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Flow experience: come migliorare l'ambiente di lavoro

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La flow experience deve diventare per le aziende uno scopo imprescindibile e funzionale al perfezionamento dell’ambiente lavorativo.

La flow experience – la sperimentazione di uno stato di benessere ottimale – è funzionale alla massimizzazione del profitto dei lavoratori che, stimolati dalla sensazione di energia provata, sono spinti a dare il massimo. Per generare la flow experience, però, bisognerebbe partire dall’ambiente e dal clima lavorativo, perfezionandoli e trasformandoli secondo le esigenze di chi, in quell’ambiente, vive quotidianamente, cioè i dipendenti.

Dell’effetto della flow experience sull’individuo era ben consapevole lo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi che nel 1975 formalizzò il questo concetto all’interno della sua teoria del flusso. Secondo l’autore, infatti, «i momenti migliori di solito si verificano se il corpo e la mente di una persona sono spinti ai loro limiti nello sforzo volontario di realizzare qualcosa di difficile e per cui ne valga la pena». Stando a questa definizione, in termini lavorativi la flow experience è la percezione di sentirsi al massimo della propria produttività lavorativa, che deriva dall’impegnarsi al massimo nelle proprie mansioni.

Nello specifico, il sentirsi impegnato e competente in ciò che si fa appaga la parte più egocentrica dell’individuo, facendogli sperimentare la piacevole sensazione di “poter dominare il mondo” perché si è al massimo delle proprie energie e abilità. Picco che non solo migliora la capacità di concentrazione del lavoratore ma, soprattutto, ne aumenta la produttività. In termini psicologici, difatti, questa sperimentazione ha conseguenze dirette sulla soddisfazione personale e lavorativa del dipendente; è risaputo che un lavoratore soddisfatto è più sereno, più concentrato, più padrone della mansione e degli eventuali imprevisti e, inoltre, più motivato a dare il massimo alimentando questo circolo virtuoso: è, dunque, più produttivo.

Sono stati individuati, poi, alcuni aspetti che influenzano la flow experience:

  • la chiarezza degli obiettivi e delle modalità del loro raggiungimento;
  • un estremo coinvolgimento sul compito: rivolgere attenzione ad un’unica attiva fa sì che la persona canalizzi tutte le sue energie sul compito, senza lasciarsi distrarre da contingenze esterne;
  • la sperimentazione di una perdita momentanea dell’autoconsapevolezza: il totale e abnegante impegno che il lavoratore investe sul compito è di una tale intensità da fargli perdere la consapevolezza di sé e dei suoi bisogni;
  • un’alterazione della percezione temporale: insieme alla perdita della coscienza di sé si distorce anche la consapevolezza del tempo e del suo scorrere;
  • un’influenza diretta e immediata: la percezione dell’impegno nell’azione coinvolge direttamente ed immediatamente il lavoratore in modo da stimolarlo sempre di più verso lo svolgimento delle sue attività;
  • un equilibrio tra sfida e capacità: la sensazione che il lavoratore sperimenta e per la quale si sta impegnando in qualcosa di conforme alle sue conoscenze e competenze infonde una piacevole sensazione di gioia e serenità che appaga e soddisfa il proprio ego;
  • la sensazione di pieno dominio della situazione: è fondamentale per l’ego umano sapere di avere tutto sotto controllo e di non dare spazio all’imprevisto che si ritiene ingestibile e ansiogeno;
  • il bilanciamento tra azione e consapevolezza: la massimizzazione della concentrazione e dell’impegno nell’esecuzione del compito rende così esperto il lavoratore in quella mansione da far apparire il compito banale ed elementare.

Tutti questi fattori dovrebbero essere presenti in un ambiente di lavoro e sono funzionali a modulare il clima lavorativo secondo la flow experience per massimizzare il profitto dei dipendenti. A tal proposito, è necessario che il lavoratore sia stimolato da un ambiente lavorativo pervaso da un clima dinamico, flessibile, piacevole e in questo senso proficuo e produttivo: un ambiente nel quale il dipendente è consapevole di poter affrontare le sfide che ritiene conformi a sé, sperimentando la flow experience.

Flow experience: lo studio di Pebble

Considerata la positività della flow experience, Pebble – compagnia leader nel settore smartwatch – ha condotto uno studio che dimostra che è possibile perfezionare l’ambiente di lavoro grazie a dei semplici accorgimenti. Difatti, per capire come ottimizzare l’ambiente lavorativo per renderlo proficuo in termini di flow experience, ha strutturato una ricerca per capire quali attività lavorative inducono nell’individuo maggiore soddisfazione. Lo studio, che ha coinvolto circa 10mila partecipanti che si sono impegnati a registrare i propri stati d’animo e livelli di energie nel corso della settimana lavorativa, ha dimostrato che le attività che soddisfano di più il dipendente sono il pranzo e la socializzazione con i colleghi.

Questi dati, infine, sono stati formalizzati in semplici consigli per perfezionare il clima e l’ambiente di lavoro:

  • Far coincidere le riunioni con i pasti. È esperienza comune ritenere le riunioni come attività inutili perché improduttive e addirittura logoranti, per cui se la percezione della negatività derivante dallo stress e dalla noia percepiti alle riunioni venisse bilanciata dalla positività intrinsecamente apportata dal cibo, i lavoratori si sentirebbero non solo più motivati a stare insieme con i colleghi, ma anche a dare un personale e concreto contributo.
  • Incrementare le relazioni tra i colleghi grazie ad una corretta modulazione delle pause caffè. La socializzazione è alla base della flow experience in quanto il confronto con gli altri arricchisce il proprio bagaglio culturale ed esperienziale, rinsaldando i rapporti interpersonali. A partire da questa considerazione, dovrebbero aumentare i momenti di incontro e di interazione con l’altro. Quale modo migliore se non modulare le pause caffè in modo da stimolare la conoscenza con quanti più colleghi possibili?
  • Infine, incentivare l’esercizio fisico pomeridiano per mantenere alta l’attenzione. È assodato che la sensazione di spossatezza ed il cosiddetto “abbiocco” pomeridiano diminuiscono la produttività lavorativa. Per contrastare questo spiacevole fenomeno è possibile favorire il mantenimento della concentrazione grazie al rilascio di endorfine stimolato dall’attività fisica, che ha un potere di attivazione cerebrale maggiore della caffeina. In effetti, realtà imprenditoriali forti come quelle della Silicon Valley e della Baia di San Francisco già si sono adeguati a questa tendenza promuovendo lezione di yoga.

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