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Smau Milano 2015, un evento all’insegna di innovazione e connessione

Smau Milano 2015

Smau Milano 2015, un evento ben riuscito che ci ricorda quanto gli eventi di settore siano importanti per creare relazioni.

Dal 21 al 23 ottobre 2015 si è svolto Smau Milano 2015, la tre giorni dedicata all’ innovazione e alla digitalizzazione di imprese ed enti locali.

Allestito all’interno dei padiglioni 1 e 2 di Fieramilanocity, l’evento ci ha visti impegnati, in qualità di media partner, in un continuo girovagare – o in un continuo salire e scendere, vista la distribuzione su più livelli – tra sala stampa, stand e workshop.

La nostra trasferta meneghina si è aperta con le parole di Pierantonio Macola, presidente di Smau, che nel suo discorso di presentazione delle attività ha delineato il focus dell’evento: l’innovazione dei sistemi produttivi con un occhio sempre più rivolto ai mercati internazionali.
Come ha affermato Macola in un’intervista ai nostri microfoni, la trasformazione digitale e l’ open innovation sono «opportunità che le imprese hanno a loro disposizione per ridisegnare il proprio business e per riposizionarsi in maniera competitiva sul mercato». Per poter sfruttare questa opportunità però occorre «adottare le più moderne tecnologie digitali e ripensare tutte le dimensioni del proprio business per renderlo più competitivo e aderente alle aspettative del mercato, avvicinandosi, contemporaneamente, ai nuovi protagonisti del settore dell’innovazione: start-up, incubatori, acceleratori, centri di ricerca quali veri e propri agenti di innovazione in grado di produrre un efficace sviluppo dell’azienda».

Alcuni degli argomenti trattati a Smau Milano 2015

L’evento è stato fitto alternarsi e sovrapporsi di workshop, speed pitching e incontri con le 450 aziende presenti.
Nel corso delle tre giornate abbiamo, tra le altre cose, vissuto esperienze di realtà aumentata insieme ad Amir Baldissera, che ci ha parlato del passaggio da ‘eCommerce’ a ‘aCommerce’, incontrato tante persone già conosciute, come Alessandra Salimbene, che nel suo workshop ha parlato di retail carisma, assistere a delle “chiacchiere da bar” fra Riccardo Scandellari e Rudy Bandiera – in realtà un loro modo stravagante di rilasciarci un’intervista – sul valore delle relazioni human to human.

Ad accompagnarci su e giù per i padiglioni di Smau, poi, ci sono stati i ghostbusters di Iwa che attraverso la metafora dei fantasmi hanno sottolineato l’importanza della certificazione delle professioni digitali al fine di non incappare in ‘invisibili’ professionisti che con ‘invisibili’ competenze creano lavoro a basso costo e privo di qualità.

Ma Smau Milano 2015 è stata anche l’occasione per presentare diversi dati e ricerche. Una fra tutte quella dell’Osservatorio Startup Hi-tech che offre un quadro aggiornato degli investimenti realizzati dai principali attori dell’ecosistema startup nel nostro paese. Dati incoraggianti se si pensa che questi hanno mantenuto una crescita sistematica attraverso un trend positivo stabile che si è aggirato attorno al 20% dal 2012 al 2014.

Un bilancio abbastanza positivo

Possiamo dire, in conclusione, che la nostra esperienza a Smau Milano 2015 è stata positiva.

In un momento in cui gli investimenti sugli eventi di settore sembrano diminuiti, un evento ben riuscito come Smau Milano 2015 è la prova che nonostante sia tutto a portata di click, è ancora importante ‘esserci’, nel senso fisico, perché essere presenti ad un evento permette di creare relazioni e rafforzare connessioni generando engagement a più livelli. E restando in tema, anche nel caso dell’engagement generato dai social si ripresenta la metafora del nostro “salire/scendere” a Smau!

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