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A Propaganda Live arriva il "fantacalcio" della politica italiana e punta tutto sul coinvolgimento degli spettatori

fantacitorio propaganda live

Si partecipa al Fantacitorio con squadre di dodici politici e durante Propaganda Live vengono assegnati punti e bonus per le loro esternazioni pubbliche, in un gioco che punta all'engagement e la dice lunga sulla politica.

Con il Fantacitorio Propaganda Live, il talk show di politica e attualità di Diego Bianchi in onda ogni settimana su LA7, sembra provare a fare quello in cui già da qualche tempo altri programmi, come il Festival di Sanremo soprattutto, sono riusciti: trasformarsi in un appuntamento imperdibile del palinsesto italiano, da godersi sullo schermo televisivo ma anche e soprattutto sui numerosi altri schermi da cui si commenta in Rete e con le proprie cerchie social quello che sta andando in onda in TV.

Fantacitorio: Propaganda Live riscrive le regole del fantacalcio e le adatta alla politica

Come nel Fantasanremo che quest’anno ha doppiato i numeri da record di Sanremo 2022 e come nel fantacalcio, ogni partecipante al Fantacitorio punta tutto su una squadra di in totale dodici tra deputati e senatori, capigruppo, ministri o presidenti di regioni e sindaci acquistati per un massimo di centocinquanta fanfani, la valuta del gioco. L’obiettivo è guadagnare punti a ogni puntata della trasmissione e provare a vincere il gioco o a conquistare almeno il primo posto nella classifica tra squadre degli amici.

Il regolamento del Fantacitorio di Propaganda Live1 prevede, infatti, che si possano creare leghe tra le varie squadre in gioco e assegna bonus o malus ai partecipanti a seconda di cosa fanno o non fanno i politici scelti per le proprie squadre. Bonus e malus possono essere eventualmente contestati e sono assegnati ogni settimana in diretta durante la trasmissione e/o dagli account social ufficiali del Fantacitorio.

 

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È inevitabile, così, che aumenti il chiacchiericcio social attorno alla trasmissione e che migliaia di persone si diano appuntamento in Rete per aspettare insieme i risultati della settimana o commentare i punteggi assegnati dalla coppia Zoro-Makkox: è già successo, prima ancora che venisse dato ufficialmente via al gioco, con centinaia di utenti che si sono riversati in Rete a esprimere entusiasmo e impazienza per la partecipazione al Fantacitorio. Propaganda Live dimostra così, se davvero ce ne fosse ancora bisogno, che ricorrere ai meccanismi del gioco è un’ottima strategia per aumentare l’ engagement degli spettatori e per rendere la visione televisiva “aumentata”, in maniera forse persino per certi versi inaspettata per quella che rimane comunque una trasmissione di approfondimento politico e di attualità.

Provare a far crescere l’attenzione verso la politica italiana attraverso il gioco?

Una cosa è comunque aspettarsi che i cantanti in gara a Sanremo salutino con uno “ciao, Zia Mara!” alla fine delle esibizioni o salgano sul palco dell’Ariston con un mazzo di fiori da regalare al conduttore rovesciando il rituale della kermesse, altra cosa è aspettarsi che i personaggi politici possano prestarsi al gioco, facendo il bagno a mare a febbraio (il primo super bonus settimanale previsto per i giocatori).

Da regolamento al Fantacitorio si guadagnano punti, infatti, per ogni dichiarazione o esternazione del politico fatta dal vivo o sui social. Non è difficile immaginare, così, che quanto più estrema e paradossale è la mossa del politico, capace di far guadagnare punti a chi lo ha scelto per la sua squadra, tanto più crescono le attese, le aspettative dei partecipanti e la voglia di condividerle con il resto della community di giocatori.

Si innesca, in altre parole, una spirale che non è detto non possa avere il merito di far aumentare l’attenzione verso la politica italiana e i suoi protagonisti anche solo per divertimento, per andare a caccia di azioni sfuggite agli autori della trasmissione e che possano far guadagnare punti al Fantacitorio.

Non ci sarebbe Fantacitorio senza una politica che è già di per sé spettacolo pop

Già ora e in attesa di “esternalità” positive che forse non verranno, il “fantacalcio” della politica italiana sembra la conferma di almeno due cose. La politica italiana è stata negli anni soggetta a meccanismi interni di disintermediazione, spettacolarizzazione, personalizzazione tali per cui è oggi del tutto legittimo aspettarsi dal leader di turno esternazioni sui generis o il commento sul fenomeno virale del momento in uno stile di comunicazione che, dentro e fuori la Rete, si fa sempre più “pop”. Già poche ore dopo il lancio del Fantacitorio e mentre i partecipanti studiavano come formare le proprie squadre, qualche politico implorava per esempio di non essere affiancato a nuovi e vecchi avversari, in un cortocircuito di serio e faceto che è forse il vero tratto distintivo della trasmissione.

Se il Fantasanremo ha avuto il merito di rendere più partecipata la visione del Festival, anche tra segmenti di pubblico che altrimenti poco o per niente sarebbero stati interessati alla kermesse canora, con il Fantacitorio Propaganda Live sa di parlare primariamente a un pubblico che già ben conosce meccanismi e toni della trasmissione e, quasi sempre, ne è un fan affezionato e della prima ora.

Più di altri programmi della televisione italiana, infatti, quello di di Zoro e Makkox può contare su una community attiva e partecipativa di seguaci, che nel tempo è diventata persino protagonista indiscussa di momenti della trasmissione come la social top ten, per cui, per tornare all’ipotesi iniziale, Propaganda Live è già un appuntamento settimanale attesissimo e imperdibile e per cui il Fantacitorio può sembrare a tratti persino un omaggio.

Note
  1. LA7
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