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ChatBot Day tour: resoconto della prima tappa

ChatBot Day tour a Napoli: il resoconto della prima tappa

Parte da Napoli il ChatBot Day tour a cura del team hackBiz. Quali sono state le tematiche toccate nel corso dell'evento?

Dopo il primo evento formativo “ChatBot Day – From Zero to Hello Bot in One Day tenutosi a Città della Scienza, a Napoli, il 3 dicembre 2016, il team hackBiz – visto il successo di quella che potrebbe essere definita come una data zero – è partito con un tour itinerante dedicato ai chatbot , il ChatBot Day tour.

Proprio bot e chatbot rientrano tra i trend del 2017 e l’attenzione che gli viene rivolta ricorda molto quella riservata alle app nel periodo in cui si provava ad avvicinarsi ad esse. Questi eventi – a cura di hackBiz  sono in grado di fornire ad addetti ai re.work-chatbotdaylavori e curiosi ulteriori strumenti conoscitivi riguardo a
uno dei temi più discussi al momento. 
Il ChatBot Day Tour è partito il 24 febbraio 2017Napoli dal re.work, noto spazio dedicato al coworking con sede al Centro Direzionale.

NAPOLI: LA PRIMA TAPPA

Il workshop è stato aperto da Antonio Savarese che ha introdotto, in maniera chiara, i temi che sarebbero stati trattati nel corso dell’evento, invitando successivamente la platea, formata da circa venti partecipanti, a presentarsi brevemente per poi esporre le ragioni della partecipazione all’evento. Come per la ‘data zero’ di dicembre, la giornata è stata divisa in due parti: la prima teorica e la seconda pratica.

Antonio Candela nel primo speech ha introdotto l’argomento chatbot soffermandosi, in particolare, su cosa siano in questo momento, cosa dovrebbero essere e come dovrebbero chatbotday-focusfunzionare, spiegando anche perché i bot sono da considerare come una nuova opportunità.

Quello di bot chatbot è un settore, infatti, in continua espansione che attualmente sta provando a svilupparsi su piattaforme di instant messagingweb. È, inoltre, un argomento di cui si discute molto, soprattutto per le opportunità che questi nuovi servizi sono in grado di offrire considerando che, citando Candela, “The app boom is over“.
Le app, con la loro introduzione nel 2008 attraverso l’App Store di Apple, hanno modificato il paradigma di sviluppo dei software e introdotto un nuovo modo di venderli, sondare il mercato e carpire ciò che gli utenti cercano. Nove anni dopo le cose sono radicalmente cambiate e ci si trova nella fase calante delle app: secondo una ricerca condotta da comScore, negli Stati Uniti il 65,5% dei possessori di smartphone non scarica app e un terzo della popolazione scarica una sola app al mese. Osservando la top 10 delle app più scaricate è possibile notare diversi servizi di instant messaging: il 94% di applicazioni scaricate fa parte di questa categoria.

I bot, dunque, rappresentano una grande opportunità perché attualmente la fetta più grande di utenti utilizza piattaforme di messaggistica istantanea e creare un chatbot aiuterebbe le imprese ad entrare in contatto con un’infinità di possibili clienti proprio perché ci si trova nello stesso contesto. Nello specifico, però, cos’è un chatbot o, meglio, cosa dovrebbe essere?

«I bot devono semplificare l’esperienza interattiva, non devono essere sistemi complessi. L’utente deve andare subito al punto, alla gestione e al servizio che si aspetta di ricevere dal bot. Deve essere sfruttata la capacità verbale umana, cioè quella di comprendere comandi semplici, quindi non bisogna inserire elementi di maggiore complessità che si allontanino da questi livelli di semplificazione. Un chatbot è un gestore di task. Pensare di progettarlo, tendendo all’esperienza pura conversazionale, in realtà non è un plus ma è semplicemente un aumento di complessità. Il chatbot deve rimanere sul livello più semplice dell’interazione umana, altrimenti si snaturerebbe quello che è l’ambiente in cui esercita: la piattaforma di messaggistica», come sottolinea Antonio Candela.

CASE STUDY AL CHATBOT DAY TOUR: L’INTERVENTO DI PINO COLETTI

La seconda parte della mattinata è stata dedicata all’intervento a cura di Pino Coletti, relatore del secondo speech, che ha presentato un case study

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L’intervento di Pino Coletti

su come rendere efficace la customer experience nella progettazione di un chatbot. Il fulcro del discorso è stato l’intelligenza artificiale, dato che bot e chatbot non esisterebbero senza questo elemento che, oggi più che mai, risulta essere fondamentale nell’Industria 4.0. Infatti, secondo Kevin Kelly, le prossime 10mila startup seguiranno tutte una semplice regola e cioè prendere un prodotto o un servizio ed aggiungere l’intelligenza artificiale. L’intervento è proseguito, poi, spiegando come un chatbot, nell’ambito customer experience, sia il primo punto di contatto nell’interazione con l’utente e miri a mostrare i benefici percepiti dai fruitori del servizio. Nella parte conclusiva, invece, Coletti ha mostrato i migliori bot presenti nelle classifiche in questo momento, tra cui vi sono quelli di KLM, CNN, Burberry ed Health App. Ha inoltre interagito con il bot di ebay, considerato un valido esempio di progettazione e gestione di un chatbot.

DIY: LA CREAZIONE DI UN BOT

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L’intervento di Antonio Candela

Una breve introduzione teorica sugli aspetti più tecnici dei bot ha aperto l’ultimo speech del ChatBot Day tour che è stato curato da Antonio Candela. La parte pratica ha visto il relatore cimentarsi nella creazione di un chatbot dalle fondamenta, interagendo con i partecipanti e facendo comprendere in modo efficace ed ‘immediato’ le operazioni che stava effettuando.

La prima tappa del ChatBot Day tour si è così conclusa tra le domande dei partecipanti agli organizzatori dell’evento che con grande disponibilità hanno soddisfatto le richieste della platea.

team-hackbiz

 

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