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Work life balance

Significato di Work life balance

Work life balance: cos'è e come migliorarlo Il Work life balance è l'equilibrio tra vita e lavoro, volendo tradurre letteralmente questa espressione usata, per l'appunto, per descrivere l'idea di equilibrio tra la vita privata di un individuo e quella professionale.

Cos’è il work life balance?

Work life balance è un concetto che riguarda il rapporto tra le esigenze di tipo personale e quelle di tipo lavorativo. L’espressione inglese, infatti, può essere tradotta in italiano con l’espressione “equilibrio tra vita e lavoro”: il termine “work” fa riferimento alle attività e agli obiettivi che riguardano la carriera e il lavoro della persona; il termine “life” può comprendere invece i rapporti sociali e familiari, ma anche salute e tempo libero.

Tale concetto presuppone la necessità di stabilire un limite al numero di ore o alla mole di lavoro, in modo da trovare un “giustoequilibrio tra il tempo dedicato alla sfera professionale e quello dedicato invece ai bisogni di tipo personale.

Alcune definizioni di work life balance

Il concetto può sembrare alquanto vago e per questa ragione può essere soggetto a diverse interpretazioni: è possibile infatti trovare una grande varietà di definizioni di work life balance.

Come è possibile apprendere dal lavoro di Brough et al., “Work–Life Balance: Definitions, Causes, and Consequences“, alcune definizioni si focalizzano in particolar modo sull’idea di «uguale distribuzione delle risorse» dedicate alla vita privata e a quella professionale in termini di tempo, coinvolgimento/energia e grado di soddisfazione: è il caso della definizione proposta per esempio da Greenhaus, Collins e Shaw che parlano di work life balance come della «misura in cui un individuo è coinvolto e ugualmente soddisfatto del proprio ruolo lavorativo e familiare».

Ci sono poi delle definizioni che cercano di porre enfasi non solo sulla dicotomia “lavoro-famiglia” ma su “lavoro-vita personale” in senso più ampio. Inoltre, alcune di esse si concentrano di più sull’individuo e sulla sua percezione di equilibrio“: Anna Cox, professoressa di human-computer interaction all’University College London, definisce il work life balance come «il senso di controllo riguardo alla capacità di bilanciare le esigenze relative a tutti gli aspetti della vita in modo tale da promuovere il benessere ed evitare malattie».

Quando nasce il work life balance e come il concetto si è evoluto nel tempo?

Una maggiore consapevolezza relativamente al bisogno di stabilire un limite alle ore dedicate al lavoro si sviluppa con il Factory Act del 1832, nel Regno Unito, che ha dato vita a leggi pensate per definire un numero massimo di ore di lavoro per donne e bambini nell’industria manifatturiera. Nel 1938 negli Stati Uniti il Fair Labor Standards Act ha fissato il numero di ore della settimana lavorativa a 44. Negli anni ’80, invece, è stato il movimento femminista a riaccendere l’interesse verso questo tema, sottolineando la necessità per le donne di orari di lavoro più flessibili, oltre al congedo di maternità, in modo da consentire loro di coniugare carriera e vita privata.

Negli anni si è rivelato necessario estendere queste idee a tutti i lavoratori e verso la fine del XX secolo il bisogno di bilanciare vita privata e professionale è diventato sempre più un concetto fondamentale. Tra gli anni ’80 e gli anni ’90 le aziende hanno iniziato a sviluppare i primi programmi pensati per promuovere l’equilibrio tra vita privata e vita lavorativa.

Negli ultimi anni, l’espressione work life balance è diventata sempre più diffusa ed è cresciuta molto la sensibilità verso questo tema. L’arrivo della pandemia da COVID-19, inoltre, potrebbe aver contribuito ad aumentare ulteriormente la consapevolezza e/o l’interesse verso questo equilbrio, soprattutto perché all’improvviso, molti lavoratori in tutto il mondo si sono ritrovati a lavorare da remoto, dovendo ritagliarsi del tempo per badare per esempio ai propri figli (alle prese, tra l’altro, con la didattica a distanza). Di conseguenza, è cresciuto notevolmente il dibattito riguardo alla capacità (o meno) di bilanciare la vita privata con quella lavorativa, ma anche riguardo alla responsabilità delle aziende nel fornire il giusto aiuto e supporto ai propri dipendenti.

Perché è importante e come raggiungere il work life balance?

Il work life balance è attualmente ritenuto da molti esperti nel mondo del business un elemento importante per la promozione del benessere dei dipendenti e di un ambiente di lavoro più sano: molti autori collegano il mancato equilibrio tra lavoro e vita privata all’aumento dei livelli di stress e a un maggior rischio di burnout .

Per questa ragione, specie da quando è iniziata la pandemia, sono aumentati in Rete i contenuti pensati per offrire consigli utili per migliorare il work life balance. Per esempio, un articolo di Allison Pohle pubblicato su The Wall Street Journal ha fornito interessanti suggerimenti a tal proposito. Tra questi è possibile citare l’importanza di riflettere sui momenti della giornata in cui si tende a essere più produttivi, tenendo anche conto dei propri bisogni personali; di definire dei tempi da dedicare al lavoro, parlandone anche con i propri superiori; di parlare in maniera chiara con i propri cari della divisione delle faccende domestiche; di essere attenti a eventuali segnali di stress e/o di burnout.

C’è però chi ritiene che sia meglio, per esempio, parlare di work life integration, poiché il tentativo di trovare un equilibrio perfetto potrebbe rivelarsi un obiettivo troppo difficile (se non impossibile) da raggiungere: a questo proposito, Elisa Steele, CEO della piattaforma di risorse umane Namely, ha sostenuto che «è liberatorio rinunciare a trovare un equilibrio. […] Infatti, quando impiegavo tutto il tempo a cercare un equilibrio, mi sentivo solo in perenne fallimento».

Diversi autori sostengono infatti che non bisogna pensare all’equilibrio tra vita privata e vita professionale come a un obiettivo da raggiungere secondo delle tempistiche, ma come a un processo che dura tutta la vita: è il caso per esempio delle ricercatrici Ioana Lupu dell’ESSEC Business School in Francia e Mayra Ruiz-Castro dell’University of Roehampton. Il consiglio degli esperti che sostengono questa visione è vedere il work life balance come un esercizio che richiede attenzione, consapevolezza e impegno continuo.

È però anche vero che la ricerca di un’idea (realistica) di equilibrio o di integrazione tra vita privata e professionale potrebbe risultare utile per i lavoratori, contribuendo così al loro benessere e possibilmente a un aumento della loro motivazione e della loro produttività.

Jae Ellard, autrice del libro “The Five Truths about Work-life Balance“, ha posto enfasi proprio su questa visione, ricordando l’importanza di trovare una propria definizione di equilibrio tra vita privata e vita personale. L’autrice ha sottolineato che il proprio bisogno di equilibrio potrebbe variare nel corso della vita: «cose come nuovi lavori, nuovi rapporti, nuove case, nuovi ruoli, nuovi hobby, nascite, morti e questioni di salute (tue o degli altri) incideranno sul tuo bisogno di equilibrio».

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