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La terza edizione di Certamente 2018? "Inspiring"!

Certamente 2018: la terza edizione dell'evento dedicato al neuromarketing

Il bilancio di Certamente 2018, l'evento dedicato al neuromarketing organizzato da Ottosunove e BrainSigns e giunto alla terza edizione.

Un evento di qualità: così si potrebbe sintetizzare Certamente 2018, ripetendo gli incipit uilizzati per descrivere anche le due precedenti edizioni. La terza edizione dell’evento, organizzato da Ottosunove e BrainSigns e interamente dedicato al neuromarketing, ha infatti riconfermato le impressioni e le valutazioni positive avute in precedenza.

Cosa ha caratterizzato questa nuova edizione? Di sicuro la componente per lo più pratica dei contenuti e un ambiente accogliente e “inspiring” – due aspetti che l’hanno differenziata rispetto a Certamente 2016 e Certamente 2017 –, nonché ancora una volta la cura dei dettagli.

L’organizzazione di Certamente 2018

Essendo stati media partner dell’evento per tre anni consecutivi è stato per noi possibile osservare anche i più piccoli cambiamenti, a cominciare da quelli che riguardano l’aspetto organizzativo: nel team di Certamente 2018 si sono registrate state alcune novità e sono entrate nuove persone, ma è rimasto invariato lo spirito, così come la professionalità e l’attenzione alle più piccole esigenze.

I relatori e gli organizzatori di Certamente 2018 che seguono gli speech in sala.

Interessante scoprire, inoltre, che la cura dei dettagli da parte dell’organizzazione è davvero minuziosa, tanto che – come raccontato da Luca Florentino (founder e CEO di Ottosunove) in uno speech e in un’intervista ai nostri microfoni – anche per la promozione dell’evento stesso sono state utilizzate alcune tecniche e metodologie del neuromarketing per cercare il tipo di comunicazione più efficace.

Location e networking: tra sensorialità, innovazione e intrattenimento

Nuova location anche per questa edizione, probabilmente la più accogliente e completa. Lo Spazio Antologico degli East End Studios di via Mecenate, a Milano, era facilmente raggiungibile anche in tram e ha favorito la creazione di un ambiente particolarmente adatto a un evento come Certamente 2018: la funzionalità degli spazi si è perfettamente accoppiata a un design architettonico molto suggestivo, accompagnato da un gioco di luci, colori e immagini di volti che allestivano la location.

Le pause pranzo di Certamente 2018 ci ricordano che l’espressione “mangiare con gli occhi” non è soltanto un modo di dire, grazie ai diversi tavoli allestiti in maniera molto curiosa e originale in un primo pranzosensoriale” volto a ingannare i sensi (con dei salati che sembravano dolci e delle verdure sul tavolo dei dessert) e un secondo pranzoinnovativo” dove, ad esempio, si è giocato molto sulle consistenze, con secondi serviti come mousse in bicchieri di vetro e da mangiare quindi con il cucchiaio.

Il pranzo “sensoriale” del primo giorno di Certamente 2018.

Non è mancato anche in questa terza edizione l’intrattenimento: quest’anno però il momento è stato incorporato nel programma degli speech, con Diego Parassole, autore e attore comico, che ha presentato un intervento di carattere umoristico di alto livello, non solo per la presenza unica e carismatica del personaggio ma anche per lo splendido, divertente e minuzioso lavoro contenutistico che ha saputo tener conto della precisione e del rigore necessari per affrontare un argomento come quello delle neuroscienze (in questo caso applicate allo studio del consumatore), per lo più di fronte a un pubblico di esperti.

Contenuti: tra emozione e razionalità, tra teoria e (molta) pratica

Notevole il lavoro di pianificazione del programma, con contenuti che si succedevano con un filo logico in un evento dove tuttavia l’emozione faceva da protagonista. Se una delle pecche delle scorse edizioni era lo speech di introduzione o l’organizzazione di tavole rotonde per certi versi deboli e autoreferenziali, questa edizione ha sopperito a entrambe le cose.

Lo speech di Fabio Babiloni ha aperto al meglio la prima giornata di evento, con dei contenuti relativi al funzionamento del cervello e ai sistemi che incidono sui processi decisionali e che sono stati un punto di partenza teorico per comprendere in maniera più completa come le conoscenze neuroscientifiche possono risultare utili ai professionisti della comunicazione. Uno speech interessante e necessario, dunque, prima di passare all’applicazione pratica.

Quali sono i sistemi cerebrali che intervengono nei processi di decisione? Ne ha parlato Fabio Babiloni.

Sono state organizzate due tavole rotonde, che possiamo definire complementari tra loro, in cui da una parte è stata presentata la prospettiva del mondo aziendale (con relatori appartenenti a diverse aziende che hanno fatto uso delle tecniche di neuromarketing) e dall’altra è stata presentata quella della ricerca scientifica (con ospiti provenienti dal contesto universitario).

La prima tavola rotonda ha messo insieme professionisti che analizzavano l’evoluzione della disciplina, ognuno di loro presentando una possibile definizione di neuromarketing, approfondendo punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce con un’ analisi swot della materia, sulla base della propria esperienza lavorativa nel settore. Da Vincenzo Russo dell’Università IULM di Milano a Gaia Corradini di Bosch, da Andrea Giovenali di Nextplora a Luca Florentino di Ottosunove, fino a Serena Savoca di Carlsberg: il dibattito, moderato da Paolo Teoducci di Tim Foundation, ha coinvolto i diversi interlocutori in un’analisi della situazione del neuromarketing in Italia.

L’analisi SWOT del neuromarketing a Certamente 2018.

Alla seconda tavola rotonda ha partecipato il giornalista de La Republica Luigi Gia che ha moderato il dibattito su questioni come il grado di accettazione delle conoscenze neuroscientifiche nella visione futura dello scenario economico in una discussione che ha contato sulla presenza di Fabio Babiloni dell’Università di Roma “La Sapienza”, Rumen Pozharliev del centro di ricerca X.ITE LUISS, Matteo Motterlini dell’Università San Raffaele Milano e Francesco Gallucci, vicepresidente dell’AINEM.

Certamente nasce con una marcata propensione divulgativa, tuttavia in questa nuova edizione ha rivelato, come punto di forza, il carattere molto pratico di gran parte degli interventi.

Roger Dooley nella seconda giornata di Certamente 2018.

Roger Dooley, autore del libro “Braininfluence” e figura di spicco nel settore, ha aperto una seconda giornata ricca di case study. Tra gli speech più interessati e che meglio hanno unito teoria e pratica c’è stato quello di Laura Iucci, private sector partnership officer leadership Giving UNHCR, e Arianna Trettel, co-fondatrice e direttriche di BrainSigns. Le esperte hanno dato continuità all’intervento di Francesco Ambrogetti dell’edizione precedente, relativo alla campagna dei lasciti testamentari di Unicef, e hanno riportato i risultati della ricerca di neuromarketing volta a portare i donatori ad abbracciare la causa, i motivi per cui non ha funzionato e come è stato possibile ottimizzarla e aumentare esponenzialmente le donazioni.

Da mettere in risalto, sempre per la componente molto pratica, l’intervento di Gesa Lischka, CEO e co-fondatrice di Kochstrasse™, che ha presentato un caso di applicazione del neuromarketing al settore del turismo, e quello di Andy Myers, direttore di Walnut Unlimited, che ha spiegato come sfruttare l’olfatto per migliorare la brand experience, con un intervento molto interattivo e didattico.

Un evento poco social ma tanto sociale

Attraverso l’analisi di Talkwalker dell’ hashtag dell’evento è stato possibile ottenere dati sull’attività social relativa alle due giornate di Certamente 2018, durante le quali i partecipanti – forse troppo coinvolti per prendere lo smartphone – sono stati poco attivi online ma abbastanza propensi alla condivisione e al networking dal vivo, come anche all’interazione con i relatori nei momenti dedicati alle domande alla fine di ogni speech. Questi ultimi, inoltre, si sono rivelati tutti molto disponibili e contenti di partecipare alle nostre interviste.

Dall’analisi dell’hashtag dell’evento si può notare, poi, la riconferma uno degli intenti principali di Certamente 2018, con la presenza e l’interesse sia da parte dei professionisti che lavorano nel campo (rappresentati, per esempio, da Alexia della Morena o Andy Myers, come si può notare dalla lista di Top influencer ) che da esponenti del mondo accademico (in questo caso rappresentati da Brain Signs, spin-off dell’Università di Roma “Sapienza”).

I numeri dai social non sono così significati, ma rispecchiano, come accennato prima, un evento che per la sua qualità è diventato un appuntamento di riferimento per diversi appassionati di neuromarketing e imprenditori che vogliono capire come integrarlo nel proprio business, che vi ritornano con continuità ogni anno, cogliendo l’occasione per incontrarsi ancora di persona.

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