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Baby boomers

Significato di Baby boomers

baby boomers Con l’espressione Baby boomers, o più semplicemente Boomers, si fa riferimento alla generazione dei nati tra la seconda metà degli anni Quaranta e la seconda metà degli anni Sessanta, individui quindi che hanno oggi, nel 2020, tra i 56 e i 74 anni.

Baby Boomers: chi sono e quando sono nati

Come per Millennials (o Generazione Y) e Generazione X, la classificazione delle generazioni secondo il Pew Research Center può aiutare a fare chiarezza quanto al range di annate di nascita che distinguono un Baby Boomer da un membro della Silent Generation (la generazione immediatamente precedente) o della generazione x . Secondo l’istituto di ricerca, infatti, sarebbero da considerare Baby Boomers soltanto i nati tra il 1946 e il 1964.

C’è chi però, proprio in considerazione di un arco temporale abbastanza vasto come questo, propone un’ulteriore distinzione all’interno della stessa generazione di Baby Boomers, ovvero tra

  • i nati prima del 1955, che erano quindi già maggiorenni durante la guerra del Vietnam (a loro gli studiosi americani soprattutto si rivolgono spesso come Leading-edge Baby Boomers);
  • i nati tra il 1955 e il 1964, spesso indicati come Late Boomers.

Con in gioco lo spartiacque di un evento storico di questa portata, è facile comprendere come la distinzione non abbia un semplice scopo tassonomico e come, al contrario, le esperienze di vita e, di conseguenza, i valori di riferimento, le opinioni dei Boomers della prima ora e quelli di chi è nato solo qualche anno dopo non possano non essere completamente diverse.

La generazione dei Baby Boomers, del resto, è la generazione che è stata più segnata dalla storia: quella, cioè, che ha vissuto in prima persona il più alto numero di eventi con un impatto non indifferente sulla società, sull’economia, sulla politica, dalla guerra fredda, all’assassinio di J. F. Kennedy e Martin Luther King, per arrivare appunto alla guerra del Vietnam. Per le conseguenze diverse che avvenimenti come questi hanno avuto nei diversi paesi del mondo è difficile tracciare un ritratto completo e univoco del Baby Boomer: le caratteristiche dei membri di questa generazione, cioè, sono completamente diverse di nazione in nazione.

I Baby Boomers oggi

Meno difficile, invece, è valutare l’impatto che i Baby Boomers hanno ancora sulla vita associata. Basti pensare a un solo dato: nella maggior parte dei paesi occidentali essi rappresentano il gruppo demografico principale (76 milioni di Americani, per esempio, sono nati appunto tra la seconda metà degli anni Quaranta e la seconda metà degli anni Sessanta). C’è di più, però: nel Regno Unito per esempio – ma il dato funziona anche se esteso al resto del mondo occidentale – sono proprio i Boomers che detengono l’80% della ricchezza nazionale. Tradotto, tutto ciò significa che qualsiasi decisione, dalle politiche di welfare alle scelte dei marketer per esempio, non può tenere fuori gli interessi di questa generazione.

È per questo, così, che sui Baby Boomers esiste spesso, e da parte soprattutto delle altre generazioni, una sorta di pregiudizio in negativo. Ai Boomers vengono addebitati i costi sempre crescenti dell’assistenza sanitaria pubblica, per esempio.

Più in generale, l’espressione ha finito per far riferimento a una generazione di privilegiati che più dei loro discendenti hanno potuto godere di una condizione di benessere economico e sociale, di politiche di assistenzialismo pubblico e di una generalizzata fiducia dei consumi. Le contingenze storiche, del resto, sono innegabili e i Baby Boomers portano già nel nome il segno di un boom delle nascite improvviso, un’improvvisa impennata demografica seguita alla fine della seconda guerra mondiale che non poteva non essere collegata a un periodo di maggiore prosperità economico-sociale.

Non che i membri di questa generazione non risentano, oggi, delle conseguenze della crisi economica di questi anni. Al di là delle specificità di ogni paese, infatti, i cinquanta-settantenni di oggi hanno perso in molti casi gli investimenti economici fatti, proprio a causa della recessione economica più recente; hanno, inoltre, dovuto ritardare il pensionamento e sono preoccupati, proprio a proposito, del fatto che probabilmente non riusciranno mai a godere della pensione nonostante anni e anni di contributi versati.

Meno pessimistico è il quadro se si guarda, più in generale, alle condizioni di vita dei Baby Boomers. Molto più giovanili dei loro coetanei di qualche decennio fa, anche quando non lavorano hanno ancora una vita impegnata, buone relazioni sociali e sono attivi nel sociale. Dall’intrattenimento al lusso sono dei buoni consumatori e, al contrario di qualche previsione, non si fanno intimidire dalle tecnologie.

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