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Eventi su Facebook: come fare in modo che siano efficaci

eventi su facebook arriva il limite di 500 inviti

Gli eventi su Facebook possono essere uno strumento molto efficace per le pagine aziendali. Una piccola guida per gestirli al meglio.

Solo nel 2015 sono stati creati oltre 47 milioni di eventi su Facebook e almeno 35milioni di utenti hanno interagito ogni giorno con un evento pubblico. I numeri vengono da statistiche ufficiali di casa Zuckerberg e spiegano perché strumenti della prima ora come gli eventi siano ancora parte integrante della visione strategica di Menlo Park, nonostante un manifesto di Facebook che lo vorrebbe far diventare sempre più una vera e propria infrastruttura sociale più che un semplice social e un futuro auspicato in cui realtà virtuale e intelligenza artificiale su Facebook siano la norma. Tanto che, solo qualche tempo fa, il team di Zuckerberg si è inventato Events, un’app per gli eventi su Facebook in grado di sincronizzarsi con gli altri calendari dello smartphone e tenere l’utente costantemente aggiornato sui suoi impegni, quello che sta accadendo intorno a lui, le opportunità di svago o le occasioni mondane e culturali che possono meglio adattarsi ai suoi gusti e, perché no, quelle a cui è più probabile che parteciperanno i suoi amici.

Verso un futuro di personalizzazione…anche degli eventi su Facebook!

La parola d’ordine, del resto, anche quando si guarda agli eventi su Facebook è personalizzazione. Era apparso chiaro già qualche tempo fa (a inizio 2016, ndr) quando, proprio nell’ottica di proteggere gli utenti dallo spam inconsiderato di eventi e offrire loro un’esperienza quanto più personalizzata possibile, era stato fissato a cinquecento il numero limite di inviti per gli eventi su Facebook a disposizione di ogni singolo organizzatore. L’idea di base? È che, potendo disporre di un numero limitato di inviti, chi organizzi un evento e si occupi di invitare gli utenti dia precedenza a quelli che con più probabilità saranno effettivamente interessati all’evento in questione, evitando agli altri di essere inondati da inviti indesiderati — c’è chi fece notare a proposito, proprio a pochi giorni dall’introduzione della feature, una riduzione evidente del numero di inviti ricevuti quotidianamente dall’utente medio.

Perché non riusciamo a rifiutare un invito su Facebook?

La forte selezione in fase di inviti, per quanto apparentemente scomoda per chi crea e pubblicizza un evento, insomma, dovrebbe permettere di raggiungere utenti quanto più simili possibili al proprio target di riferimento ed evitare, proprio a chi quell’evento stesso lo organizza, di ritrovarsi nella non inconsueta (e di certo non piacevole!) situazione di eventi su Facebook con tantissime interazioni e con un numero spropositatamente alto di persone che si dicono interessate, ma che dal vivo risultano poi un vero flop quanto a partecipazione. Proprio a proposito, c’è chi ha cercato una ragione alla discrepanza tra il numero di “parteciperò” agli eventi su Facebook e quello dei partecipanti effettivi. È una ricerca che impone di tornare indietro quasi agli albori della piattaforma, quando nel 2005 gli eventi c’erano già ma si chiamavano ancora “My Parties” e non erano certo a prova di strategie aziendali, e di tenere in conto soprattutto di ragioni si direbbe linguistiche e di buona educazione. Se nessuno dal vivo avrebbe mai liquidato con un lapidario “non vengo” l’invito alla festa di compleanno di un amico di amici e avrebbe provato a spiegare piuttosto le ragioni della sua assenza, anche usare l’opzione “Declina” per un invito su Facebook sarebbe sembrato inappropriato e poco educato, tanto più che allora le cerchie sul social erano molto meno allargate e molto più amicali, nel vero senso della parola, di quanto non lo siano adesso. Il team di Zuckerberg lo capì e introdusse un più cordiale “Mi interessa” che, ancora ora, toglie dall’imbarazzo di rifiutare in maniera secca l’invito all’evento su Facebook e permette, fino all’ultimo, di crogiolarsi nell’indecisione e nella possibilità di decidere all’ultimo tra alternative migliori.

Una guida (di Facebook) all’evento su Facebook perfetto

Più pragmaticamente, è lo stesso team di Zuckerberg a suggerire come usare gli eventi su Facebook al meglio e fare in modo che essi siano efficaci e di qualche utilità per la propria strategia digitale. È inutile sottolineare, infatti, come il 2005 sia ormai lontano e l’uso principale che si fa di questo strumento è oggi di tipo aziendale. Se ci sono regole per l’organizzazione di un evento ben precise e idearne uno che sia ben riuscito dal vivo richiede impegno e fatica, neanche la sua promozione sui social può certo essere all’insegna dell’improvvisazione.

  • Fare in modo che la gente possa trovarli facilemente è, così, la prima regola per gli eventi su Facebook. Di sottinteso c’è il passaggio da una logica push a una pull: non è chi organizza un evento a cercare e invitare potenziali partecipanti, ma chi è interessato a un determinato tipo di evento a informarsi e a seguire quanto sta avvenendo sui social. Optare per la pubblicità dell’evento, almeno come privacy su Facebok è allora, inevitabilmente, il punto di partenza. Anche la confezione dell’evento, però, è fondamentale. Scegliere un nome accattivante, abbastanza corto, facile da memorizzare, che possibilmente richiami quello del brand o del soggetto che lo ha organizzato o, meglio ancora, che includa un hashtag da utilizzare e da far utilizzare a chiunque partecipi e voglia testimoniare la sua partecipazione sui social è la prima cosa da fare. Così come scegliere una foto rappresentativa per quell’evento: le sole regole da seguire, in questo senso, è che sia originale e che non riporti troppe informazioni o abbia testo troppo piccolo e che potrebbe risultare illeggibile. Stabilire una data e un orario preciso, poi, è indispensabile e ovviamente lo è anche fissare una location: nell’ultimo caso potrebbe essere utile usare direttamente la geolocalizzazione sia per permettere ai potenziali partecipanti di saperne di più (come arrivare, la disponibilità di mezzi pubblici o parcheggi, eccetera), sia per rendere l’evento più facilmente ritrovabile da chi sta in zona.
  • Raggiungere l’audience giusta è, invece, la vera sfida quando si crea un evento su Facebook. Partire dallo scrivere una buona descrizione di cosa succederà effettivamente, di chi saranno gli ospiti (menzionandoli se hanno una pagina o un profilo) e degli eventuali vari momenti previsti è una buona idea. Se l’evento è organizzato in partnership con altri soggetti può essere utile, poi, anche menzionarne le pagine Facebook, in modo da allargare il potenziale pubblico dell’evento a un’audience qualificata. Non va dimenticato di scegliere e inserire le giuste keyword e, nel caso in cui sia previsto un ticket, è indispensabile anche inserire il link diretto da cui è possibile acquistarlo. Andrebbe tenuto conto, poi, che la piattaforma mette a disposizione degli strumenti per promuovere gli eventi su Facebook ad hoc e che possono essere anche molto efficaci per rivolgersi, appunto, al pubblico giusto.
  • Una volta creato l’evento, comunque, guai a lasciarlo in balia di se stesso: gestirlo è il primo passo verso la sua riuscita, dentro e fuori da Facebook. Non si tratta solo di aggiornare date, orari, location in caso di eventuali variazioni. Si tratta di scegliere, per esempio, una policy chiara per quanto riguarda i post sulla pagina evento. Si può decidere che a postare sia solo ed esclusivamente chi lo organizza o, invece, aprirsi anche ai post di partecipanti e interessati: nel secondo caso, però, l’interazione con il pubblico è indispensabile, sia in funzione di moderatore, sia nel caso in cui vengano richiesti chiarimenti o informazioni aggiuntive.
  • Più in generale, un evento su Facebook potrebbe essere un ottimo modo per interagire con l’audience della propria pagina, in tempi in cui la reach organica fa tribolare anche i social media manager più esperti. La prima cosa da fare è, allora, condividerlo e invitare chiunque possa essere interessato a farlo. Animare l’evento è la seconda priorità: con foto che ne raccontino il backstage, per esempio, o con un countdown che faccia crescere l’attesa per quanto avverrà. Si potrebbe pensare, poi, a fare una o più dirette Facebook durante lo stesso evento o, una volta concluso, invitare chi ha partecipato a postare foto, video o qualsiasi altro tipo di feedback.
  • Come per qualsiasi altra attività social, infine, non può mancare la componente monitoraggio. Le diverse metriche che riguardano l’evento su Facebook, infatti, possono essere utilissime per avere insight più precisi sulla propria audience, sulle sue modalità di interazione con la pagina, sull’utilità degli ads e su molto altro ancora.
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