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Arriva la pubblicità su Netflix. Cosa ne pensano gli italiani?

A pochi giorni dall'arrivo del nuovo piano in abbonamento, Sensemakers si è chiesta cosa pensano gli italiani della pubblicità su Netflix.

È previsto per il 3 novembre l'arrivo su Netflix del piano "Base" con pubblicità: costerà meno, ma gli show potranno essere interrotti da brevi annunci e spot. Sensemakers ha chiesto agli italiani che cosa ne pensano.

Annunciati già da tempo, gli abbonamenti Netflix con pubblicità arriveranno in Italia il 3 novembre 2022. Avranno un costo mensile di 5.49 euro, più basso rispetto a quello attuale dell’abbonamento base, e garantiranno l’accesso all’intero catalogo di film, serie TV, documentari, spettacoli della piattaforma o quasi: dalla compagnia non fanno mistero, infatti, di star ancora lavorando per risolvere dei problemi legati alle licenze che renderanno momentaneamente indisponibili alcuni titoli per chi si abbona a Netflix scegliendo il nuovo abbonamento “Base” con pubblicità.

Film, serie TV, documentari e spettacoli potranno essere interrotti, però, in qualsiasi momento da annunci pubblicitari: spot brevi di 15 o 30 secondi e per un massimo di quattro o cinque minuti ogni ora, promette la piattaforma che nel presentare ufficialmente la nuova formula ha raccontato di essersi impegnata perché il piano “Base” con pubblicità garantisse «tutto ciò che amiamo di Netflix, offerto a un prezzo più economico»1. La società Sensemakers si è chiesta, così, cosa pensano gli italiani della pubblicità su Netflix.

Gli italiani su Netflix e la rivoluzione degli abbonamenti con pubblicità: un’analisi di Sensemakers

Prima di provare a rispondere, l’analisi di Sensemakers ha cercato innanzitutto di contare quanti sono attualmente gli italiani che guardano Netflix. È qualcosa di simile a quello che hanno già fatto altri studi (tra gli altri “L’Italia dello streaming condiviso” di time2play) e simili sono soprattutto i principali insight ottenuti.

Oggi ci sono in Italia poco meno di 5 milioni di abbonati a Netflix: di questi almeno il 65% dichiara di condividere password e credenziali di accesso con una o più persone ed è una percentuale a cui va aggiunta la fetta di abbonati che guarda i contenuti in compagnia di familiari, coinquilini, amici grazie alle TV connesse e non solo. Il numero effettivo di spettatori Netflix è, in altre parole, anche in Italia decisamente superiore a quello dei semplici abbonati: attualmente cioè, secondo le stime di Sensemakers, sarebbero in media 5 milioni gli italiani che guardano Netflix ogni giorno e 20 quelli che lo fanno almeno una volta al mese.

abbonamenti netflix condivisi dati italia 2022

Fonte: Sensemakers

Di fronte a queste cifre e a dati come quelli con cui Nielsen ha ormai certificato da qualche mese il sorpasso dello streaming televisivo sulla TV lineare2, è più facile capire perché Netflix stia cominciando a offrire abbonamenti a prezzo minore e con interruzioni pubblicitarie (oltre che in Italia il piano “Base” con pubblicità sta per arrivare anche in Australia, Brasile, Canada, Corea, Francia, Germania, Giappone, Messico, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti): l’intenzione è recuperare spettatori paganti, laddove non è possibile ignorare neanche la concorrenza, sempre più forte, delle altre piattaforme.

Cosa pensano gli italiani della pubblicità su Netflix

Quando ha chiesto a un campione di 1000 persone tra i 18 e i 64 anni cosa pensano gli italiani della pubblicità su Netflix Sensemakers ha ottenuto risultati che sembrano confermare come quella della piattaforma di streaming possa essere una scelta lungimirante. Il 68% dei partecipanti allo studio si è detto disposto ad accettare un abbonamento con interruzioni pubblicitarie (con il 29% che vorrebbe però una piattaforma completamente gratuita con interruzioni pubblicitarie), mentre il 32% preferirebbe una piattaforma a pagamento senza pubblicità, come Netflix è stata fin qui.

piano base Netflix con pubblicità cosa ne pensano gli italiani

Fonte: Sensemakers

Pochi sono gli italiani disposti a disdire l’abbonamento a causa della pubblicità su Netflix (appena il 15% del campione Sensemakers) o per i quali la soddisfazione nei confronti della piattaforma e delle sue proposte diminuirebbe per la stessa ragione (poco meno di un intervistato su cinque). L’arrivo della pubblicità su Netflix spinge più semplicemente gli italiani a voler pagare di meno l’abbonamento (è così per un partecipante su cinque allo studio di Sensemakers), ma senza che questo cambi il loro giudizio sul servizio (di questo si dice convinto il 41% del campione).

cosa pensano gli italiani della pubblicità su netflix

Fonte: Sensemakers

Analizzando cosa pensano gli italiani della pubblicità su Netflix viene fuori, insomma, un quadro più rassicurante di quanto si possa immaginare. Questo non vuol dire comunque che Netflix non «dovrà cercare un punto di equilibrio tra il bisogno di non cannibalizzare i propri ricavi da sottoscrizione ed estendere progressivamente le proprie audience pubblicitarie, inizialmente molto contenute», ha sottolineato Fabrizio Angelini CEO di Sensemakers – Comscore Italia in un comunicato stampa a commento dei risultati. «Gli investitori televisivi hanno infatti generalmente bisogno di raggiungere fasce molto ampie di popolazione – ha continuato l’esperto – e su questo fronte i broadcaster tradizionali vantano ancora un grande vantaggio».

Note
  1. Netflix
  2. Nielsen

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