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”. Non si tratta solo di spreco alimentare: nove milioni di tonnellate di cibo da smaltire producono oltre 22 milioni di tonnellate di CO2 e, così, salvare cibo vuol dire anche fare bene all’ambiente. È questo il messaggio della campagna Too Good To Go “Etichetta Consapevole”.
Con la campagna Too Good To Go “Etichetta Consapevole” è finalmente più facile distinguere la data di scadenza dal “best before”
Per il secondo anno consecutivo l’app, che permette di acquistare da supermercati, alimentari e ristoranti in chiusura Magic Box di cibo ancora buono che altrimenti andrebbe buttato, ha coinvolto le aziende della grande distribuzione in un’iniziativa mirata a rendere più chiaro fin dal packaging quando e perché gli alimenti sono sicuri anche oltre la data indicata dal produttore come quella entro la quale vanno “preferibilmente” consumati.
Uno speciale pittogramma sulla confezione e accanto all’etichetta avvertirà gli acquirenti che l’alimento è “spesso buono oltre” – frase che è una sorta di slogan della campagna – e che, cioè, anche dopo la data indicata potrebbe perdere fragranza o freschezza ma mantenere intatte le sue proprietà nutritive e restare completamente sicuro.
Le nuove aziende coinvolte sono dodici: sono aziende come Cameo, Eridania, Ferrarini, Vallè tra le altre e che si aggiungono a brand come Granarolo, Nestlé, Fruttagel, NaturaSì e Gruppo VéGé già coinvolti dallo scorso anno nella campagna Too Good To Go “Etichetta Consapevole”. L’obiettivo? È allungare la vita sullo scaffale di oltre cinquanta milioni di confezioni di alimenti, dopo i dieci milioni dello scorso anno.
Un’etichetta più consapevole, e più trasparente, dovrebbe rispondere però anche a un bisogno “conoscitivo”: come in parte già si accennava, la differenza tra data di scadenza e TMC non sempre è chiara a tutti e, anzi, oltre il 60% degli italiani intervistati ammette di fraintendere spesso le due espressioni e un 56% ritiene che dovrebbero essere modificate e rese più immediatamente comprensibili. È per questa ragione che per tutta la durata della campagna nelle Magic Box Dispensa, e cioè nelle box “salvate” da supermercati e gdo e che contengono prodotti confezionati e che si avvicinano alla data di scadenza, gli acquirenti troveranno materiale informativo ad hoc e un piccolo vademecum sulle differenze tra data di scadenza e tempo minimo di conservazione.
Lo stesso tipo di informazioni sono riportate sulla pagina web dedicata alla campagna Too Good To Go “Etichetta Consapevole”2. Visitandola si può scoprire, per esempio, che prodotti come il pane confezionato possono esseri consumati in tutta sicurezza anche una settimana dopo la data indicata sull’etichetta e che per olio, caffè o acqua in bottiglia questo intervallo di tempo si allunga fino a un anno. Il trucco? È fidarsi di quello che si legge, sì, ma anche e soprattutto dei propri sensi: il principale consiglio antispreco dell’app è, non a caso, osservare attentamente gli alimenti, annusarli ed eventualmente assaggiarli prima di decidere se buttarli o portarli in tavola.
La sfida di Too Good To Go a usare i sensi per scoprire se un alimento è di quelli “spesso buono oltre”
Sul ruolo importante che hanno i sensi quando si tratta di accorgersi se l’alimento è uno di quelli “spesso buono oltre” è incentrata soprattutto la challenge con cui Too Good To Good ha sfidato alcuni foodie come Chiara Maci e Damiano Carrara, oltre che numerosi influencer in Rete.
Per rendere più giocosa e coinvolgente la campagna “Etichetta Consapevole” e puntando sul seguito di cui questi appassionati di cibo godono online, Too Good To Go ha chiesto loro di provare a decidere basandosi principalmente sull’aspetto o sull’odore degli alimenti se ancora buoni da consumare nonostante ormai oltre il tempo minimo di consumazione e li ha ripresi all’opera in un video condiviso online.
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