Home / Macroambiente / Fintech: cosa cambierà nel 2023 secondo Qonto

Fintech: cosa cambierà nel 2023 secondo Qonto

fintech trend 2023

Sarà l'anno in cui si affermeranno formule come Buy Now Pay Later e cashback, ma anche quello in cui i consumatori chiederanno a gran voce più soluzioni di open e green banking: i fintech trend 2023 individuati da Qonto.

Il settore finanziario è tra quei settori che dall’inizio della pandemia più hanno accelerato la propria transizione verso il digitale. Nella maggior parte dei casi ciò ha certamente portato a un incremento dei ricavi per gli operatori del settore, ma anche e soprattutto a una maggiore varietà di scelta quanto a formule e servizi finanziari disponibili, oltre che a esperienze arricchite dal lato cliente.

Non ci si può che aspettare, così, che nei mesi che verranno gli operatori del settore continuino a lavorare nella direzione intrapresa. Da open banking e green banking a formule per i pagamenti come buy now pay later e cashback, c’è chi come Qonto ha provato ad analizzare nel dettaglio i fintech trend 2023.

È tempo di open banking, fatturazione elettronica e soluzioni integrate come quelle garantite dal BaaS

L’aggiornamento della direttiva sui servizi di pagamento nell’Unione Europea, la cosiddetta PSD2 in vigore dal 2018 e che dovrebbe essere sostituita quest’anno dalla PSD3, permetterà di sfruttare pienamente i vantaggi dell’open banking. Si tratta di vantaggi che vanno ben al di là della possibilità assicurata ai consumatori di accedere ai propri conti anche tramite sistemi di terze parti o di rendere più sicuri i pagamenti digitali. Infatti, applicazioni “zero” dell’open finance hanno già fatto diminuire di fatto le frodi bancarie, ma hanno anche migliorato la liquidità aziendale e valorizzato l’informazione finanziaria.

Altra importante scadenza che si avvicina, almeno in Italia, è quella del passaggio anche per le partitive IVA in regime forfettario e con ricavi inferiori ai 25 mila euro annui alla fatturazione elettronica, già obbligatoria dal 2020 e progressivamente adottata da pubbliche amministrazioni, fornitori b2g , aziende, liberi professionisti. L’eInvoicing compare tra i fintech trend 2023 individuati da Qonto soprattutto perché la maggior parte delle PMI italiane – il 79% del campione, percentuale che cresce soprattutto per le aziende giovani, con meno di dieci anni di attività, e per quelle del settore IT e delle telecomunicazioni – gradirebbe che fosse la propria banca a fornire anche soluzioni per la fatturazione elettronica.

Forse tra le tendenze più diffuse quest’anno, in campi molto diversi tra di loro e che spaziamo dall’ innovazione tecnologica alla customer experience , c’è del resto quella all’integrazione. Così, nel mondo della finanza si potrà sentire parlare sempre più spesso di banking-as-a-service: l’adozione di questo modello end-to-end, con cui di assicura l’esecuzione dall’inizio alla fine di servizi aziendali modulari, scalabili e su richiesta, non solo diventerà sempre più massiva, ma, secondo alcune stime, potrebbe portare a un aumento dei ricavi nel settore del +240% entro il 2027.

Ci sono anche Buy Now Pay Later, cashback e soft POS tra i fintech trend 2023 individuati da Qonto

Il BaaS contribuirà a rendere l’esperienza utente più agile e soddisfacente: è un filo rosso che, come in parte accennato sopra, lega la maggior parte delle novità in arrivo e dei fenomeni che si consolideranno quest’anno nella tecnofinanza.

Anche a causa dell’incertezza finanziaria, del caro vita, della capacità di spesa ridotta potrebbe aumentare nei prossimi mesi la quantità di persone interessate a formule per i pagamenti rateali come il buy now pay later . La tendenza evidenziata da Qonto è in linea con altri dati secondo cui almeno un italiano su due è curioso di provare il BNPL.

Se si tiene conto che le transazioni b2b per cui già oggi vengono sfruttati i pagamenti rateali sono almeno il doppio di quelle b2c e perlopiù connesse agli acquisti online, si comprende meglio anche la ragione per cui un numero sempre maggiore di soggetti offriranno nel futuro prossimo soluzioni per il buy now pay later, nonostante i crescenti tassi d’interesse e un modello di business che richiede di assumersi rischi non indifferenti come quello del mancato pagamento da parte dei merchant a cui si anticipano le somme per intero.

Continuerà a crescere quest’anno anche il ricorso al cashback e, sottolinea Qonto, le aziende proveranno a sfruttare programmi a ricompensa fissa soprattutto come loyalty program, volti a incentivare consumatori e utenti a rimanere loro fedeli.

Per far fronte all’obbligatorietà del POS, e più ancora all’aumento di richieste di pagamento con le carte sempre più diffusi diventeranno i soft POS.
Si tratta di applicazioni capaci di trasformare smartphone e tablet in POS appunto e, cioè, in terminali utilizzabili per i pagamenti elettronici. In tal modo, si tagliano sia le spese di installazione sia quelle legate alla manutenzione di un hardware in più, senza rinunciare a livelli di sicurezza elevati.

Considerato che secondo i dati il ricorso al soft POS vedrà un incremento del +475% entro il 2027, non stupisce che sempre più operatori, anche tra quelli che non fanno tradizionalmente parte del settore bancario e finanziario, come Apple, Shopify e Paypal, aggiungano in catalogo soluzioni simili.

Anche nella scelta di banche e istituti finanziari conta sempre di più il fattore  sostenibilità

Tra i fintech trend 2023, infine, non si può non citare almeno il favore accordato dai consumatori al cosiddetto green banking.

Secondo i dati citati da Qonto, almeno un utente su quattro oggi valuterebbe di cambiare banca per passare a un istituto che abbia priorità ESG più elevate e piani chiari per realizzarle. Rientra tra quelle più generali tendenze di consumo che vede preferite oggi aziende e organizzazioni attente alla sostenibilità in tutte le sue possibili declinazioni.

Se è vero che gli istituti finanziari digitali sono avvantaggiati nel promuovere lo sviluppo di una finanza sostenibile, già per il solo fatto di non avere sedi fisiche e aver smaterializzato una serie di processi che in generale aumentano l’impronta carbonica delle attività quotidiane, è vero anche che anche banche e altri soggetti tradizionali stanno adottando pratiche sempre più green, contribuendo a ridisegnare il mercato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA È vietata la ripubblicazione integrale dei contenuti

Resta aggiornato!

Iscriviti gratuitamente per essere informato su notizie e offerte esclusive su corsi, eventi, libri e strumenti di marketing.

loading
MOSTRA ALTRI