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Un mondo (ancora) più connesso: il presente e il futuro della realtà virtuale e aumentata secondo Facebook

Realtà virtuale e aumentata secondo Facebook

Il report "Hello Future", pubblicato da Facebook IQ a giugno 2021, si concentra sulle prossime applicazioni e sul futuro della realtà virtuale e della realtà aumentata. Queste tecnologie, secondo il gigante tech, faranno sì che la sensazione di prossimità aumenti, indipendentemente dalla distanza tra le persone.

«Immagina un mondo in cui puoi essere presente in qualunque momento, senza essere limitato dalla tecnologia o dalla distanza»: in un report che descrive il futuro della realtà virtuale e aumentata secondo Facebook, il gigante tech invita gli utenti a sognare e a immaginare quelli che potrebbero essere i grandi cambiamenti apportati da queste tecnologie alla vita di ogni individuo.

Come VR e AR cambieranno la sensazione di presenza e di prossimità

Quando la pandemia da COVID-19 ha limitato drasticamente la possibilità di essere fisicamente vicini a colleghi, amici e parenti la tecnologia si è rivelata essenziale per mantenere un legame con gli altri e per colmare le distanze (grandi e piccole) grazie a videochiamate e a differenti piattaforme e social media .

Secondo il report “Hello Future”, pubblicato a giugno 2021 da Facebook IQ, è possibile che i cambiamenti avvenuti nell’ultimo anno abbiano «accelerato la nostra apertura a nuovi modi di sentire», di percepire e/o di intendere il concetto di presenza. È possibile, inoltre, che «il futuro ci permetterà di essere davvero presenti quando lo si vorrà».

Qual è, però, il ruolo di VR e AR in questo scenario? Secondo Facebook, in futuro saranno queste tecnologie «a mantenerci più vicini […] gli amici sentiranno di essere uno accanto all’altro, di essere profondamente connessi anche quando c’è un oceano a separarli».

Quando la tecnologia passerà in secondo piano, le persone e l’esperienza saranno al centro

Se finora, a differenza per esempio dello smartphone, l’uso della VR è stato associato ad hardware che difficilmente vengono utilizzati regolarmente nel quotidiano, secondo Facebook in futuro lo scenario cambierà e la tecnologia passerà in secondo piano: come si legge nel report, i dispositivi che permettono di essere connessi saranno più intuitivi, non saranno più motivo di distrazione o di “fastidio” e diventeranno parte integrante della quotidianità. Gli utenti potranno così utilizzarli in maniera perfettamente naturale, concentrandosi maggiormente sull’esperienza di contatto con gli altri e meno sui mezzi e sugli strumenti utilizzati.

Questa evoluzione consentirà, in un certo senso, di ridefinire il concetto di presenza e di prossimità, permettendo agli individui di sentirsi in un preciso luogo fisico anche quando in realtà si trovano dall’altra parte del mondo.

Per offrire un’idea più concreta di cosa si potrà fare in futuro, Michael Abrash, vicepresidente del Facebook Reality Labs, ha dichiarato: «immaginate di utilizzare un paio di occhiali che permettono di andare a trovare i propri genitori indipendentemente da dove si trovino, visitare il Louvre durante la pausa pranzo, fare una passeggiata e parlare con un amico che si trova dall’altra parte del pianeta, sentendo veramente che lui è accanto».

Come fatto notare nel report, però, oltre a consentire alle persone di vivere delle sensazionali esperienze e avventure (si pensi per esempio ai videogiochi), queste tecnologie potranno incidere sugli aspetti e sulle attività più semplici del quotidiano e quindi, per esempio, la luminosità di una strada, se buia, aumenterà gradualmente durante il tragitto. Questa tecnologia assumerà diverse forme e verrà applicata in maniere differenti, a seconda dei bisogni degli individui.

Il presente e il futuro della realtà virtuale e aumentata secondo Facebook

Diversi segnali sembrano suggerire che VR e AR si imporranno in misura sempre maggiore nella società e anche anche all’interno del mediascape contemporaneo.

Come spiegato da Facebook, c’è un crescente interesse da parte dei consumatori: «le persone sono alla ricerca di nuovi modi per connettersi». Stando a un sondaggio condotto da Ipsos su 12.500 utenti, a settembre 2020, il 74% degli utenti vedrebbe già l’AR come un ponte in grado di collegare il mondo fisico e quello virtuale. Inoltre, è interessante sottolineare che, in base ai dati riportati da Facebook, relativi al periodo compreso tra gennaio 2019 e dicembre 2020, le ricerche di contenuti collegati a AR e VR sono aumentate del 44%.

Un altro segnale rilevante riguarda la velocità con cui è possibile attualmente sviluppare delle esperienze in AR e VR rispetto a qualche anno fa. Inoltre, anche i dispositivi necessari per accedere a questa tecnologia sono diventati molto più accessibili (basta infatti avere uno smartphone per poter accedere a esperienze in realtà aumentata).

Infine, sono aumentate esponenzialmente negli ultimi anni le possibili applicazioni di queste tecnologie (dal gaming alla formazione e all’educazione, fino al mondo dell’assistenza sanitaria). Il report fa riferimento a questo proposito a varie possibilità, alcune delle quali già alla nostra portata e altre che rappresentano invece il futuro della realtà virtuale e aumentata secondo Facebook.

Mettersi nei panni degli altri grazie ad AR e VR

Facebook sottolinea la possibilità, offerta da AR e VR anche attualmente, di vivere in maniera molto realistica le esperienze vissute da altre persone.

Un esempio riportato nel report “Hello Future” è quello del programma “Oculus VR for Good” pensato per permettere agli utenti di vivere delle realtà alternative: tra le varie esperienze create da quest’azienda tech (di proprietà Facebook) vi è per esempio “We live here“, che permette di immedesimarsi nella realtà di Rockey, una donna senza fissa dimora che vive in una tenda, all’interno di un parcheggio. Grazie alla realtà virtuale è possibile avere la sensazione di essere all’interno della tenda, sentire i rumori provenienti dall’esterno e, magari, provare quel senso di insicurezza e sconforto quando la polizia si avvicina alla tenda per farla uscire.

We Live Here | Oculus Quest Platform
We Live Here  |  Oculus Quest Platform

Partendo da questo esempio, Facebook ricorda come AR e VR possano permettere di diventare più empatici con gli altri, guardando il mondo da un altro punto di vista. Se questo è già possibile, Facebook ricorda che un giorno ci sarà la possibilità di andare oltre, vivendo per esempio l’esperienza di un astronauta che guarda il nostro pianeta da lontano, nello spazio, riuscendo a provare persino la sensazione di assenza di gravità.

Educazione, lavoro e tempo libero: cosa cambierà in futuro?

L’utilità di realtà virtuale e realtà aumentata nel mondo del business è ormai ben nota: esse, applicate alla formazione da remoto e al recruiting, ma anche all’ottimizzazione della customer experience e al consolidamento del rapporto tra brand e consumatori (con esperienze coinvolgenti e creative), sono già una realtà per molte aziende.

Lo stesso può dirsi per il mondo dell’educazione, dove realtà virtuale e aumentata vengono utilizzate in differenti modi per facilitare l’apprendimento in maniera creativa e anche a distanza.

Per quel che riguarda il futuro della realtà virtuale e aumentata secondo Facebook, attraverso il rapporto di Menlo Park è possibile apprendere che queste tecnologie potrebbero rivoluzionare il mondo della formazione, cambiando le modalità di apprendimento e di esposizione ai contenuti da imparare. Per esempio un giorno potrebbe essere possibile vivere “da vicino” i grandi avvenimenti della Storia e così «provare la sensazione di ritrovarsi fisicamente nella Londra di 1943, nella Tenochtitlan del 1519 […]».

A cambiare saranno anche le modalità di interazione tra brand e consumatori: «immaginate di poter incontrare di persona un famoso designer di moda […] o di vedere la propria casa ripensata da un brillante direttore creativo».

Infine, potranno cambiare radicalmente anche le attività che riguardano il tempo libero. Se oggi VR e AR sono già ampiamente usate nel mondo della cultura (per le visite ai musei o ai siti archeologici), in futuro si potrebbe passare dall’osservazione alla partecipazione: «immaginate di poter suonare insieme all’Orchestra Sinfonica di Londra e di essere al centro del Royal Albert Hall o ancora di avere una sessione di allenamento personale con le maggiori celebrità del mondo del calcio», il tutto senza uscire di casa.

La mission di Facebook: “Bring the world closer together” (con VR e AR)

A fine giugno 2020 Facebook ha presentato un nuovo concept di visore per la VR, con un design diverso rispetto a quelli attualmente disponibili sul mercato: potrebbe somigliare a un paio di occhiali da sole ed è pensato per rendere l’uso di questa tecnologia sempre più intuitivo e comodo.

A marzo 2021, invece, Mark Zuckerberg ha parlato del futuro dei visori di VR di Oculus: l’intenzione è creare una tecnologia che sia in grado di catturare anche le espressioni facciali delle persone per poter creare degli avatar particolarmente realistici di ogni utente, replicando le esatte espressioni facciali e il contatto visivo durante le conversazioni.

L’interesse di Facebook per VR e AR è ormai però noto da anni. Una delle ragioni principali di questo interesse risiede nella mission del social network , ossia “bring the world closer together“. Non a caso, nella pagina di presentazione del report “Hello Future” l’azienda usa la stessa frase per far riferimento al modo in cui AR e VR potranno contribuire ugualmente alla realizzazione di questo obiettivo.

La promessa di Facebook di rendere il mondo più connesso, di avvicinare le persone, di facilitare il contatto tra di loro potrebbe, grazie a queste tecnologie, fare un ulteriore passo in avanti, permettendo agli utenti di rompere definitivamente le barriere tra online e offline e di sentirsi ancor più vicini e prossimi (proprio come se si stesse uno accanto all’altro), anche a migliaia di chilometri di distanza.

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