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Consiglio d'Europa: "Linee guida per la neutralità della rete"

Il 13 gennaio 2016 il Consiglio d’Europa ha chiesto agli Stati europei di salvaguardare il principio della neutralità della rete.
Il 13 gennaio 2016 con una Raccomandazione il Consiglio d’Europa ha chiesto agli Stati europei di salvaguardare il principio della neutralità della rete sviluppando le legislazioni nazionali al fine di tutelare la libertà d’espressione e di accesso alle informazioni, e il diritto alla privacy.
L’estensione del concetto di “neutralità”
Il documento approvato dal Comitato dei Ministri dei 47 Stati Membri del Consiglio d’Europa sottolinea che il traffico internet dovrebbe essere trattato equamente, senza discriminazioni, restrizioni o interferenze, indipendentemente dal mittente, destinatario, contenuto, applicazione, servizio o device.
Pur riconoscendo che la gestione del traffico internet può a volte perseguire propositi legittimi, il Consiglio sottolinea che esso può comportare il blocco, la discriminazione o prioritizzazione di specifiche tipologie di contenuti, applicazioni o servizi.
I punti chiave delle Linee guida
Le seguenti sono alcune delle principali raccomandazioni contenute nelle Linee guida:
Eccezioni alla neutralità
Le misure di gestione del traffico internet dovrebbero essere ammesse solo in circostanze eccezionali (per adempiere ad un ordine di un tribunale o di un’Autorità di regolamentazione, qualora siano necessarie a preservare l’integrità e la sicurezza della rete, ovvero per prevenire o risolvere eventuali congestioni della rete). Queste misure dovrebbero essere non-discriminatorie, trasparenti, mantenute per non più dello stretto necessario, e soggette al regolare controllo delle Autorità competenti. Gli utenti dovrebbero essere in grado di ottenere informazioni dall’Internet Service Provider (ISP) circa il traffico gestito e la velocità della connessione.
La responsabilità degli ISP
Negli ordinamenti nazionali gli Stati membri dovrebbero prevedere la responsabilità degli ISP per violazione del principio della neutralità della rete. Dal canto loro, gli ISP dovrebbero porre in essere procedure di reclamo in grado di consentire agli utenti la segnalazione di presunte violazioni. Gli utenti dovrebbero avere la possibilità di adire direttamente le Autorità competenti e di essere tempestivamente risarciti.
La vigilanza delle Autorità nazionali
Le Autorità nazionali dovrebbero monitorare e pubblicare report sulle pratiche di gestione del traffico Internet.
Quando un trattamento preferenziale è consentito
Gli ISP in nessun caso dovrebbero discriminare il traffico proveniente da altri fornitori di contenuti, applicazioni o servizi in concorrenza con i propri prodotti. Un trattamento preferenziale del traffico basato sull’accordo tra l’ISP ed il fornitore di contenuti, applicazioni o servizi dovrebbe essere consentito solo se sussistono sufficienti garanzie per gli utenti di accedere, usare e diffondere informazioni.
Net-neutrality e privacy
Ogni pratica di gestione del traffico che consente di valutare il contenuto delle comunicazioni è un’interferenza all’esercizio del diritto alla privacy e dunque una violazione dell’art. 8 Cedu e delle legislazioni nazionali, e, pertanto, censurabile innanzi alle competenti Autorità.
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