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Dole si unisce a Datuna, l'artista che mangiò la banana di Cattelan, per creare una collezione di NFT (a scopo benefico)

Immagine relativa agli NFT da David Datuna. Dole si unisce a Datuna per la creazione di una collezione di opere d'arte digitale sotto forma di token non fungibili.

La multinazionale agricola Dole ha avviato una collaborazione con David Datuna, creando una collezione di NFT che vuole richiamare l'attenzione sul grave problema dell'insicurezza alimentare e della malnutrizione.

Cogliendo uno dei trend del momento, ossia la creazione di non-fungible token , l’azienda statunitense Dole si unisce a Datuna per creare una collezione di opere d’arte digitali sotto forma di NFT. A dicembre 2019 l’artista in questione era stato al centro dell’attenzione per quella che è stata da lui stesso descritta come una performance artistica intitolata “Hungry Artist (ossia “artista affamato”): quando David Datuna ha deciso di mangiare parte dell’opera d’arte di Maurizio Cattelan – una banana (da 120mila dollari) incollata al muro dell’Art Basel di Miami – aveva uno scopo ben preciso, che coincide con l’impegno di CSR della nota multinazionale di frutta e verdura Dole che da molto punta a combattere il problema della fame nel mondo.

Dole si unisce a Datuna per richiamare l’attenzione sul tema dell’insicurezza alimentare

«Circa un quarto della popolazione mondiale vive in condizione di insicurezza alimentare [intesa come la mancanza di accesso regolare a una quantità di cibo nutriente sufficiente per una crescita e uno sviluppo sano, ndr] e a livello globale un terzo del cibo prodotto per il consumo umano viene perso o sprecato»: questi sono solo alcuni dei dati riportati nel comunicato rilasciato da Dole per annunciare la collaborazione con David Datuna.

«Ho visitato 67 paesi nel mondo […] e ho visto come le persone vivono. Milioni di persone stanno morendo senza cibo» ha raccontato a tal proposito l’artista in un’intervista a The Guardian, in cui ha espresso un forte disappunto riguardo alla vendita di diverse opere d’arte dell’artista Cattelan, realizzate con frutti molto economici, a un prezzo molto elevato. Così, «ho mangiato la banana [di Cattelan] per dimostrare quanto il mondo può essere ridicolo vendendo una banana a 120mila dollari» ha spiegato in un’intervista a Forbes.

Per questa ragione, l’idea di collaborare con un’azienda impegnata nella lotta all’insicurezza alimentare è stata accolta con entusiasmo da David Datuna che, con la collezione da lui stesso creata, intende aumentare la consapevolezza delle persone su questo tema. Dall’altra parte, «la prospettiva di David di usare l’arte e la tecnologia digitale come piattaforma per l’awareness e per un cambiamento sociale è qualcosa che trova decisamente il nostro favore e ci ispira» ha dichiarato il presidente globale di Dole, Pier-Luigi Sigismondi, nel comunicato rilasciato dall’azienda.

La «promessa di fornire a un miliardo di persone entro il 2025 la possibilità di accedere a una buona alimentazione» non è un obiettivo che l’azienda può raggiungere da sola, come si legge nel comunicato, e per questa ragione Dole si unisce a Datuna, un partner che, secondo il brand , è perfettamente in sintonia con i valori aziendali.

La collezione di NFT ideata dall’artista che mangiò la banana di Cattelan

Dagli inizi di maggio 2021 è possibile trovare sulla pagina di Dole su Rarible (uno dei più grandi marketplace di nft ) una serie di token non fungibili rappresentativi di opere ideate da Datuna per Dole, ciascuno dei quali acquistabile per mille dollari.

Il tema delle opere digitali “tokenizzate” è il «legame intrinseco tra nutrizione e sicurezza alimentare». Per sottolineare questo concetto, l’artista ha ripreso quattro frutti diversi che progressivamente scompaiono dallo schermo (come se venissero mangiati): secondo l’azienda «gli NFT rappresentano l’impegno delle persone che si uniscono per ridurre la fame nel mondo». Non a caso, infatti, tutti i ricavi ottenuti con la vendita di questi NFT saranno devoluti a favore di programmi che puntano a combattere la fame.

David Datuna x Dole
David Datuna x Dole

«The Hungry Artist colpisce ancora… Per combattere la fame in collaborazione con Dole», si legge nel video pubblicato sul canale YouTube di Dole. Così, oltre ai vari riferimenti a uno dei principali prodotti di quest’azienda (ossia la frutta), in questa iniziativa non sono mancati i riferimenti espliciti alla più celebre art performance dell’artista che ha mangiato la banana di Cattelan: un modo efficace per attirare l’attenzione non solo verso una causa importante ma anche verso il brand stesso.

Come si legge nel tweet pubblicato dall’azienda, oltre alle opere digitali “tokenizzate” è stata anche creata un’opera fisica, intitolata “Sunshine for All, presente nella galleria virtuale Decentraland e che verrà anche esposta in una location fisica (ancora da annunciare) nella città di New York.

Per Datuna «questa partnership è stata un dono […] perché loro vogliono parlare delle stesse cose di cui voglio parlare anch’io e avere un impatto globale» ha ammesso l’artista, che spera di poter collaborare di nuovo con l’azienda alimentare. A sua volta, Pier-Luigi Sigismondi ha sottolineato che «per produrre dei cambiamenti sistemici, dobbiamo far convergere purpose con creatività, innovazione e tecnologia» e, in quest’ottica, come anche dal punto di vista comunicativo, l’unione tra Datuna e Dole sembra un’accoppiata perfetta.

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