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Shopstreaming

Significato di Shopstreaming

shopstreaming Per Shopstreaming si intende la compravendita di prodotti o servizi durante dirette video o show live sui canali social o su app e piattaforme per l’eCommerce che mettano a disposizione di venditori e merchant delle funzioni ad hoc.

Shopstreaming: cos’è e come funziona

L’espressione – un composto di “shopping” e “live streaming” – è usata da qualche anno insieme ad altre dal significato simile, come live commerce o shopping party, per far riferimento a quegli show, in onda sui canali social aziendali o dei rivenditori o all’interno di piattaforme e servizi per l’ ecommerce , che permettono a chi li segue di effettuare i propri acquisti direttamente durante la visione, proprio come accadeva per le vecchie televendite televisive.

shopstreaming come funziona

Per molti versi lo shopstreaming è stato paragonato alle vecchie televendite televisive: in entrambi i casi, infatti, c’è una diretta – sui canali social aziendali o dalle Pagine dei singoli rivenditori o, ancora, sulle piattaforme per l’eCommerce nel caso dello shopstreaming – durante la quale i consumatori possono acquistare direttamente prodotti o servizi di proprio interesse.

Tra le tendenze per il social commerce più tenute d’occhio dagli addetti ai lavori, lo shopstreaming sarebbe anche uno dei principali trend per gli acquisti post-coronavirus: secondo TrendWatching, infatti, una mobilità urbana rivoluzionata, l’impossibilità di raggiungere in qualsiasi momento i propri rivenditori fisici preferiti o di fiducia, il contingentamento degli ingressi nei negozi come misura di prevenzione di nuovi focolai di contagio porteranno a preferire modalità alternative per lo shopping, come le compere durante dirette e live sui social appunto. Non è un caso del resto che anche prima dell’emergenza coronavirus spopolava lo shopstreaming in Cina e più in generale nel mercato asiatico: qui infatti i retailer fisici sono in affanno ormai da anni e c’è un’alta percentuale, forse la più alta a livello globale, di eShopper nei settori più diversi, dal fashion alla cosmetica.

I principali vantaggi di live commerce e shopping party sui social

In che cosa è diverso però e cosa lo shopstreaming ha di più del semplice shopping online? Comprare durante una diretta su Instagram o su Twitch può essere, innanzitutto, più divertente che farlo sull’eShop ufficiale di un brand o cercando i prodotti a cui si è interessati su marketplace come Amazon. Se in qualche caso, infatti, le dirette finalizzate alla vendita di un o prodotto o servizio assomigliano molto da vicino, come si già accennava, alle vecchie televendite, con venditori e retailer impegnati a descriverne caratteristiche principali o schede tecniche e a mostrarli a favore di camera, in altri casi sono dei veri e propri show pensati per intrattenere le proprie community e, solo in un secondo momento, vendere. Basti pensare, per esempio, che in America, durante una New York Fashion Week, i grandi magazzini Kohl’s hanno mandato in streaming la sfilata di LC Lauren Conrad e permesso a chi stava guardano lo show di comprare in diretta i capi, portando decisamente all’estremo il modello see-now-buy-now. Più della semplice chiusura di un carrello online, lo shopstreaming recupera anche la dimensione di incontro con il brand che tradizionalmente ha gli acquisti nel punto vendita e, cioè, se pensato strategicamente, può aggiungere coinvolgimento alla customer experience online. Proprio in tema di coinvolgimento, tra l’altro, non si può ignorare il fatto che chi guarda la diretta di un brand, di un artigiano, di un rivenditore sa di farlo insieme a una serie, più o meno numerosa a seconda di visibilità e popolarità del brand, artigiano o rivenditore in questione, di altri utenti e può sentirsi per questo parte di una community, con cui non è raro che scambi commenti, opinioni o consigli anche mentre va in onda lo show-televendita. C’è chi ha sottolineato, poi, che quando si provano a vendere prodotti o servizi in diretta YouTube o tramite altri canali simili si può provare a fare anche una sorta di live customer care , ossia si può sfruttare il momento stesso della diretta per raccogliere dubbi, domande e richieste da parte di clienti e potenziali tali e rispondere in tempo reale e pubblicamente a beneficio di chi abbia lo stesso tipo di perplessità e, soprattutto, delle proprie risorse destinate ad assistenza clienti e post-vendita. Take over momentanei degli account social e dirette affidate a piccole star della Rete o a influencer di settore possono rendere, infine, queste televendite social piuttosto performanti dal punto di vista del volume di vendite, non solo perché si tratta in genere di creator che padroneggiano linguaggi e dinamiche tipiche delle diverse piattaforme e in grado, quindi, di dar vita a show tecnicamente perfetti per il canale scelto, ma anche e soprattutto perché sono personaggi che godono di seguito, credibilità, capacità d’influenza appunto all’interno delle proprie cerchie.

A considerarne gli aspetti divertenti e d’intrattenimento, insomma, gli shopping party sembrano avere a che vedere molto con l’intrattenimento di brand. Se si guarda, invece, alla possibilità di avere maggiori informazioni sul prodotto che si sta acquistando, il live commerce rientra nella categoria, ibrida, del cosiddetto infomercial.

Presente e futuro degli acquisti in diretta social

Lo shopstreaming intercetta, comunque, abitudini ben radicate tra gli internauti e, in particolare, sfrutta la maggiore visibilità che gli algoritmi social darebbero ai contenuti video, tanto quanto l’attuale popolarità di dirette social e live-streaming; molti studi su come la quarantena ha cambiato le abitudini di consumo delle persone hanno incoronato proprio le dirette come il prodotto mediatico emergente più consumato durante le settimane di lockdown.

Va da sé, però, che sarebbe impossibile comprare online se non ci fossero strumenti appositamente predisposti dalle diverse piattaforme come il nuovo adesivo Compra a km zero di Instagram o i nuovi Facebook Shops, solo per fare due esempi. Anche Amazon, poi, ha da poco una LiveChat che permette a compratori e venditori di comunicare istantaneamente, ma non sembra ancora sfruttata come potrebbe per il live commerce. In un futuro piuttosto prossimo, comunque, la sempre maggiore penetrazione di tecnologie come visori per la realtà aumentata e la realtà virtuale per esempio potrebbe dare ulteriore impulso all’acquisto in diretta, anche e soprattutto per quelle categorie merceologiche – si pensi per esempio ad abbigliamento e accessori – per cui un approccio sensoriale al prodotto, e cioè la possibilità di vederlo dal vivo o toccarlo e provarlo, risulta propedeutico all’acquisto e lo facilita.

Lo shopstreaming in Cina (e nel resto dell’Oriente)

Non che al momento i consumatori, soprattutto giovanissimi della generazione z e della generazione alpha , non amino comprare vestiti e accessori durante le dirette dei propri love brand : Monki, un brand del gruppo H&M che si rivolge principalmente ad adolescenti e post-adolescenti, ha molto investito in questi anni in shopstreaming e la categoria del fashion è tra le più popolari su Tabao, uno dei siti di eCommerce più popolari in Cina. Lo è insieme alla gioielleria, tanto che la catena cinese Ideal ha coinvolto nella campagna “Thousand People, Thousand Store” migliaia di propri dipendenti, trasformandoli in rivenditori in diretta social dei prodotti di punta catalogo aziendale. Come si accennava, però, forse perché abituati a parlare di beauty sui social o a seguire dritte e consigli di beauty vlogger e beauty influencer, anche i prodotti cosmetici sono tra i più venduti in diretta streaming, con Maybelline che ha venduto oltre 10mila rossetti in due ore quando ha deciso di investire sull’app cinese di eCommerce Meipai.

Come racconta Vogue Business ci sono ormai occasioni, come il Single Day, la festività dei single, molto sentita in alcuni paesi dell’Asia, che sono diventate per lo shopstreaming quello che per lo shopping online in generale sono in Occidente black friday e cyber monday : durante il Single Day di uno degli ultimi anni, ancora su Tabao sono stati coinvolti centinaia di influencer per le dirette in cui brand e rivenditori provavano a vendere i propri prodotti. Senza contare il K-shop streaming – quella fetta di acquisti in diretta riferita cioè alla Corea, dove il fenomeno è altrettanto popolare – si stima insomma che il live commerce abbia generato 4.4 miliardi di dollari nel 2018 solo in Cina, almeno il 37% in più rispetto all’anno precedente e con oltre 456 milioni di spettatori raggiunti da queste televendite 2.0.

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