Home / Glossario / Mobile commerce o mCommerce: cos’è e quali sono le sue caratteristiche

Mobile commerce

Definizione di Mobile commerce

mobile commerce Il termine Mobile commerce, anche abbreviato in mCommerce, indica la vendita di prodotti e servizi attraverso i dispositivi mobili. I primordi del mCommerce si trovano nei pagamenti da cellulare via SMS, mentre l'affermazione di questa "nuova frontiera" dell’eCommerce si ha con la connessione a una rete di dispositivi quali smartphone e tablet.

mobile commerce Cos’È 

È un termine sempre più diffuso e ormai sulle bocche sia di esperti che di semplici appassionati del settore: si tratta del mobile commerce, conosciuto anche con l’abbreviazione mCommerce. Il modo più semplice per descriverlo è definirlo come la vendita di beni e servizi tramite dispositivi mobili, come telefoni cellulari, tablet o dispositivi intelligenti quali smart watch e smart glasses. È, per ovvie ragioni, considerato una “parte” dell’ ecommerce , in quanto si tratta sempre di transazioni e acquisti tramite mezzi digitali, ma – in questo caso – “mobili”.

Storia ed evoluzione

Si può affermare che il concept nacque nel 2003, quando una catena di grandi magazzini olandesi (la De Bijenkorf) lanciò la prima campagna promozionale attraverso messaggi di testo. Era semplice: i clienti avrebbero dovuto registrarsi online e fornire dettagli bancari e indirizzo di consegna, successivamente avrebbero poi dovuto inviare ai responsabili un messaggio che prevedesse un contenuto elementare e schematico. Bastava infatti un “sì”, seguito dal numero dell’offerta di cui si avrebbe voluto usufruire per accettare la transazione e conseguentemente lo scambio. Il pagamento sarebbe poi avvenuto tramite bonifico bancario.

Nel corso degli ultimi quindici anni quell’idea embrionale di commercio “mobile” ha poi potuto godere del suo successo. Non è stata però una cosa così istantanea: i telefoni cellulari potevano effettivamente collegarsi alla rete ormai dal 1999 (grazie a Nokia), ma avevano schermi troppo piccoli e siti scarsamente user friendly da mobile. È per questo che verso la fine degli anni Novanta i primi tentativi di rendere il cellulare un alleato della vendita erano relegati più che altro ad un pagamento tramite SMS per l’acquisto di qualche prodotto in vendita nei distributori automatici. Inoltre, solo dal 2005 venne introdotto il nome di dominio di primo livello, .mobi, dedicato ai siti per dispositivi mobili.

Un decisivo incremento allo sviluppo del mobile commerce è indubbiamente legato all’iPhone: lo smartphone di Cupertino ha lanciato infatti per primo applicazioni specifiche per il mobile commerce, così da rendere la navigazione molto più semplice e intuitiva. Il tutto accompagnato da un progressivo potenziarsi, negli ultimi anni, della banda larga, da 3G a 4G.

Mobile commerce e mobile payment: la crescita in Italia

Il ritmo di crescita mondiale per le vendite al dettaglio nel 2018 è complessivamente in calo, mentre il mobile payment continua a espandersi rapidamente, con un tasso di crescita che già nel 2015 superava i 20 punti percentuali. È un valore impressionante se si pensa che solo vent’anni prima il numero totale di utenti Internet non superava l’1% della popolazione mondiale.

Nonostante le sue problematiche, in Italia, l’eCommerce (più generalmente) ha raggiunto l’88,7% della popolazione tra gli 11 e i 74 anni, che dichiara di accedere a Internet sia da location fisse che da mobile. Quest’ultimo mezzo è sempre in maggiore incremento, tanto da arrivare a battere i metodi tradizionali e far sì che l’eBuyer italiano si affidi ormai più al proprio smartphone (o tablet) che al desktop. A rivelarlo è il report “L’eCommerce in Italia 2017”, condotto da Casaleggio Associati, da cui emerge che il 75,8% degli intervistati utilizza il proprio cellulare per navigare in Rete, mentre il 73,8% usufruisce di un computer fisso. Proprio rispetto al 2015 l’accesso a Internet tramite smartphone è in crescita dell’11,5%.

Dando uno sguardo agli ultimi anni, nel 2012 le vendite mobile rappresentavano il 5% del totale, nel 2013 l’8,5%, nel 2014 il 13% e nel 2015 – come già accennato – il 22%. Nel 2016 poi la percentuale di fatturato mobile sul totale delle vendite online è stata in media del 26% per le aziende eCommerce italiane. La crescita è quindi significativa, soprattutto se si considera che viene ormai stimato che il mobile commerce rappresenterà il 45% del fatturato eCommerce complessivo entro il 2020 (una somma pari a 284 miliardi di dollari).

fatturato mobile ecommerce 2015

Il mobile sta inoltre contribuendo anche all’evoluzione dell’acquisto in-store con la diffusione di più sistemi di pagamento rapidi e user friendly come Apple Pay, Android Pay e Samsung Pay, cambiando il modo di vedere le tradizionali transazioni. Adesso c’è semplicemente da chiedersi chi la spunti tra i device: la crescita maggiore (+15,7%) è registrata dai tablet, utilizzati da 14,9 milioni italiani, ovvero dal 31%. Lo studio, comunque, è stato condotto attraverso una survey online e interviste di approfondimento con alcuni dei principali operatori del mercato.

La nuova frontiera del gambling

Sempre più persone sono in possesso di uno smartphone o di un tablet, strumenti che permettono la connessione a Internet anche in situazioni di mobilità. Una delle dirette conseguenze di questa crescita è la progressiva espansione del mobile commerce, ossia la capacità di gestire il commercio elettronico attraverso l’uso di un dispositivo mobile. Nell’ambito del gambling il trend, poi, sembra essere ancora più evidente. L’incidenza delle vendite via mobile sul totale del fatturato eCommerce in questo settore è giunta a toccare il 30% della spesa in Italia. Precise e dettagliate le caratteristiche dei ticket giocati online: volumi di gioco inferiori, ma con elevata frequenza d’acquisto. Uno dei settori del gambling che meglio si presta alle funzionalità del mobile è senza dubbio quello del betting, in particolare grazie alle puntate live (ossia in-play, durante lo svolgimento degli incontri). La portabilità del device mobile, infatti, consente agli utenti di seguire gli eventi sportivi e contemporaneamente essere sempre aggiornati sull’andamento delle quote dei singoli mercati. Secondo un rapporto della Juniper Reasearch, il mobile è una condizione imprescindibile per la crescita del business di una società che opera nell’ambito del gioco online.

Mobile couponing come futuro del mobile commerce

Il mobile couponing può rivelarsi un driver di successo del promettente mercato degli acquisti su dispositivi mobile. Il fenomeno dei gruppi d’acquisto online è arrivato in Italia a partire dal 2010 ed è esploso successivamente attraverso il successo di siti come Groupon, Groupalia, LetsBonus, Glamoo; i dati congiunturali lasciano quindi presagire un futuro più che roseo.

I fattori che hanno permesso di scommettere sul successo del social couponing in Italia sono stati essenzialmente due: innanzitutto, la crescita a due cifre del mercato degli eCommerce nel biennio 2011-2012, con il raggiungimento di un volume di affari pari a 12,8 miliardi di euro, come rilevato da Eurispes nel report effettuato nel 2013; in secondo luogo, l’affermazione di nuove abitudini che permettono al processo di acquisto di definirsi attraverso specifiche fasi di sviluppo: dalla ricerca di informazioni all’analisi delle recensioni, fino all’acquisto vero e proprio con un’attitudine decisamente multi-device. Oltre al già analizzato aumento dei dispositivi mobili per acquistare beni o servizi che siano.

Secondo il report “Mobile & Online Coupons: Redemption, Loyalty & Consumer Engagement 2015-2020” di Juniper Research si prospettano nuovi scenari attraverso la tecnologia beacon che consente ai dispositivi Bluetooth di trasmettere e ricevere piccoli messaggi entro brevi distanze. Si prevede, infatti, che entro il 2020 saranno inviati agli smartphone dei potenziali clienti 1,6 miliardi di coupon digitali in questo modo. Ad oggi ne sono stati distribuiti circa 11 milioni.

È il modello strategico, comunque, il vero punto di forza del mobile couponing, grazie alle potenzialità offerte dal geomarketing: le aziende stanno infatti veicolando la propria attenzione verso il proximity marketing , in quanto le promozioni basate sulla localizzazione risultano essere estremamente efficaci. Inviare mobile coupon a stretto raggio (near-store o in-store) permette di raggiungere l’utente in un momento preciso della sua esperienza d’acquisto e di riuscire, in questo modo, a condizionarla. In quest’ottica sarà quindi diverso se l’utente riceve il proprio coupon quando è comodamente seduto sul divano oppure in metropolitana, ormai lontano dal negozio. Il mobile couponing finisce così per rivelarsi non più semplicemente un buono diffuso attraverso smartphone o tablet ma come un promettente canale di comunicazione tra consumatori, brand e imprese.

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