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Stakeholder model di fassin

Definizione di Stakeholder model di fassin

Stake model Fassin

Credits Lo stake model di Fassin. Fonte: Fassin Y. (2008), The Stakeholder Model Refined, in «Journal of Business Ethics», 84(1), pp. 113-135.
Lo Stakeholder model di fassin è una terza evoluzione della teoria degli stakeholder in cui le entità che entrano in relazione con l'azienda vengono divise in base alla loro capacità di influenza e normativa definendo tre diversi ruoli: stakeholder, stakewatcher e stakekeeper.

Nel 2009 si registra uno sviluppo della teoria degli stakeholder di Freeman, presentata inizialmente nel 1984 e poi rivista nel 2003. Fassin, in particolare, muove alcune critiche al modello di Freeman del 2003 e successivamente presenta il suo stakeholder model, definito anche “stake model”1.

La prima critica riguarda il fatto che Freeman ha fornito un ruolo simile ai vari stakeholder, nonostante siano stati divisi su due livelli diversi (interni e esterni). La seconda critica è rivolta maggiormente all’interpretazione giuridica o manageriale del modello.

Lo stakeholder model di Fassin: cos’è

Lo stake model di Fassin delinea un nuovo approccio alla definizione delle entità che entrano in relazione con le imprese non considerando solamente il lato prettamente economico e strategico, ma anche quello normativo e di garanzia da parte delle realtà esterne. Può essere considerato come parte della teoria degli stakeholder anche se apporta notevoli modifiche e aggiunge profondità di analisi.

Viene sviluppato, infatti, un modello più dinamico e ampio dove agli stakeholder presenti nella teoria di Freeman vengono aggiunti altri due ruoli importanti: gli stakewatcher e gli stakekeeper.

Stake model Fassin

Lo stake model di Fassin

Stakeholder, stakewatcher e stakekeeper per Fassin

Per Fassin non ci sono solo stakeholder, ma sono presenti anche altre due categorie che svolgono funzioni diverse nel contesto aziendale: gli stakewatcher e gli stakekeeper.

Chi sono gli stakewatcher

Gli stakeholder sono i portatori di interesse, a un livello molto concreto, nei confronti dell’azienda, come nei precedenti modelli di Freeman. Vi sono, poi, gli stakeholder come i pressure group, che non hanno interessi diretti, ma tutelano gli interessi dei veri stakeholder, spesso come delegati o intermediari. Fassin li definisce stakewatcher.

Un esempio è rappresentato dai sindacati che sorvegliano il rapporto tra azienda e impiegati.

Chi sono gli stakekeeper

Gli stakekeeper, invece, controllano che tutte le relazioni aziendali in atto tra stakeholder e stakewatcher nei confronti dell’azienda siano regolamentate; essi possiedono dunque il potere legale di intervenire nell’organizzazione.

I governi, per esempio, tendono a essere i maggiori stakekeeper.

La relazione tra stakeholder, stakewatcher e stakekeeper

In questa situazione si crea una relazione triadica tra stakeholder, stakewatcher e stakekeeper.

Un esempio di possibili attori che prendono parte a queste dinamiche è stato indicato da Fassin all’interno del suo articolo, prendendo come riferimenti di stakeholder i dipendenti e i consumatori:

Employees have their unions as their stakewatchers, while the government through the law and the courts are the stakekeepers. The stakeholder group of clients or customers includes wholesalers, retailers and final customers (Ferrell, 2004). Pressure groups, such as consumer associations, act as stakewatchers, whereas regulators such as the Food and Drug Administration (FDA) in the USA, control laboratories and other agencies play roles as stakekeepers2

Note
  1. Fassin Y. (2008), The Stakeholder Model Refined, in «Journal of Business Ethics», 84(1), pp. 113-135.
  2. Fassin, op. cit., p. 122.

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