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Come creare uno startup pitch di successo

Startup pitch lacava

Le best practice e i consigli per creare uno startup pitch di successo che riesca a catturare l’attenzione degli investitori.

Nell’ambito della presentazione della propria idea imprenditoriale risulta fondamentale riuscire a creare uno startup pitch che in breve tempo colpisca l’attenzione degli interlocutori e dei potenziali investitori. L’espressione “startup pitch” si rifà al concetto di “elevator pitch” e riguarda quel discorso che in un lasso di tempo definito – quello di una corsa in ascensore che solitamente va dai 30 ai 120 secondi – permette allo startupper di descrivere in maniera convincente il proprio progetto.

I pilastri per creare uno startup pitch di successo sono quattro e fanno capo all’ars oratoria di cui coloro che rappresentano le aziende dovrebbero avere padronanza. «Quando si parla di soft skill in ambito presentation – ha spiegato Maurizio La Cava nel corso di un’intervista rilasciata ai nostri microfoni a Smau Milano 2018 – la prima e più importante è la capacità di stare davanti alle persone e di parlare in pubblico senza farsi prendere dal panico. Tendenzialmente un pitch va molto veloce, c’è poco tempo e la posta in gioco è molto alta, non puoi sbagliare e quindi è una situazione stressante che va gestita con esperienza».

  • Chiarezza: il primo dei pilastri è la chiarezza, ovvero la capacità di esprimere il concetto senza dimenticare che chi si ha di fronte non conosce l’idea che si sta presentando. Lo startupper, per essere chiaro, ha bisogno di eliminare ogni possibile equivoco o ambiguità e a tale scopo può essere molto utile utilizzare un linguaggio semplice che non sminuisca il progetto, ma che non lo renda nemmeno troppo aleatorio perché ricco di tecnicismi.
  • Semplicità: un progetto illustrato in maniera semplice è un progetto costituito dal numero di elementi essenziali affinché possa essere comprensibile. Il consiglio che solitamente viene dato in occasione di corsi di public speaking è quello di immaginare di dover spiegare il progetto a un bambino di cinque anni o ai propri genitori ignari dell’argomento di discussione.
  • Esperienza: esperienza ed esercizio permettono allo startupper di acquisire una maggiore consapevolezza riguardo alle proprie capacità. Il tempo è un fattore chiave e avere dimestichezza con gli strumenti da utilizzare nel corso della presentazione permette di gestire al meglio i possibili ed eventuali imprevisti. Allo stesso tempo, l’esperienza permette di identificare la propria audience, approcciarsi alla presentazione in maniera strategica e dunque riuscire a modulare un discorso “su misura”.
  • Passione: l’ingrediente segreto di ogni presentazione, ciò che la rende originale e diversa da tutte le altre è la passione. Diversi modelli possono ispirare uno startupper, ma la chiave vincente è quella personalizzazione che solo lui è capace di dare. La passione può manifestarsi sia nel contenuto che nella forma della presentazione. «L’equilibrio fra forma e contenuto è essenziale per la riuscita di una presentazione efficace. Sicuramente – ha affermato ancora Maurizio La Cava – mentre presento ho bisogno che le slide svolgano un ruolo di supporto e questo significa che non devono rubare l’attenzione. Devono essere concepite e disegnate in maniera tale che permettano alle persone di visualizzare ciò che sto spiegando, senza rubare l’attenzione per più di qualche secondo».

CREARE uno startup pitch: GLI ELEMENTI CARATTERISTICI

La scelta del focus del proprio pitch è affidata allo startupper che deciderà di volta in volta su quale elemento porre maggiore attenzione. In letteratura è possibile individuare però degli elementi che accomunano tutti i pitch e che possono più o meno influenzare l’andamento della presentazione.

  • Aggancio: l’aggancio al discorso è l’elemento che attira l’attenzione dell’audience fin dalla prima battuta. Se la prima impressione è quella che conta, un incipit ad effetto è l’elemento che può trasformare lo startup pitch in una call to action per gli investitori.
  • Problema/soluzione: se la startup nasce per risolvere un problema, un’idea per impostare il proprio pitch può essere quella di focalizzarsi sul problema e sulla sua soluzione. Si può presentare il problema a chi non lo conoscere o evidenziare dei tratti per chi invece lo conosce bene, dimostrare la sua rilevanza servendosi dei numeri e fare leva sulle emozioni. A questo problema corrisponde una soluzione e l’abilità dello startupper dovrà essere proprio dimostrare come si è capaci di risolvere il problema e perché la soluzione proposta è migliore rispetto alle altre.
  • Team: il punto di partenza di una startup è il team che la compone. Se il pitch è focalizzato sul team è necessario dimostrare che la squadra ha tutte le competenze necessarie per realizzare l’idea. Ogni singolo componente va valorizzato e di ognuno è sempre bene indicare i motivi per cui la posizione che ricopre è necessaria ai fini del progetto. Una foto del team permette di umanizzare l’idea e per evitare un pitch eccessivamente autocentrato e autoreferenziale bisogna stare attenti a dare il giusto peso alle parti che lo compongono.
  • Richiesta: il motivo che spinge uno startupper a realizzare un pitch davanti a degli investitori è quello di richiedere un finanziamento per la propria idea. La richiesta dei fondi è l’elemento essenziale del pitch e bisogna capire, dopo aver catturato l’attenzione degli investitori, quanto spazio dedicarle per chiedere una somma da investire. Bisogna essere chiari sull’allocazione dei fondi, contestualizzare tutte le informazioni ed essere pronti a rispondere a tutte le domande dei potenziali investitori. Una di queste potrebbe riguardare l’equity da cedere in caso di finanziamento; è dunque utile avere un quadro preciso delle possibili richieste e una risposta pronta a tutte le domande.

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