Home / Glossario / Stock

Stock

Significato di Stock

Stock significato Lo Stock è la quantità di beni o materiali che un'azienda ha in magazzino, pronti per essere utilizzati o venduti. La parola "stock", infatti, in maniera letterale può essere tradotta in italiano come "giacenza" o "scorte".

Stock: definizione

La parola “stock“, che è possibile tradurre in italiano come “giacenza” o “scorte”, indica la quantità di merce presente in magazzino in un determinato momento. Tipicamente si parla di stock in relazione ai beni e prodotti disponibili nei magazzini di grossisti e punti vendita.

È fondamentale che ci sia sempre la giusta quantità di merce in magazzino, poiché un adeguato livello di giacenza consente alle aziende di soddisfare la domanda dei clienti in modo tempestivo e di evitare la carenza di prodotti. Tuttavia, un eccesso di giacenza può causare problemi finanziari, poiché i beni non venduti occupano spazio prezioso e possono diventare obsoleti con il tempo, riducendo il loro valore.

Gestione dello stock

La gestione dello stock è un aspetto cruciale della gestione aziendale, poiché può avere un impatto significativo sull’efficienza operativa, sui costi e sulla capacità di soddisfare la domanda dei clienti. Le giacenze rappresentano un costo per l’azienda, pertanto se non si garantisce un’adeguata rotazione di magazzino questi costi possono diventare eccessivamente elevati e portare a delle perdite.

Per gestire efficacemente lo stock, le aziende devono utilizzare una varietà di tecniche, tra le quali:

  • la previsione della domanda, fondamentale per stabilire quanti prodotti saranno necessari per soddisfare la domanda futura (potenziale) dei consumatori;
  • la programmazione della produzione, per programmare la produzione in modo da soddisfare le esigenze della domanda prevista ;
  • il controllo degli acquisti, finalizzato a gestire gli acquisti in modo da evitare eccessi o carenze di giacenza;
  • logica del just in time, che consiste in una tecnica di gestione della produzione che mira a ridurre i tempi di ciclo e i costi di magazzino attraverso l’acquisto e la produzione solo di quantità sufficienti per soddisfare la domanda immediata;
  • utilizzo di software in grado di monitorare, gestire e generare report e statistiche sullo stato del magazzino.

Indice di rotazione dello stock

Per gestire efficacemente lo stock si utilizza l’indice di rotazione delle giacenze (noto anche come turnover delle giacenze o tasso di rotazione delle giacenze), un indicatore che misura la velocità con cui un’azienda vende e rimpiazza le sue giacenze. Questo indicatore è espresso come rapporto tra il costo delle vendite e il valore medio delle giacenze per un periodo di tempo specifico, solitamente un anno:

Indice di rotazione dello stock = Costo delle vendite / Valore medio delle giacenze.

Si tratta di un indicatore molto importante che fornisce al management una visione dell’andamento delle risorse; serve infatti a verificare il numero di volte in cui si è rinnovato completamente un determinato prodotto in un arco specifico di tempo (tipicamente un anno, ma può riguardare un mese, un trimestre, ecc.)1.

Rispetto alla formula, volendo procedere con un esempio concreto, se l’indice di rotazione dello stock è pari a 10, significa che le merci sono state vendute e rimpiazzate 10 volte durante l’anno.

Tanto più l’indice si allontana dal valore 1, tanto maggiore – nell’arco di tempo preso in considerazione – sarà la rotazione delle scorte. Pertanto, un aumento del valore dell’indice è un dato positivo perché significa che le merci non sostano in magazzino per tanto tempo ma producono un valore continuo. Le merci che restano immobili in magazzino, infatti, rappresentano un costo per l’azienda; quindi maggiore è l’indice, minori sono i costi delle giacenze.

Occorre considerare, comunque, che l’indice di rotazione tende a variare in base al settore e alla natura dell’attività aziendale. Per esempio, un’azienda di vendita al dettaglio potrebbe avere un indice più alto rispetto a un’azienda di produzione. In generale, questo indice è un indicatore importante per la valutazione dell’efficienza operativa di un’azienda e per la gestione dello stock. Le aziende, quindi, dovrebbero monitorarlo regolarmente e utilizzare i dati per migliorare l’efficienza.

MRP (material requirements planning)

Alcune aziende utilizzano anche la cosiddetta pianificazione dei fabbisogni di materiali per la produzione, in inglese “material requirements planning” (MRP) per gestire lo stock2. Si tratta di un sistema di controllo per la pianificazione delle scorte e della produzione, ossia un processo di gestione della produzione attraverso più fonti di informazioni per coordinare i flussi di materiali e l’assegnazione dei tempi di produzione delle risorse, interagendo con i fornitori e i clienti.

Esistono due tipi di approccio per l’approvvigionamento degli stock:

  • metodo pull: gestione dei processi di approvvigionamento su richiesta;
  • metodo push: gestione caratterizzata da un anticipo dell’ingresso dei materiali per garantire il tempo di consegna richiesto dal mercato.

Questo sistema si basa su tre input: master production schedule (MPS), bill of material (BOM) e stato delle scorte. L’MPS definisce le quantità e le sequenze di lavoro necessarie per i prodotti; il BOM definisce la struttura a livelli del prodotto e le quantità e i tempi di approvvigionamento; lo stato delle scorte indica la quantità di scorte presenti a magazzino e quelle già ordinate e in attesa di arrivare.

Lo stock-out: rottura dello stock

Lo stock-out (rottura di stock) si riferisce alla situazione in cui un’azienda ha terminato le scorte di un determinato prodotto e non riesce a soddisfare la domanda dei clienti.

Ci sono diversi motivi per i quali potrebbe verificarsi questa rottura, tra cui una previsione della domanda errata, problemi con i fornitori o problemi con la logistica .

Per prevenire l’insorgenza di rotture di stock, le aziende devono adottare un approccio orientato a monitorare e gestire adeguatamente l’inventario e il magazzino, come quelle discusse sopra.

Indice di rottura di stock

L’indice di rottura di stock (stock-out rate) è un indicatore che misura la frequenza con cui un’azienda non ha abbastanza scorte di un determinato prodotto per soddisfare la domanda dei clienti. Questo indice rappresenta uno dei kpi di magazzino fondamentali:

indice di rottura di stock = ordini non consegnati / ordini totali x 100.

Questa formula fornisce una percentuale che indica la frequenza con cui un’azienda non è stata in grado di consegnare un ordine a causa di una mancanza di scorte. Per esempio, se l’indice di rottura di stock è del 5%, significa che l’azienda non è stata in grado di consegnare il 5% degli ordini effettuati dai clienti

L’indice di rottura di stock è un indicatore importante perché può aiutare le aziende a valutare la loro capacità di soddisfare la domanda dei clienti e a identificare i problemi di gestione delle giacenze.

Un alto indice di rottura di stock può indicare che l’azienda ha bisogno di migliorare la sua capacità di previsione della domanda, la gestione degli ordini o la gestione dei fornitori, mettendo in pratica azioni più efficienti di gestione dello stock.

Buffer-stock

Il buffer stock3 rappresenta una quantità supplementare di scorte che un’azienda mantiene per far fronte a eventuali imprevisti o aumenti della domanda. Queste scorte supplementari vengono mantenute per garantire che l’azienda possa continuare a soddisfare la domanda dei clienti anche in caso di imprevisti.

Il sistema di buffer stock può essere utilizzato come una strategia per stabilizzare i prezzi; nello specifico, le merci vengono acquistate quando esiste un surplus nell’economia, immagazzinate e quindi vendute quando si verificano carenze nel mercato4.

Ci sono diversi motivi per cui un’azienda potrebbe mantenere un buffer stock. Per esempio, può essere utilizzato per garantire la continuità delle operazioni in caso di problemi con i fornitori, per garantire che i clienti ricevano i prodotti in tempo o per evitare la rottura di stock.

Il livello di buffer stock dipende dalle esigenze specifiche dell’azienda e può variare in base al prodotto o al settore. In linea generale, un’azienda dovrebbe cercare di mantenere un livello di buffer stock sufficiente per far fronte a eventuali imprevisti, ma non così alto da causare un eccessivo accumulo di scorte e quindi un aumento dei costi.

Note
  1. Mecalux
  2. Datalog
  3. Dizionario Cambridge
  4. Wallstreetmojo

© RIPRODUZIONE RISERVATA È vietata la ripubblicazione integrale dei contenuti

Cerca nel Glossario
Resta aggiornato!

Iscriviti gratuitamente per essere informato su notizie e offerte esclusive su corsi, eventi, libri e strumenti di marketing.

loading
MOSTRA ALTRI