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Arriva lo schermo televisivo che permette di gustare il sapore del cibo: un'opportunità per le imprese?

Immagine dell'Università Meiji di Taste the TV (TTTV), lo schermo televisivo che si può leccare

È stato ideato in Giappone TastetheTV, lo schermo che permette di sentire il sapore degli alimenti presentati. Come funziona e quali sono le possibili applicazioni per le aziende?

Se fosse possibile assaggiare a casa i piatti proposti dai partecipanti di MasterChef o quelli preparati dal simpatico topolino Ratatouille mentre si sta guardando il film? Pur trattandosi ancora di un prototipo, in Giappone è stata annunciata una innovazione che potrebbe aprire le porte a idee non troppo lontane da quelle appena citate. La tecnologia in questione è stata rinominata TTTV, che sta per Taste the TV, e consiste in uno schermo TV che permette agli utenti di sentire il gusto degli alimenti presentati.

Lo schermo che si può leccare: come funziona Taste the TV?

È stato Homei Miyashita, docente dell’Università Meiji (a Tokyo), a ideare Taste the TV, un dispositivo in grado di ricreare differenti sapori, come riportato in un video di presentazione di TTTV pubblicato sul canale YouTube dell’Università Meiji.

Questo dispositivo utilizzerebbe un set di dieci fialette con sapori diversi, abbinati in modo da ricreare il gusto di differenti cibi. Il risultato di questo mix viene spruzzato su un foglio di plastica rotante e dunque monouso che può essere leccato, permettendo agli utenti di sentire il gusto di vari alimenti mentre questi vengono mostrati sullo schermo.

Lo schermo che permette di assaggiare i sapori taste the tv

Fonte: Reuters

Lo schermo di Taste the TV è posizionato quasi in orizzontale, in modo da facilitare l’assaggio: nel video di presentazione è possibile infatti vedere il dispositivo chiedere all’utente cosa desidera mangiare e, in risposta alla richiesta, viene mostrato del cioccolato fuso.

[Official] Taste the TV: ‘tele-taste’ TV screen (Homei Miyashita)
[Official] Taste the TV: 'tele-taste' TV screen (Homei Miyashita)

Nella dimostrazione vengono presentate differenti modalità di utilizzo del dispositivo: un oggetto con la forma di lingua viene usato per l’assaggio; in un secondo momento lo spray è azionato su un vassoio monouso; in un altro video, pubblicato sull’account Twitter di Reuters, un utente assaggia i sapori leccando direttamente lo schermo.

Homei Miyashita spera inoltre di creare una piattaforma che consenta agli utenti di assaggiare cibi provenienti da differenti parti del mondo, proprio come è possibile fare con le piattaforme di streaming di musica. «L’obiettivo è consentire alle persone di vivere un’esperienza come mangiare in un ristorante dall’altra parte del mondo, anche restando a casa» ha spiegato il docente, come si legge in un articolo pubblicato il 23 di dicembre da Reuters.

Quali applicazioni e quali utilità per le aziende?

Una tecnologia simile potrebbe risultare particolarmente interessante in un periodo in cui, a causa del COVID-19, si cercano alternative per permettere alle persone di connettersi e di interagire con il mondo esterno in maniera sicura, come ha fatto notare Homei Miyashita. Proprio per questa ragione, la possibilità di riprodurre il gusto del cibo e delle bevande potrebbe rivelarsi un’ottima opportunità per imprese di svariati ambiti.

A questo proposito, nel video già menzionato vengono illustrate le possibili applicazioni di Taste the TV. Con riferimento al mondo del food & beverage e della ristorazione, Homei suggerisce che TTTV potrebbe essere utile per ottimizzare i corsi di formazione di cuochi e di sommelier, realizzati da remoto, permettendo ai partecipanti di assaggiare differenti ingredienti, bevande o pietanze direttamente da casa. Nel video vengono presentate a titolo esemplificativo delle app che sfruttano la tecnologia per potenziare le skill necessarie per la degustazione dei vini.

In ottica marketing l’innovazione potrebbe rivelarsi utile per migliorare la customer experience : un esempio presentato a questo proposito è quello di un menu digitale che consente alle persone di assaggiare le pietanze proposte dai ristoranti. Come si apprende dall’articolo menzionato, Miyashita ha parlato con diverse aziende dell’integrazione di questa tecnologia all’interno di macchinari che consentano per esempio di aggiungere il gusto di una determinata pizza o di una tipologia di cioccolato a una fetta di pane, permettendo ai consumatori di assaporare differenti tipologie di prodotti.

Vi sarebbero poi diverse possibilità per il mondo dell’intrattenimento. Nel video sono presentate delle app che consentono di svolgere dei quiz e dei giochi online in cui gli utenti devono assaggiare e indovinare gli alimenti corrispondenti ai differenti sapori presentati. A essere menzionata è anche la possibilità di sfruttare questa tecnologia nelle videochiamate, consentendo per esempio a un utente che si trova in Europa di assaggiare un piatto o un prodotto mangiato dal suo interlocutore che si trova in un’altra parte del mondo.

Applicazioni come quelle appena citate potrebbero rappresentare un’opportunità per differenti brand che intendano rafforzare il legame con i consumatori, adottando strategie pensate per stimolare i sensi. A questo proposito, secondo un sondaggio condotto nel 2021 da Isobar (su un campione di 800 CMO provenienti da tutto il mondo), ci sarebbe una tendenza crescente da parte delle aziende a ideare esperienze sensoriali innovative1. L’attuale momento storico potrebbe infatti aver spinto ulteriormente questo trend, portando molti brand a cercare soluzioni per connettersi con i consumatori anche da remoto.

Per questa ragione e trattandosi di una tecnologia relativamente accessibile (con un costo di produzione stimato attorno ai 100mila yen, corrispondenti a circa 770 euro), Taste the TV potrebbe rappresentare un’opportunità per le imprese che vogliano offrire esperienze differenti per coinvolgere i consumatori e distinguersi dai competitor . Resta ovviamente da scoprire quale potrebbe essere la risposta degli utenti a una simile, insolita, innovazione.

Note
  1. Sito Isobar
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