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Marketplace

Definizione di Marketplace

marketplace Il termine "Marketplace" indica una piattaforma di commercio elettronico che, mediante l'uso di un sito web o un'applicazione, mette in contatto coloro che offrono un prodotto o un servizio con dei possibili acquirenti. Su questa piattaforma sono presenti più aziende, che offrono un'ampia scelta di prodotti e prestazioni.

Marketplace: cos’è e come funziona?

Nel panorama dell’ ecommerce i marketplace assumono una posizione predominante secondo alcune stime del report di Casaleggio Associati del 2020, secondo il quale in Europa nel 2019 il 79% delle persone ha acquistato tramite queste piattaforme, anche se l’eCommerce per le vendite al dettaglio ha registrato una crescita del 10% rispetto all’anno precedente. I marketplace, quindi, rivestono un ruolo primario perché sono dei grandi centri commerciali online, i quali non solo riuniscono venditori e acquirenti provenienti da tutto il mondo, ma consentono di radunare sotto lo stesso marchio le merci o le prestazioni di diversi produttori, venditori, aziende e così via. Di conseguenza, la gestione si rivela più onerosa e complessa perché consiste nel coordinare più fornitori esterni. Invece, per quanto riguarda l’eCommerce tradizionale la gestione è più semplice perché coinvolge pochi fornitori e riguarda la vendita di prodotti settoriali.

Alla base dei marketplace c’è un modello di business che rende l’interazione e le transizioni tra fornitori e clienti più semplici e comode, perché presentano una grande quantità di prodotti e servizi e al contempo forniscono al fornitore tutto il materiale necessario per la vendita. Il cliente tende ad affidarsi completamente a queste piattaforme, sia perché ha un margine elevato di scelta per soddisfare le proprie esigenze, sia per comodità, grazie a una serie di servizi personalizzati. Per quanto riguarda le piattaforme che offrono prodotti, su Amazon per esempio il servizio Prime consente di usufruire di determinati servizi e offerte in tempi accelerati; Zalando ha dato il via al concetto di spedizione e reso gratuito; eBay, il celebre marketplace di aste online, si è evoluto con l’acquisizione di PayPal. In relazione ai marketplace che offrono servizi turisticiBooking e Airbnb per esempio mettono a disposizione possibilità come la cancellazione gratuita oppure il pagamento in struttura senza richiedere alcun anticipo.

I marketplace coinvolgono una pluralità di agenti nel processo di vendita di prodotti e servizi. Tra questi vi sono l’amministratore del marketplace, la logistica , l’azienda che si occupa della manutenzione del sito web, il fornitore, la società di consegna e il cliente finale. Per quanto riguarda il funzionamento, esso è abbastanza semplice, poiché prevede una serie di linee guida, le quali implicano l’apertura di un account da parte dell’impresa, il pagamento di una quota di iscrizione mensile e il pagamento di una commissione per ogni vendita effettuata, che oscilla in base alla categoria merceologica. Di conseguenza, si assiste a una riduzione del margine di guadagno per via delle commissioni.

Tipologie di marketplace: cosa offrono e come?

Come affermato da Giuseppe Noschese, co-founder di eCommerce hub, durante l’evento eCommerce hub 2017, oggi esistono tanti marketplace, i quali si differenziano in base al servizio o prodotto offerto e la tipologia di mercato a cui si rivolgono per lo scambio ( b2b , b2c , c2c ). Oltre a ciò, è possibile distinguere quelli di tipo verticale, che si occupano di un’unica tipologia di prodotto o di un solo settore merceologico (ManoMano, Wine.com, ecc.), e quelli orizzontali che quindi offrono prodotti e servizi di diverso tipo (Amazon, eBay, Etsy).

Un’ulteriore distinzione dei marketplace viene effettuata in base ai diversi modi di gestione dei prodotti, le commissioni e i metodi di pagamento. Iniziando dalle imprese che operano nel B2B come produttori o principali fornitori, esse hanno iniziato ad adottare l’eCommerce come canale complementare da affiancare alla tradizionale filiera, evitando i numerosi passaggi del canale per rivolgersi direttamente al consumatore finale. Le aziende che operano in questo mercato possono sfruttare Internet sia per accedere ai marketplace per avere nuovi fornitori o sostituire quelli esistenti, ma anche per cercare accordi vantaggiosi per aspetti economici e logistici. A differenza di quanto accade per quest’ultimo, nel mondo del B2C ci si rivolge direttamente al consumatore finale e al target di riferimento. Terzo e ultimo settore è quello del C2C, nel quale avviene uno scambio diretto tra consumatori, senza l’intermediazione delle aziende. In quest’ultimo settore si incentivano in misura maggiore coloro che possiedono un bene che non utilizzano più a proporlo sul web al migliore offerente.

Ad oggi l’eCommerce è fondamentale, ma spesso non è sufficiente e richiede l’affiancamento di altri canali di vendita digitali, tra questi i marketplace. Al momento, comunque, quelli asiatici hanno maggiore successo: le imprese riescono così a entrare in contatto con nuovi fornitori che offrono prodotti a costi vantaggiosi, ma con una maggiore facilità di reperibilità e comunicazione.

Vantaggi e svantaggi dei marketplace

I marketplace presentano vantaggi e svantaggi. Iniziando dai vantaggi, oltre a essere dei validi canali aggiuntivi per alcuni possono rappresentare il primo approccio alla vendita digitale, utile a sperimentare il gradimento dei prodotti e imparare a gestire una relazione online. Questi modelli di business consentono anche un approccio esplorativo per chi vuole vendere all’estero ma prima di fare grossi investimenti vuole testare prodotti e prezzi sul target locale. Oltre a ciò, l’impresa gode di particolari vantaggi competitivi che vanno dalla logistica alle tempistiche di consegna.

Al contrario, tra i principali svantaggi rientrano il pagamento di una commissione per ogni vendita; il rallentamento del processo di fidelizzazione ; la difficoltà nel persuadere i clienti, dal momento che possono scegliere tra diverse alternative; inoltre, è molto frequente che compaiano copie di prodotti a un prezzo competitivo; infine, i consumatori corrono il rischio relativo alla privacy e alla protezione dei dati personali, poiché le aziende, vendendo su una piattaforma di terze parti, possono perdere il controllo delle informazioni sui consumatori.

Top marketplace in italia 2019/2020

La metà delle aziende italiane è presente sui marketplace, secondo il report di Casaleggio Associati 2020, anche se il sito proprietario dell’azienda rimane il canale prediletto. Circa il 50% del fatturato proviene dal sito proprietario, il 23% da marketplace, l’8% dai social media e il resto da altri canali. Come emerge dal report citato, nel 2019 i marketplace più utilizzati in Italia sono stati: Amazon (32%), eBay (19%), Facebook (12%), Alibaba (4%), ePrice (4%), Zalando (4%), Tmall (4%). Tutte queste piattaforme citate presentano andamenti diversi di crescita, poiché per alcuni è stata registrata una crescita in termini di ricavi e per altri una riduzione.

In particolare:

  • Amazon ha registrato un aumento del 21% dei ricavi, ma il periodo più fruttuoso dell’azienda è stato verificato con Cyber Monday e black friday .
  • eBay, con un aumento del 2%, si conferma un canale importante sopratutto per l’export, infatti più della metà delle aziende italiane riesce a esportare i propri prodotti in più di dieci paesi nel mondo.
  • Facebook, con una crescita del 9,1% dei ricavi, risulta essere il marketplace accessibile agli utenti di oltre 50 paesi e registra un incremento del 7,8% degli utenti attivi.
  • Alibaba è una piattaforma dedicata alla vendita e alla consegna di prodotti alimentari freschi e nel 2019 ha raggiunto il suo picco grazie all’ideazione di una nuova campagna multicanale chiamata “We Are Togheter” con l’obiettivo di promuovere la cultura alimentare e il lifestyle italiano in Cina.
  • ePrice da un lato ha registrato una diminuzione del 20,6% dei ricavi nel 2019, ma dall’altro ha riscontrato una crescita grazie al rafforzamento delle categorie di vendita centrali per il business, in particolare per gli elettrodomestici e per l’installazione di servizi di consegna premium.
  • Zalando ha registrato un aumento del 26,7% nel 2019 e all’inizio del 2020 ha aperto un nuovo centro logistico in Italia (in totale sono 15 in cinque paesi) in provincia di Verona.
  • Tmall non presenta dati certi sull’andamento dei ricavi, ma sta diventando un altro canale di vendita molto interessante per la aziende italiane che vogliono vendere in Cina.
  • In un 17% del report di Casaleggio Associati nel quale rientrano ManoMano e Mister Worker. Il primo riguarda le aziende che si occupano di casa e fai da te, però in relazione a questo marketplace non si hanno dati certi in termini di aumento o riduzione dei ricavi, ma si rileva che il 10% del fatturato proviene dal mercato italiano. Il secondo è rivolto alle aziende che si occupano della commercializzazione di utensili e attrezzature da lavoro. Quest’ultimo vende prevalentemente all’estero, ma anche in questo caso non si hanno dati certi relativamente all’andamento dei ricavi.

 

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