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"Ci separa solo una storia" è la nuova campagna Netflix globale che celebra il potere dello storytelling

One story away: analisi della nuova campagna Netflix

"Ci separa solo una storia" è la nuova campagna Netflix 2020 che parla del potere unificante e inimitabile dello storytelling.

«Ogni storia è un viaggio. E più guardi, più riesci a capire che ci separa solo una storia»:  sono queste le parole che hanno accompagnato il lancio di “One story away (in italiano “Ci separa solo una storia“), la prima campagna Netflix globale – pianificata in 27 paesi del mondo compresa l’Italia – che celebra il potere unificante dello storytelling. La campagna, che porta la firma d’autore dell’agenzia AKQA, arriva in un momento di forte incertezza per la piattaforma di streaming che proprio negli ultimi giorni è stata al centro di una serie di polemiche relative all’immagine scelta per la promozione del film Cuties.

One story away: la spiegazione della nuova campagna Netflix 2020

Il cuore della campagna è un filmato di circa 70 secondi in cui si alternano le sequenze iconiche di alcuni dei più popolari Netflix Originals (gli show e i film originali prodotti dalla piattaforma). Tra i tanti figurano serie cult come Stranger Things, Orange Is The New Black o La Casa de Papel, ma anche documentari e film pluripremiati come The Irishman di Martin Scorsese o Marriage Story di Noah Baumbach.

Ci separa solo una storia | Netflix
Ci separa solo una storia | Netflix

Le immagini, che rappresentano alcuni dei momenti più belli dei Netflix Originals (come la rapina alla Zecca di Stato ne La Casa de Papel o l’abbraccio tra Eleven, Dustin e Mike in Stranger Things), sono accompagnate da una voce narrante e da una colonna sonora emozionale che coinvolgono lo spettatore fin dal primo momento e lo rendono quasi parte integrante della narrazione. Il fil rouge che unisce le diverse sequenze è quella stessa linea rossa che accompagna l’utente durante la visione di film e serie tv e che diventa metafora del viaggio che ogni spettatore affronta quando inizia a immergersi in una nuova “storia”. In questo senso, la progress bar rappresenta il leitmotiv dell’intera campagna e l’elemento unificante tra il mondo reale e quello degli originals.

Teaser trailer della nuova campagna Netflix 2020. Fonte: Netflix

Il video termina con il messaggio «ci sono molte cose che forse non sai, ma è proprio per questo che una storia merita di essere guardata. Ci separa solo una storia», come a voler sottolineare che in fondo è il pubblico a dare alla narrazione il senso di esistere. Come ha sottolineato il vice presidente di Netflix Eric Pallotta in un blog post ufficiale, «queste parole racchiudono tutta la passione per lo storytelling che Netflix e i suoi autori in tutto il mondo cercano di trasmettere agli abbonati. Le persone hanno gusti e umori diversi. Ma non importa chi siamo o da dove veniamo, ci separa solo una storia dal vedere, sentire e avvicinarci di più».

“Ci separa solo una storia”: tra multiculturalità e consumi crossmediali

Campagna globale, contesto locale. Come accade spesso per le scelte comunicative del brand , anche la nuova campagna Netflix 2020 dedica una particolare attenzione alle differenze culturali. Se, infatti, a prima vista lo spot può sembrare lo stesso per tutti e 27 i paesi di lancio, a uno sguardo più attento è possibile notare come per ogni paese siano stati scelti dei frame diversi legati alle produzioni locali e agli show originali più seguiti.

Così come le immagini, anche le voci narranti sono diverse e appartengono tutte a volti noti dal mondo del cinema e dello spettacolo, come la regista americana Ava DuVernay, la star di Roma Yalitza Aparicio o l’attore francese Omar Sy. Per la versione italiana a dare la voce al video è la campionessa paralimpica Bebe Vio, protagonista di Rising Phoenix, il nuovo docufilm Netflix Originals che racconta la nascita dei Giochi paralimpici.

Dietro le quinte di “Ci separa solo una storia” con Bebe Vio | Netflix Italia
Dietro le quinte di

Diverso anche il media mix che ha accompagnato il lancio nei vari paesi del video ufficiale (preannunciato da un teaser trailer diffuso attraverso i canali social del brand). Non solo campagne digitali, come ci si potrebbe facilmente aspettare da un’azienda nata e cresciuta sul web, ma anche annunci stampa, tv, radio e out of home advertising nelle principali piazze del globo.

L’out of home adverstising per la nuova campagna “One story away” di Netflix. Fonte: AKQA

Come al solito, nessuna idea è troppo ambiziosa per il colosso dello streaming che in Italia, ad esempio, lo scorso 14 settembre ha pensato di occupare circa dieci pagine di spazi pubblicitari sui principali quotidiani nazionali con una campagna multisoggetto esplicativa del teaser trailer lanciato proprio qualche giorno prima.

Una pagine de “Il corriere della sera” del 14 settembre con la nuova campagna Netflix. Fonte: Corriere della Sera.

Netflix e il potere dello storytelling

«La prima volta che ho guardato Stranger Things ho ripensato a com’era essere bambini, andare in bici con gli amici e giocare ai videogiochi nello scantinato. The Irishman mi ha fatto venire voglia di rivedere i miei film con gangster preferiti insieme a mio fratello. Ho pianto pensando a come Eric di Sex Education ha il coraggio di vivere senza vergogna e senza filtri. Questi sono solo alcuni esempi della potenza delle storie. Le serie e i film che guardiamo suscitano in noi emozioni diverse, ci regalano nuove prospettive e ci fanno sentire persino più vicini». Come riportato dal vice presidente di Netflix sul blog ufficiale della piattaforma, è questo il messaggio ultimo della campagna: celebrare il potere unificante e inimitabile dello storytelling. Le storie hanno la capacità di unire le persone, instaurare relazioni, cambiare paradigmi e trasmettere emozioni, come una sorta di finestra su mondi sempre nuovi e diversi. Da sempre lo storytelling rappresenta la più popolare forma narrativa a servizio del cinema e delle serie TV, ma è anche una delle principali fonti del vantaggio competitivo di Netflix. L’abilità di saper raccontare storie così vicine (e allo stesso tempo distanti) al vissuto collettivo, capaci di emozionare l’audience e stimolarne l’interesse, ha reso nel tempo la piattaforma non solo un gigante nel settore dell’intrattenimento, ma anche un vero e proprio love brand amato da spettatori di tutte le età ed estrazioni sociali. Se poi alla potenza delle storie si accompagna una strategia comunicativa vincente, allora è facile immaginare il perché del successo planetario di Netflix e dei suoi Originals.

È possibile quindi affermare che, se è vero che – come sottolinea Andrea Fontana in “Storytelling d’impresa – viviamo in un tempo dove si «compete narrativamente», è innegabile che in questo Netflix ci stia riuscendo benissimo.

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