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Un'iniziativa per la valorizzazione del Made in Italy nel mondo

made in italy

Diffusione del brand made in Italy nel mondo e digitalizzazione delle PMI grazie a un'iniziativa di Google e Unioncamere.

Nell’era digitale il sapere conversare è diventata una straordinaria opportunità di successo. La conversazione online non vuol dire essere semplicemente presenti in rete attraverso un blog , un sito o con un profilo sui diversi social. Conversare, o meglio comunicare, oggi più che mai implica anche le azioni dell’ascoltare, dell’imparare e del condividere.
Ma come si può ascoltare, imparare e condividere sul web? Una lezione da analizzare è  il progetto “Made in Italy: eccellenze in digitale” lanciato da Google e Unioncamere, insieme a Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) e Ministero dello Sviluppo economico (MISE), Università Ca’ Foscari e Fondazione Symbola e con la collaborazione del Gruppo Espresso con Repubblica.

Il Made in Italy può essere letto come un brand , che lanciato alla ribalta da La Dolce Vita di Fellini, oggi racchiude  stili di vita, prodotti, moda e cultura dell’Italia. Come illustrato in un articolo del Google Blog Team “solo nel 2013 le ricerche legate a prodotti del Made in Italy sono cresciute del 12% sul motore di ricerca: la moda è la categoria più cercata, mentre il turismo e l’agroalimentare le categorie che segnano la crescita più significativa”. Una cifra importante ma esigua vista l’importanza e le potenzialità economiche dell’intera produzione italiana, che ad oggi è poco presente in rete.

L’iniziativa di Google e Unioncamere ha come obiettivo riportare in vita la tradizione artigianale e agroalimentare dell’Italia, aiutando gli artigiani e le PMI a promuovere le proprie attività con strumenti adatti ad ottenere successo nel mondo digitale.
Per l’occasione sono state realizzate varie piattaforme, tra le quali appunto “Eccellenze in Digitale” come sito in cui le aziende possono trovare il supporto di cui hanno bisogno con tutorial e in cui sono raccontanti casi concreti e storie imprenditoriali di successo, come quelle della Concia della pelle solofrana o del limoncello di amalfi provenienti dalla scorsa edizione del progetto (“distretti sul web”). In oltre Google all’interno del suo museo-piattaforma virtuale “Cultural Institute” ha creato la sezione “Made in italy”, unica piattaforma nazionale, con lo scopo di far scoprire in maniera multimediale le eccellenze nascoste del “bel Paese” così da farne conoscere la storia e il legame con il territorio. Ci sono prodotti celebri ma anche sconosciuti al grande pubblico dal vetro di Murano, alla nocciola di Giffoni, all’arte Presepiale napoletana o della fisarmonica di Vercelli, che mostrano come queste grandi ricchezze possono essere valorizzate dal web. L’ultimo posso dal prodotto alle aziende viene compiuto con la piattaforma “eccellenze produttive.it” che connetterà le vetrine sui prodotti ai produttori.

Oltre a ciò “Made in Italy: eccellenze in digitale” si pone l’obiettivo della digitalizzazione diretta delle PMI operanti nel Made in Italy e  la diffusione della cultura dell’ innovazione anche nei settori produttivi più tradizionali.
Google, quindi, è riuscito a intercettare le esigenze di promozione e di crescita del Made in Italy e ha permesso, con l’aiuto di 107 digital strategist diffusi in tutta Italia, alla diverse realtà imprenditoriali di ricevere assistenza e condividere in rete la propria storia e la propria esperienza, proiettandosi così in uno scenario internazionale.

Tra i territori italiani che hanno aderito al progetto “Made in Italy: Eccellenze in digitale anche l’Irpinia: la Camera di Commercio di Avellino ha infatti coinvolto le imprese del settore agroalimentare e vitivinicolo, incentivandole a sfruttare le potenzialità del web e dell’internazionalizzazione.
A collaborare con la CCIAA di Avellino per questo progetto due digital strategist, Chiara Rainaldi e Carmine Nigro, che si occupano di seguire le imprese che hanno aderito al progetto. I servizi offerti gratuitamente dai due digital strategist possono consistere nell’analisi della strategia della comunicazione digitale dell’impresa e della sua presenza online e/o in attività di supporto e consulenza, ad esempio per la corretta realizzazione ed utilizzo di un sito web, per l’ottimizzazione di un piano di promozione online e la definizione di campagne di web marketing, per l’utilizzo di piattaforme per la commercializzazione on-line (e-commerce).

Dei due digital strategist selezionati da Google e Unioncamere per la digitalizzazione d’eccellenza del made in Italy nella Camera di Commercio di Avellino, abbiamo avuto il piacere di intervistare Carmine Nigro, incontrato a Smau Napoli 2014.
Carmine Nigro, una formazione da Pianificatore, con particolare interesse in Processi Negoziati e Concertati, e recenti pubblicazioni collaborative-strategice community planning e metodologie partecipative web-based e politiche, ci racconta quali sono le potenzialità e difficoltà incontrate nel cercare di far comprendere l’importanza dell’utilizzo di internet agli imprenditori delle piccole e medie imprese, nonché come sfruttarne al meglio le potenzialità offerte dal web. Molti imprenditori operanti in questi settori, infatti, vedono ancora alcune strategie attuabili sul web come meno produttive di altre realizzabili nella vita offline, ma alcuni, anche grazie a progetti come questi, hanno iniziato anche ad allargare le proprie vedute.

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