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Dal Cloud all’IoT: come cresce il mercato digitale in Italia

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Trend positivo per il mercato Cloud in Italia (+18% rispetto al 2015), che spinge al massimo lo smart manufactoring assieme all'IoT.

Il Cloud si attesta attualmente come il segmento emergente che spinge il mercato del digitale in Italia (+23,2%), anticipato solo dai big data ( 24,7%) e seguito da social media (17%), IoT ( 14,9%,) e mobile (12,3%,). Grande crescita, dunque, per un mercato che si stima possa raggiungere nel 2016 un valore di 1,77 miliardi di euro, con un incremento del 18% rispetto al 2015.

Il trend positivo è stato confermato in occasione del convegno Cloud: è arrivata l’età della ragione?“, tenutosi a Milano, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e frutto dello studio dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service.

In linea con l’andamento globale, i dati presentati testimoniano un esponenziale progresso del mercato anche in Italia: è soprattutto il Public Cloud ad affermarsi in maniera più rapida, con un incremento del 27% rispetto al 2015, per un valore di circa 587 milioni di euro. Non mancano, però, gli investimenti nell’ambito del Cloud Enabling Infrastructure – necessari ad aggiornare il patrimonio infrastrutturale ed applicativo dell’azienda e a crearne le condizioni migliori per l’adozione – con una crescita vicina al 14% per 1,185 miliardi di euro.

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Il mercato Cloud in Italia. Fonte: osservatori.net.

Public Cloud: i settori aziendali con il maggiore impiego

La ricerca dell’Osservatorio ha permesso di analizzare lo sviluppo dell’offerta di tecnologie che consentono di elaborare e archiviare dati in rete, riscontrando una specializzazione dell’impiego di servizi di Public Cloud nelle imprese italiane di grandi, medie e piccole dimensioni, individuando nel dettaglio un uso maggiore soprattutto in alcuni specifici settori aziendali:

  • settore manifatturiero: è il settore maggiormente rappresentativo per spesa in Public Cloud, con una quota del 23%. Tra le attività di maggiore impiego troviamo quelle relative alla gestione della supply chain , dei trasporti e dei portali ecommerce ;
  • settore bancario: con una spesa del 21% si distanzia di poco dal settore manifatturiero, distinguendosi per l’impiego di sperimentazioni per ottimizzazione di prezzi di strumenti finanziari, servizi di e-learning e utilizzo di piattaforme di calcolo per Big Data Analytics;
  • telco (società di telecomunicazione) e media: queste tecnologie vengono impiegate sopratutto per lo sviluppo di servizi di streaming video, di gestione dell’advertising e delle infrastrutture, per una quota pari al 14% del mercato;
  • servizi: al quarto posto con il 10% di spesa dedicata, in questo ambito il cloud si rivela utile soprattutto per la gestione delle flotte e dei ricavi;
  • gdo e retail : qui la spesa si attesta al 9%, soprattutto nell’impiego di soluzioni per il facility management degli store e la gestione dei dati multimediali;
  • PA e sanità: in questo ambito si ricorre soprattutto al modello di Community Cloud, dove vengono sviluppati servizi verticali direttamente dagli Enti, con una quota del 9%;
  • utility: in questo settore, con una quota pari al 9%, vi è un ampio uso di soluzioni crm in Cloud e soluzioni orientate al risk management;
  • assicurazioni: all’ultimo posto, con una quota di spesa relativa del 5%, in questo settore le sperimentazioni maggiori sono nell’ambito dei portali, come ad esempio quelli relativi ai sinistri e alla gestione della relazione con la clientela.

Cloud e IoT volano per lo smart manufacturing

Cloud e IoT dimostrano di essere fra i progetti che spingono al massimo il mercato attuale dello smart manufactoring che, secondo l’Osservatorio Smart Manufacturing del Politecnico di Milano, attualmente vale 1,2 miliardi di euro.

Sono, infatti, proprio i progetti di Industrial internet of things – mercato che a sua volta vale 790 milioni di euro a comporre per il 66% il mercato dell’industria 4.0 italiana, seguiti dall’Industrial Analytics (23% e 270 milioni di euro) e il Cloud Manufacturing (10% e 120 milioni di euro). Anche nello scenario internazionale, la crescita più rilevante coinvolge le applicazioni di Industrial Internet of Things, +46%, portando con sé anche progetti di Industrial Analytics e Cloud.

Tra i principali vantaggi riscontrati dalle aziende nell’uso di tecnologie che consentono di elaborare e archiviare dati in rete vi è, in primo luogo, la garanzia di sicurezza e affidabilità, seguita da capacità di fare brokeraggio e intermediazione di servizi, certificazioni relative ai Data Center utilizzati per l’erogazione dei servizi, presenza di competenze tecnichecosto dell’implementazione e flessibilità contrattuale. Relativamente allo smart manufacturing, le imprese scelgono soluzioni di questo genere soprattutto perché consentono di ottenere riduzioni di costo e miglioramento dei servizi associati ai prodotti.

Malgrado i vantaggi e l’evidente trend positivo, poco meno del 5% delle aziende analizzate dall’Osservatorio ha scelto di orientare la maggior parte delle proprie applicazioni in Cloud. Nonostante la crescita, infatti, il percorso di affermazione di tali soluzioni è, in effetti, ancora lungo; inoltre si registrano disparità anche dal punto di vista geografico. In particolare, per le infrastrutture cloud si denota una la maggiore diffusione nel nord-est dell’Italia, seguito dal nord-ovest, caratterizzato da maggiore dinamismo, a cui seguono centro, sud e isole.

“Se da un lato il potenziale offerto dal Cloud è ormai ben noto, il percorso di Cloud Migration per le infrastrutture e per il parco applicativo aziendale è solo ai primi passi e c’è ancora molto lavoro da compiere”, ha affermato Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service.

I limiti principali non riguardano gli aspetti tecnici, ma le modalità di connessione fra le tecnologie e le strategie delle imprese, nell’ottica della creazione di soluzioni integrate“Il problema – afferma Alessandro Perego, docente del Politecnico di Milano – non è automatizzare la fabbrica, ma rileggere l’impresa alla luce di un modello più orientato al consumatore, con prodotti customizzati, più servizi e interconessione dei fattori produttivi”.

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La diffusione del Cloud nelle imprese italiane.

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