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Gadget aziendale: come scegliere quello giusto?

Gadget aziendali

Il gadget aziendale è ancora uno strumento importante del marketing mix: una guida essenziale a come scegliere quello giusto per la propria azienda

È ancora tempo di gadget aziendali? La domanda sembra lecita se si considera che la crisi economica di questi anni ha costretto le aziende a tagliare gli investimenti meno efficaci e a mettere in atto politiche di spending review molto severe, soprattutto sulle voci di uscita meno essenziali. Secondo alcuni dati, la spesa in oggettistica che i soli brand inglesi regalavano a nuovi potenziali clienti, acquirenti affezionati e probabili stakeholder era nel 2001 di oltre 10 miliardi nel suo complesso: il dato pre-crisi potrebbe non essere in linea con quello attuale, ma di certo il gadget aziendale è ancora, e lo resterà per molto, un importante strumento per il marketing mix.

Com’è facile da immaginare, infatti, copre l’ultima delle 4 P’ fondamentali in qualsiasi strategia di marketing, quella della promozione, e lo fa regalando visibilità all’azienda e ai suoi prodotti, spesso anche grazie semplicemente al logo stampato sugli oggetti che vengono dati in dono, moltiplicando i punti di contatto tra azienda e cliente e, più in generale, rendendo migliore tanto l’esperienza di brand quanto il ricordo che si ha di quest’ultimo.

Gadget aziendale: come funziona e quali vantaggi per il brand

Vale la pena chiedersi, allora, come funzioni davvero un gadget aziendale. Non importa il suo valore: è un oggetto che o fa sentire il cliente premiato per la sua scelta nel caso di regali e bonus che accompagnano la vendita o lo invoglia a scegliere quel brand piuttosto che un suo competitor nel caso in cui si tratti di omaggi destinati invece a potenziali compratori. In ogni caso riesce comunque a indurre chi lo riceve a cercare nuove occasioni per relazionarsi al brand in questione. In altre parole? Il meccanismo è quello che sta alla base dell’economia del dono e per cui il donatore e il destinatario entrano in una relazione fatta di riconoscenza, obbligazione, aspettative. Chi fa un regalo (in questo caso l’azienda), è vero, lo fa perché vuole mostrare gratitudine al ricevente, ma non si può negare che si aspetti anche di averne qualcosa in cambio (un nuovo cliente in più, un vecchio cliente fidelizzato, qualcuno che si faccia ambasciatore dei suoi servizi, ecc.). Dal canto suo, chi lo riceve si sente obbligato a ricambiare, in un crescendo che sotto un profilo meramente economico è del tipo win-to-win.

A seconda di come vengono usati, e soprattutto a seconda del destinatario, comunque, i vantaggi dei regali aziendali sono molteplici.

  • Sono un modo economico ed efficace di fare pubblicità al proprio brand o ai propri prodotti, soprattutto se nuovi: come si accennava, il semplice fatto che il gadget aziendale riporti in bella vista il logo e le informazioni essenziali dell’azienda in questione può voler dire molto in termini di riconoscibilità del brand presso clienti nuovi e non; con soglie di attenzione verso i messaggi pubblicitari sempre più basse, poi, un oggetto fisico come una penna, una shopper, un puntatore laser, una chiavetta USB personalizzata rappresentano un ricordo materiale e rendono più agevole la memorizzazione del messaggio in questione.
  • Rappresentano un veicolo per le public relations: di qualsiasi tipo esso sia e a chiunque sia destinato, il gadget brandizzato va “consegnato” al cliente, allo stakeholder, al dipendente e ciò presuppone un momento relazionale strategico per l’azienda e i suoi esperti di pubbliche relazioni.
  • Più in generale, comunque, i gadget aziendali contribuiscono a migliorare l’immagine aziendale, trasmettendo l’idea di un’organizzazione.
  • Per le stesse ragioni, se destinati ai propri dipendenti, i regali aziendali ne migliorano il senso di soddisfazione e possono aiutare alla brand loyalty

Come scegliere il gadget aziendale giusto

La sfida più grande, allora, è scegliere il gadget aziendale giusto. Negli anni i brand hanno dato prova di originalità, in qualche caso scegliendo regali bizzarri e di certo memorabili. Non esistono guide definitive o regole d’oro in questo senso, ma una ricerca incentrata sull’uso dei gadget aziendali da parte delle compagnie aeree inglesi evidenzia una serie di principi importanti da tenere in considerazione, a partire dalla possibilità di classificare i regali aziendali in tre grandi gruppi:

  • il primo è quello di gadget low cost come penne, matite, shopper, segnalibri, portachiavi, spesso molto impersonali e per questo da riservare a un target indistinto, quello di potenziali clienti ancora non profilati, per esempio;
  • il secondo gruppo è fatto, invece, di oggetti di maggior valore come piccola elettronica o device hi-tech personalizzati che possono essere regalati a clienti affezionati o all’interno di loyalty program;
  • l’ultima tipologia comprende regali aziendali decisamente di valore che dovrebbero essere riservati a partner commerciali, importanti stakeholder o impiegati che abbiano raggiunto particolari risultati in una gestione per obiettivi.

La cosa più importante, comunque, è scegliere il gadget aziendale che rappresenti al meglio la propria azienda, la sua storia e i suoi valori: si può provare in questo senso a “restare nel proprio campo”, scegliendo per esempio oggetti che rinviino a quelli del proprio catalogo. Anche considerare i gusti del proprio target di riferimento potrebbe essere una buona idea, tenendo conto che quanto più è utile e soddisfa un bisogno concreto tanto più un gadget aziendale ha probabilità di essere utilizzato quotidianamente da chi lo riceve: si pensi a power bank per la ricarica di smartphone e tablet, per esempio, o a borracce da sport regalate dai brand del settore a ciclisti e simili.

Gli oggetti più regalati in assoluto dalle aziende rimangono, comunque, la cancelleria e l’abbigliamento, insieme ai piccoli dispositivi informatici e a supporti di memorizzazione come le pen drive, specie negli ultimi anni.

Gadget aziendali

Fonte: Maikii

Una chiavetta USB personalizzata, del resto, è unstru gadget dei più versatili: non importa in che settore operi il brand di riferimento o chi sia il destinatario, perché memorizzare i propri file e poterli portare sempre con sé è una necessità che riguarda un numero sempre crescente di persone (una curiosità: secondo dei dati del Santa Clara Consulting Group, nel 2016 è stata toccata la soglia di 300 milioni di chiavette USB vendute in un anno, ndr). Quando si sceglie una pen drive come gadget per i propri clienti o per i propri dipendenti attenzione però a scegliere anche il design e alcune caratteristiche tecniche che richiamino la propria azienda o possano rappresentare un valore aggiunto per chi la riceve e, in questo modo, migliorarne percezione e ricordo.

Inutile ribadire che un design originale e dei colori che ricordino quelli del brand, quando non direttamente il logo impresso sulla scocca, possono essere dei fattori strategici. Anche caratteristiche meno evidenti come la capacità di memoria di una chiavetta USB o la sua velocità e, in genere, le sue performance possono essere particolarmente apprezzate dai destinatari più “tech savy”. Il tutto senza contare che, in alcune occasioni, può essere utile persino regalare un dispositivo che contenga già dei file: cataloghi aziendali, per esempio, o studi e rapporti di ricerca di settore che – per le informazioni strategiche e in qualche caso esclusive che offrono – possono aumentare il valore percepito e l’utilità dello stesso gadget aziendale.

Piano di marketing mix: qualche consiglio per inserire i gadget aziendali

Una volta scelto il gadget aziendale che fa più al caso proprio – o i gadget, nel caso in cui si abbia a disposizione un budget consistente tanto da diversificarli – si dovrebbe prendere in considerazione, infine, qualche altro fattore.

  • Quando donare un oggetto brandizzato? Normalmente vengono scelte le festività, soprattutto quelle natalizie, e altre date importanti per l’azienda. Altrettanto quotate sono le occasioni come le fiere, il lancio di un nuovo prodotto, le conferenze stampa, gli eventi di settore.
  • Imprimere o meno il proprio logo e gli altri elementi di riconoscibilità sui propri gadget? La questione è tutt’altro che secondaria. Secondo qualcuno, infatti, un regalo troppo esplicitamente legato al brand sarebbe una sorta di ricatto’ affinché chi lo riceva si senta in obbligo di ricambiare acquistando dall’azienda, finanziandola, ecc. Oggi esistono tanti modi, però, per giocare con i gadget aziendali lasciando solo qualche indizio (un hashtag da seguire sui social, un colore o un simbolo legato all’azienda, una call-to-action, ecc.) che possa essere, anche se indirettamente, ricollegato al brand: in questo caso, tra l’altro, a guadagnarne è anche l’aspetto coinvolgimento del consumatore.
  • Come comportarsi con i clienti di altri Paesi? Considerare le differenze culturali in azienda è oggi fondamentale, soprattutto con brand che mirano sempre di più a essere soggetti attivi in mercati internazionali. Prima di inserire i gadget aziendali nel proprio marketing mix specifico per ogni area, allora, meglio assicurarsi che i regali non siano mal visti dalla cultura d’affari del posto o che non ci sia una specifica etichetta da seguire in materia.

 

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