Home / Macroambiente / Il Business Plan e gli Indici di Bilancio

Il Business Plan e gli Indici di Bilancio

business plan
deposit

Per verificare e valutare la possibile performance dell'impresa in un determinato arco temporale è essenziale far ricorso agli Indici di Bilancio.

Come tutti ben sappiamo il business plan è uno strumento fondamentale per la formalizzazione delle idee gestionali di un’impresa, ma, soprattutto, ha la funzione di verificare e valutare la possibile performance dell’impresa in un determinato arco temporale. Per svolgere al meglio questo compito, è essenziale far ricorso agli Indici di Bilancio.

Sostanzialmente, gli indici più utilizzati dalle imprese all’interno di un Business Plan sono: gli indici di redditività e gli indici finaniziari.

Gli indici di redditività più conosciuti ed utilizzati in un Business Plan sono:
1) R.O.E. (Return On Equity): esprime la redditività dei mezzi propri e si calcola rapportando l’ultile netto d’esercizio al patrimonio netto d’impresa. Il roe può essere legato al concetto di costo opportunità del capitale, ovvero al rendimento massimo che l’imprenditore potrebbe ottenere da un altro investimento contrassegnato dal medesimo profilo nel caso in cui rinunciasse ad investire nell’impresa.
2) R.O.I. (Return On Investment): è utilizzato per valutare la redditività della gestione operativa. Si calcola col rapporto tra il reddito operativo e il capitale investito nella gestione caratteristica.
3) R.O.S. ( Return On Sale): misura la redditività della gestione caratteristica in relazione al volume delle vendite. Quest’indice si costruisce ponendo al numeratore l’utile operativo e al denominatore il volume di ricavi di vendita. E’ particolarmente utile per valutare l’efficienza di segmenti diversi di vendita.

Invece, gli indici finanziari maggiormente usati sono:
1) Indice di Liquidità immediata: si misura con il rapporto tra liquidità immediate e passività correnti.
2) Rapporto di indebitamento: è uguale al rapporto tra passività totali meno il patrimonio netto e passività totali.
3) Indice di solidità patrimoniale: può essere calcolato con il rapporto tra capitale netto e i debiti a breve-medio-lungo termine.

Se le esigenze dell’azienda lo richiedessero è possibile utilizzare, all’interno del Business Plan, anche gli indici di Capital Budgeting:
1) NPV (Net Present Value): è la sommatoria dei flussi di cassa e del valore finale attualizzati, scontati dell’investimento iniziale. Se si ottiene un importo pari ad almeno l’esborso iniziale necessario ad avviare un progetto, può essere ritenuto valido.
2) IRR (Internal Rate to Return): è il valore del tasso di sconto visto come costo opportunità per cui NPV = 0. Il tasso di attualizzazione rende la sommatoria dei flussi di cassa attualizzati generati da un progetto uguale a zero.
3) break even point o Punto di pareggio: serve ad evidenziare in quale momento e per quale volume di vendita la nostra azienda raggiunge il pareggio tra costi e ricavi.
4) PBT (Pay Back Time): è il tempo in cui la sommatoria dei flussi di cassa attualizzati pareggia l’investimento iniziale.

Altre notizie su:

© RIPRODUZIONE RISERVATA È vietata la ripubblicazione integrale dei contenuti

Resta aggiornato!

Iscriviti gratuitamente per essere informato su notizie e offerte esclusive su corsi, eventi, libri e strumenti di marketing.

loading
MOSTRA ALTRI