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Cosa è un podcast? Significato e come si usano

Significato di Podcast

podcast Un Podcast è un file, generalmente audio o video, disponibile in Rete e distribuito in modalità Rss, che l’utente può fruire a piacimento. Il termine fa riferimento, però, anche a un singolo episodio di una serie audio o video distribuita con le stesse modalità.

Cosa sono i podcast?

È il Cambridge Dictionary a dare proprio una definizione di podcast generica, che include qualsiasi contenuto broadcast «che si trovi su Internet, a disposizione di chiunque voglia ascoltarlo o vederlo». Anche il dizionario Treccani, nel tentativo di risalire all’etimologia di “podcast”, lo riconosce come un composto di “pod”, letteralmente “baccello”, e “broadcast”, “trasmissione”: il riferimento è alla distribuzione discreta, per unità ma seriale allo stesso tempo, dei contenuti di un podcast. È innegabile però che nell’espressione ci sia un riferimento, poco velato tra l’altro, all’universo Apple: l’iPod fu tra i primissimi dispositivi a permettere la riproduzione di questa tipologia di file multimediali e, più tardi, iTunes fu il primo software client che permetteva di scaricare podcast allo stesso modo e con la stessa facilità con cui si scaricavano file audio di altro tipo.

Non manca così chi fa notare che, per affrancarsi dal legame con Apple, l’espressione da preferire per riferirsi a questa tipologia di file media sarebbe “netcast“. È infatti il modello di trasmissione che cambia completamente rispetto alla più tradizionale trasmissione radiofonica o televisiva, soprattutto sotto il profilo temporale: nel podcasting non c’è un orario di messa in onda, ma il file – o la serie di file – è accessibile in qualsiasi momento e on demand.

Cosa e’ il podcasting e come funziona

Semplificando molto, infatti, chi crea un podcast si occupa anche di caricarlo su un aggregatore o un feed; in origine fu appunto iTunes, ma oggi i podcast si trovano facilmente su qualsiasi piattaforma per lo streaming musicale come Spotify, per fare l’esempio più noto. L’utente utilizza quindi uno speciale programma, detto in gergo podcatcher, che controlla che ci siano aggiornamenti nel feed ed eventualmente scarica i nuovi podcast e li rende disponibili per l’ascolto, a seconda delle impostazioni anche offline. Molte app utilizzate per il podcasting dal lato client hanno oggi un modello a sottoscrizione: una volta che l’utente sceglie i podcast che intende seguire, riceverà cioè in automatico aggiornamenti e nuove puntate da ascoltare. In qualche caso la sottoscrizione del podcast è a pagamento o fa parte di pacchetti premium, di abbonamenti, per esempio, a testate giornalistiche di settore o specialistiche.

Anche quando non è così, i creatori del podcast possono vendere degli spazi pubblicitari all’interno del file, meglio se ad aziende o brand i cui messaggi risultino pertinenti con i contenuti in questione. Tra i modelli di profittabilità del podcasting c’è, infine, il crowdfunding : alcune piattaforme specializzate permettono, infatti, ai creatori di caricare un progetto o una puntata zero e di approfittare della community di appassionati e sostenitori per raccogliere fondi in modo da coprire le spese di realizzazione.

Come si usano, tipologie ed esempi di podcast

Va da sé che, soprattutto se si guarda ai contenuti e ai possibili utilizzi, ci sono tante tipologie di podcast diverse: da quelli radiofonici alle cosiddette podguide – e cioè guide turiste, ma non solo, in formato di podcast –, passando persino per i romanzi in podcast. Sotto un profilo più formale, invece, una delle distinzioni principali è tra il tradizionale formato audio e

  • i video podcast, detti anche “vodcast”, ossia brevi file video, che durano dai 2 ai 9 minuti e che vengono utilizzati per diversi scopi, dall’intrattenimento nella forma di web TV o web serie, all’informazione e il blogging , passando per le guide how to e l’advertising,
  • o i cosiddetti enhanced podcast, podcast arricchiti che contengono link o file e risorse in formato PDF o ePub per esempio.

Quanto ai possibili usi e applicazioni dei podcast, come già si accennava, spaziano in campi molto diversi. Tra i primi a scoprire il podcasting, per esempio, ci fu la radio: rendere disponibili le trasmissioni in podcast per chi volesse ascoltarle – o riascoltarle – in orari diversi da quelli del palinsesto fu una delle mosse messe in atto per adeguarsi a un consumo mediatico molto cambiato e sempre più orizzontale, prima ancora che le web radio sostituissero letteralmente in qualche caso l’idea di trasmissione radio con quella di una serie di podcast messa a disposizione degli ascoltatori per un ascolto asincrono.

Per restare al mondo dell’intrattenimento, la stand-up commedy e il crime sono tra i generi che più hanno sfruttato in questi anni i podcast per arrivare agli appassionati attraverso canali diversi e più adatti alle nuove abitudini di ascolto e visione. Dal cinema alla letteratura, poi, i podcast sono utilizzati spesso per fornire contenuti extra, di retroscena o di backstage ai fan e per fidelizzarli ancora di più, se possibile, all’universo narrativo in questione. Per chi fa giornalismo, invece, il podcasting è tanto un comodo mezzo per allegare documentazione audio, video o testuale al tradizionale pezzo scritto, quanto uno dei format alternativi su cui costruire l’intero lavoro giornalistico.

Non di rado partiti ed esponenti politici hanno inserito nella propria strategia di comunicazione politica digitale anche l’utilizzo di podcast che riassumano programmi e piani elettorali o, più in generale, statuti e posizioni del partito. In Rete si trovano, però, anche podcast di servizio pubblico o che hanno comunque una certa utilità pubblica: si pensi alla serie di podcast realizzati dal Dipartimento di Polizia di Chicago che rendono conto degli interventi delle forze dell’ordine e possono essere utili ai cittadini per avere un’idea dei crimini più frequenti nella zona o a un’operazione simile, quella dell’ente pubblico australiano che si occupa di ricerca e medicina, dedicata però agli effetti di droga e alcol sulla salute. Va da sé, poi, che i podcast possono diventare una risorsa per chi fa formazione, tanto quando si tratta di eLearning, quanto quando si tratta di introdurre il digitale nelle scuole.

Più di recente il podcasting è stato scoperto anche da chi fa digital advertising e dai brand che hanno all’attivo strategie di content marketing , con i branded podcast che rappresentano una delle tipologie possibili di contenuti di brand. È proprio in virtù della sua versatilità, insomma, che il podcasting sembra vivere un’era di (rinnovata) popolarità.

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