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Dal blog di: Eleonora Calvi Parisetti Amazon Specialist e CEO Marketplace Mentor

Fare pubblicità su Amazon: perché investire in Amazon PPC

Fare pubblicità su Amazon: perché investire in Amazon PPC

Perché fare pubblicità su Amazon e investire in annunci sponsorizzati (Amazon PPC)? Un'analisi e qualche consiglio per farlo al meglio.

Parlare di marketing e investimenti pubblicitari non è mai semplice in Italia: è dovuto probabilmente al pensiero diffuso che fare pubblicità comporti ammettere di non essere abbastanza bravi per “farcela da soli”. Allo stesso tempo, molti imprenditori si stanno facendo tentare dalla possibilità di aumentare il fatturato portando i propri prodotti su Amazon, che da solo vale il 49% degli acquisti online negli Stati Uniti, ma è probabile il valore italiano non sia molto distante, con buona pace degli ecommerce proprietari che aprono e falliscono ogni giorno.
Non bisognerebbe, però, lasciarsi andare a un facile entusiasmo: la situazione non sempre è semplice e ottimistica come potrebbe apparire a prima vista.

Limitarsi a caricare il prodotto sulla piattaforma e lavorare solo sulla SEO di Amazon, infatti, molto spesso non basta: con decine di milioni di prodotti in vendita, finire nella terza o quarta pagina dei risultati di ricerca di Amazon (e quindi non esistere) è una possibilità concreta. Al contrario, fare pubblicità su Amazon è una grandiosa opportunità per mettere il proprio prodotto al cospetto di più di 300 milioni di potenziali clienti.

Entrando più nel dettaglio, i servizi pubblicitari che Amazon mette a disposizione dei propri venditori tramite la piattaforma Amazon Advertising sono:

Volendo focalizzarsi sul funzionamento degli annunci sponsorizzati di Amazon, ci si soffermerà sulle caratteristiche del servizio pubblicitario alla base di ogni strategia per fare pubblicità su Amazon.

Per contestualizzare la funzione di Amazon PPC all’interno di una strategia di vendita online, è necessario però da un territorio noto alla maggior parte degli imprenditori: Google Ads e Facebook Ads.

Utilizzare Facebook Ads e Google Ads al posto di Amazon PPC?

Se parliamo di vendite online, Amazon PPC è ampiamente più efficace dei più quotati Facebook Ads e Google Ads. Certamente Google è il primo motore di ricerca al mondo e Facebook il social network con più utenti a livello globale, sarebbe sciocco non investire in queste sorgenti di traffico. Però, quando si parla di intento d’acquisto, Amazon non ha rivali. Infatti, quando un utente si reca su Amazon è molto probabile sia alla ricerca di un prodotto da comprare: lo dimostra il tasso di conversione dell’8,3% di Amazon, contro la media di 1-2% di un eCommerce medio. Questo significa che le probabilità di generare una vendita dopo un click su annuncio di Amazon sono almeno quattro volte maggiori in confronto a qualsiasi altro canale. Al contrario, un utente che cerca su Google potrebbe essere solo alla ricerca di informazioni sul prodotto, mentre un utente su Facebook sarebbe ancora meno interessato a comprare, visto che potrebbe essere lì per svago e non per effettuare acquisti.

Amazon PPC e il posizionamento organico su Amazon

Amazon PPC influenza il posizionamento organico sulla piattaforma? Assolutamente sì, anche se non direttamente. Nonostante i fattori dell’algoritmo di Amazon siano custoditi gelosamente, sappiamo che alcuni fattori che influenzano la seo su Amazon sono

  • quantità di vendite: più unità si vendono di un prodotto, migliori saranno le possibilità di avere un buon posizionamento;
  • tasso di conversione: se il prodotto ha un buon rapporto click/vendite, l’algoritmo di Amazon capisce che il prodotto è rilevante per una certa parola chiave. Poiché Amazon vuole offrire ai suoi clienti i prodotti migliori, non potrà che premiare il prodotto con un buon posizionamento.

Ne consegue che un prodotto è difficile si posizioni tra i risultati di Amazon senza uno storico di vendite, ma è impossibile generare vendite se il prodotto non riceve traffico. Quindi questa impasse si può risolvere solo investendo in Amazon PPC (o comunque utilizzando un altro canale di traffico).

Come funziona e quanto costa Amazon PPC?

La prima domanda che ogni imprenditore si pone è quasi sempre “quanto costa Amazon PPC?”. Purtroppo non esiste una risposta unica a questa domanda: il budget da investire in Amazon PPC varia da venditore a venditore. Come la maggior parte delle piattaforme di pubblicità digitale, infatti, il meccanismo alla base di Amazon PPC è l’asta. Semplificando: se più inserzionisti sono interessati alla stessa parole chiave, essi vengono messi in competizione tra loro: chi offre di più e ha uno storico di vendita migliore vince l’asta. Ne consegue una considerazione molto importante: nel mercato italiano sono ancora pochi i venditori che investono in Amazon PPC, quindi i costi sono ancora abbordabili (nell’ordine delle poche decine di centesimi per click), ma è certo che nel prossimo futuro i budget saranno destinati ad aumentare.

In ogni caso, l’inserzionista è in grado di controllare quanto spendere, definendo sia il proprio budget giornaliero (minimo 1€) che la propria offerta per click in fase di creazione della campagna (Amazon consiglia almeno 0,50 €, ma si può inserire un importo minore).

Il funzionamento di Amazon PPC è molto semplice:

  1. l’inserzionista sceglie quali prodotti del proprio catalogo promuovere,
  2. imposta il budget,
  3. seleziona le parole chiave per le quali far pubblicare gli annunci.
Esempio di come impostare una campagna Amazon PPC

Esempio di come impostare una campagna Amazon PPC

Per quanto riguarda il punto 3, in realtà non è sempre necessario scegliere le parole chiave. Amazon PPC prevede infatti due modalità di creazione delle campagne: targeting manuale e targeting automatico. Se nella prima opzione è l’inserzionista a scegliere le parole chiave, con il targeting automatico è Amazon che decide quando pubblicare gli annunci in base alla pertinenza tra le ricerche effettuate dagli utenti e i testi delle schede prodotto (titolo, descrizione, elenco puntato, ecc.). Per quanto riguarda invece la scelta delle parole chiave per le campagne manuali, sono presenti sul mercato molti software specifici per Amazon che permettono la ricerca delle keyword più utilizzate dagli utenti della piattaforma: i più famosi sono senz’altro AmzScout e MerchantWords.

Dove compaiono gli annunci Amazon PPC?

Gli annunci Amazon PPC vengono pubblicati nelle pagine dei risultati di ricerca e nelle pagine prodotto pertinenti, in corrispondenza delle keyword pertinenti utilizzate dagli utenti di Amazon. Una volta fatto click sull’annuncio, l’utente viene indirizzato alla pagina prodotto o all’Amazon Store del brand .

Un esempio di annunci Amazon PPC

Un esempio di annunci Amazon PPC

La strategia per la prima campagna Amazon PPC

Vi sono cinque fasi che compongono una strategia di base che si consiglia di adottare per il lancio delle prime campagne e se ci si approccia per la prima volta al mondo di Amazon PPC.

Iniziare con le campagne a targeting automatico

Senza dati siamo solo uomini con un’opinione, per cui è difficile prevedere quali prodotti del catalogo otterranno i migliori risultati di vendita (e per quali parole chiave). Il compito, dunque, viene lasciato a Amazon che con le campagne a targeting automatico cercherà di mostrare i prodotti più pertinenti per le ricerche degli utenti.

Analizzare il report con i termini di ricerca

Una volta generati sufficienti dati di vendita, è il momento di analizzare il report che Amazon mette a disposizione con i termini di ricerca che hanno attivato gli annunci. In questo modo è possibile scoprire quali parole chiave hanno le migliori performance di vendita, analizzando il numero di:

  • ordini generati per ogni keyword;
  • prodotti venduti per ogni keyword;
  • click registrati per keyword.

Creare le campagne con targeting manuale

Individuate le parole chiave vincenti, è il momento di passare alla fase successiva, ossia la creazione delle campagne con targeting manuale che permettono all’inserzionista un controllo maggiore sull’offerta per click (ad esempio, è possibile differenziare il cpc massimo in base alla redditività della parole chiave).

Tenere sotto controllo il proprio ACoS

Uno degli elementi chiave di una buona strategia pubblicitaria è avere calcolato il proprio ACoS target (Advertising Cost of Sale), ossia quanto ci si può permettere di spendere per generare una vendita. Il calcolo dell’ACoS è molto semplice:
ACoS= 100 * ([spesa pubblicitaria] / [totale vendite])
Ad esempio: se un inserzionista spende 100 € in pubblicità su Amazon e ne guadagna 300, l’ACoS è 100 * (100/300) = 33,33%.
L’ACoS dovrebbe essere sempre il più basso possibile (perché vuol dire che si spende poco per generare una vendita), ma ogni venditore ha un proprio ACoS target da definire in base alle proprie marginalità.

Usare le parole chiave negative

Se è importante individuare le parole chiave più performanti a livello di vendite, lo è altrettanto stabilire quali hanno invece un impatto negativo sul business, in quanto fanno spendere budget in click ma non portano ordini. Le parole chiave negative hanno proprio questa funzione: permettere ai venditori di rifinire il pubblico potenziale dei loro annunci raggiungendo solo gli utenti pronti a comprare. Ovviamente il luogo in cui individuare le parole chiave candidate al ruolo di keyword negative è il report sui termini di ricerca delle campagne.

Fare pubblicità su Amazon è l’unica opzione (se non si ha un brand conosciuto)

L’importanza ricoperta dagli annunci sponsorizzati per ogni venditore Amazon è chiara: se non si dedica un congruo budget pubblicitario per promuovere il proprio catalogo l’ambizione di ottenere fatturati importanti non potrà che restare tale.

Esiste però una doverosa eccezione che si segnala per completezza: un brand già molto conosciuto e distribuito offline è molto probabile riesca a sfruttare questo vantaggio competitivo anche su Amazon, rendendo meno cruciale l’investimento in Amazon PPC. Per i venditori che non hanno un brand conosciuto, invece, fare pubblicità su Amazon è l’unica opzione disponibile per guadagnarsi anche solo una piccolissima fetta di quei 300 milioni di clienti.

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