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App di dating? ChatGPT aiuta a fare colpo e vincere la timidezza (ma non sempre è sicuro)

chatGPT per le app di dating

Il trend del momento è usare ChatGPT per scrivere bio accattivanti sul profilo o messaggi efficaci con cui flirtare in chat. Numerose altre, e non sempre sicure, sono però le applicazioni dell'AI generativi all'online dating.

In Her, il film del 2013 di Spike Jonze vincitore di un Oscar per la miglior sceneggiatura originale, era protagonista Theodore, interpretato da Joaquin Phoenix, che si innamorava di un’intelligenza artificiale. Dieci anni dopo non si può certo dire che le AI si siano sostituite agli umani, non nei rapporti di coppia almeno. Non è da escludere, però, che gli ultimi possano nascere anche sotto la buona stella di un’AI, specie se un’AI generativa, a testimonianza di uno degli ultimi trend nati su TikTok: sfruttare ChatGPT per le app di dating.

Usare ChatGPT per le app di dating: gli utenti raccontano com’è andata

Non molte settimane fa, varie redazioni erano intente a dimostrare come scrivere interi articoli usando ChatGPT senza che il lettore si accorgesse (o quasi) che si trattava di articoli scritti da giornalisti in carne e ossa. A ciò si sono aggiunti aziende e marketer che ne sperimentavano i possibili usi per le campagne di marketing, ma anche criminali informatici che hanno provato a sfruttarlo per attacchi di varia natura. Nel frattempo gli utenti di TikTok si divertivano a chiedere al sistema di formulare frasi con cui rompere il ghiaccio con i propri match su Tinder o Facebook Dating o messaggi che animassero le chat con utenti già conosciuti o – perché no – li convincessero ad accettare un appuntamento dal vivo.

Come racconta tra gli altri Mashable, c’è stato chi ha chiesto a ChatGPT di scrivere una poesia1, sapendo della passione della persona con cui stava flirtando per i componimenti in versi, ma non avendone mai scritto uno.

Non è mancato chi ha sfidato l’intelligenza artificiale a tentare di fare conquiste in palestra. «Ti dispiace se mi siedo? Guardarti fare questi hip thrust mi sta facendo tremare le gambe» è stata la frase con cui ChatGPT ha proposto di rompere il ghiaccio in questo caso: meno originale di quanto ci si potesse aspettare.

Quella di ChatGPT per le app di dating non sembra, insomma, tra le applicazioni che al momento garantiscono risultati migliori. Tanto più che, come racconta chi lo ha provato all’interno di Insider, il sistema propone con una certa ricorrenza giochi di parole decisamente «cringe»2 per cominciare a chattare con gli utenti con cui si è da poco stabilita una connessione e un brunch a base di avocado toast tra le ispirazioni per il primo appuntamento. I tassi di non risposta, come riporta ancora la testata, schizzano per i messaggi scritti dall’intelligenza artificiale, anche quando indirizzati a utenti con cui già in precedenza c’è stato un contatto via chat, e non è certo un segno incoraggiante.

Come l’AI generativa potrebbe migliorare l’esperienza utente sulle app di dating

Di usi di ChatGPT per le app di dating se ne possono immaginare molteplici. Gli utenti potrebbero chiedere all’intelligenza artificiale di aiutarli a scrivere una bio che renda più accattivante il proprio profilo e più alta la probabilità di ricevere swipe e pollici in su, ma anche di scrivere per loro un messaggio di commiato utile quando eventualmente ci si rende conto che la persona con cui si sta chattando non fa al caso proprio ma non si sa come interrompere il contatto senza essere scortesi e non si vuole fare ghosting .

Nel tempo, insieme ai numeri dell’online dating, è profondamente cambiato il rapporto delle persone con le app per gli incontri: la pandemia ha giocato in questo senso un ruolo non indifferente, con Tinder e simili diventati nelle prime settimane di allentamento delle restrizioni anticontagio uno strumento indispensabile per tornare innanzitutto a socializzare e solo dopo eventualmente trovare nuovi partner.

L’ausilio di un’intelligenza artificiale nel compilare e personalizzare il proprio profilo o formulare messaggi con cui interagire con gli utenti a cui si è interessati potrebbe convincere, più di quanto già non lo faccia l’essere “al sicuro” dietro a uno schermo, anche i più timidi a usare le app di dating per avere più chance di trovare il partner di una vita tanto quanto il compagno di una sera.

Non si può escludere così, come scrive Mashable, che in un futuro prossimo siano le stesse applicazioni a integrare al loro interno sistemi simili a quelli di ChatGPT per garantire agli utenti una user experience migliore e più soddisfacente. Come funzionano le AI generative, del resto, non è molto dissimile da come funzionano gli algoritmi che già oggi su Tinder, Grindr, Dating propongono a ogni utente possibili “match” partendo dai suoi gusti, i suoi interessi, gli esiti delle precedenti combinazioni. Né mancano nella storia di queste applicazioni bot creati in autonomia dagli iscritti, e generalmente disattivati dai gestori subito dopo essere stati intercettati, che fanno esattamente quello che fa ChatGPT per le app di dating, cioè che rispondono automaticamente ai messaggi ricevuti o istaurano nuovi thread di conversazione.

Intelligenza artificiale e incontri online: che rischi si corrono

Non manca chi ha fatto notare, però, come sfruttare ChatGPT per le app di dating potrebbe avere non pochi risvolti controversi per gli utenti e non solo.

Capaci come sono di parlare un linguaggio (quasi) perfettamente umano, le AI generative potrebbero essere utilizzate dai malintenzionati per rispondere alle chat e interagire con gli altri utenti esattamente come farebbe una persona che sta flirtando ma allo scopo di sottrarre ai malcapitati dati sensibili quando non addirittura denaro come avviene nelle più tradizionali love scam. Incentivando il proliferare di profili fake, insomma, sistemi simili a ChatGPT finirebbero per rendere più insicure le app di dating e proprio la possibilità di essere vittime di truffe o raggiri sarebbe ciò che scoraggia di più gli italiani dal provare gli incontri online.

Se basate su un modello a raccolta pubblicitaria, infine, più sono bot e profili fake al loro interno e meno le applicazioni di dating risultano profittabili per gli investitori. Ogni utente in più, infatti, fa crescere il costo degli spazi pubblicitari: se si tratta di utenti “finti” non cresce allo stesso ritmo anche il ritorno sugli investimenti, essendo l’audience potenziale di fatto ridotta rispetto a quella ufficialmente dichiarata. La tesi è la stessa che, ai tempi delle trattative per l’acquisizione di Twitter, portò Elon Musk a lamentare come eccessivo il prezzo delle singole azioni della piattaforma.

Note
  1. Mashable
  2. Insider
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