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Wedding tourism: perché l'Italia è una delle mete preferite?

Wedding tourism: perché l'Italia è una delle mete preferite?

Quello del wedding tourism è un trend che continua a crescere, con migliaia di sposi stranieri che ogni anno scelgono l’Italia per il sì.

Non solo turismo culturale o enogastronomico, da qualche anno l’Italia è tra le mete più ambite per il wedding tourism, con coppie di tutto il mondo che scelgono il Belpaese per pronunciare il fatidico sì e disposte a spendere, per farlo, anche budget consistenti. A dirlo? Sono dati come quelli di Federturismo e JFC Tourism & Management: su 44 milioni di turisti che ogni anno visitano l’Italia, 352mila – cioè circa l’8% – lo fanno per sposarsi, festeggiare anniversari o fare la luna di miele. E quello dell’Italia è un primo posto incontrastato, seguito solo a distanza dalla Francia con circa 330mila wedding tourist all’anno.

Wedding tourism: i numeri della crescita

Per entrare nel dettaglio? Nel 2014 sono state celebrate in Italia 6.724 nozze di stranieri, circa il 42% in più rispetto al 2013 – quando i matrimoni stranieri celebrati in Italia erano “solo” 4.728 – e per un indotto complessivo di 350 milioni di euro. In quell’anno i più propensi a sposarsi in Italia sono stati inglesi, americani e russi e, come segnalavano dalla Borsa del Matrimonio in Italia (l’evento B2B dedicato al settore sposi, ndr), la spesa media per questi matrimoni è stata di 51mila euro con 30 persone presenti, sposi inclusi. Gli ultimi dati disponibili sul wedding tourism in Italia sono invece quelli riferiti al 2015: secondo l’ISTAT (“Matrimoni, separazioni e divorzi“) sono state circa 7.000 le coppie straniere che hanno scelto l’Italia per celebrare il proprio matrimonio, l’indotto complessivo per la nostra economia è stato di 380 milioni di euro e la spesa media per singolo matrimonio, che ha visto crescere ad almeno 50 il numero degli invitati, è stata di 54.000 euro.

Perché gli sposi stranieri scelgono l’Italia?

Ad attrarre le coppie straniere che vogliono dirsi di sì è una certa allure di cui gode ancora il nostro Paese. Secondo la ricerca condotta da JFC, l’Italia vince la sfida del wedding tourism grazie a storia e bellezze culturali (ragione valida per il 16,3% di chi sceglie di sposarsi in Italia) e a un certo fascino da luogo desiderato (12,9%), per il suo romanticismo e la bellezza (12%) e, immancabilmente, grazie al cibo (11%). Conta però anche il passaparola : parte degli sposini che scelgono l’Italia (il 10,5%) lo fa affascinata dal racconto di amici o conoscenti che hanno già fatto un’esperienza simile. Neanche il paesaggio può essere ignorato, con molte coppie (almeno il 10%) che lo indicano come ragione principale per scegliere l’Italia, convinte anche dalla possibilità di mantenere un ricordo gradevole e artistico del loro matrimonio grazie ad album di nozze nelle località più esclusive. A dare una spinta importante al wedding tourism nostrano è stato poi, soprattutto negli ultimi anni, il desiderio d’imitazione: le tante coppie “vip” e del mondo dello spettacolo che hanno scelto l’Italia come location per il loro matrimonio hanno fatto sognare a centinaia di coppie di tutto il mondo una cerimonia altrettanto da favola. Dalle quelle sul Lago Maggiore di Pierre Casiraghi e Beatrice Borromeo al lungo matrimonio veneziano di George Clooney e Amal, insomma, le nozze delle celebrity sono state un’ispirazione importante per tante coppie che hanno scelto l’Italia per il loro sì. Per spiegare in maniera completa il fenomeno del wedding tourism in Italia, però, non può essere trascurato comunque neanche un fattore socio-demografico: sono sempre di più, oggi, le coppie miste o di italiani che vivono all’estero che scelgono di tornare in Italia per celebrare il loro matrimonio.

Ciò che, invece, sembra non piacere agli sposini stranieri del nostro Paese? Come sottolineano dal portale internazionale di matrimoni Zankyou è la mancanza di una organizzazione più strutturata: per il resto del mondo, infatti, l’immagine del popolo italiano non si discosta poi tanto da quella del genio ribelle, creativo e fantasioso, ma che qualche volta pecca in pragmatismo e capacità organizzative. Le coppie straniere che decidono di sposarsi in Italia insomma dispongono, come si è visto, di budget ingenti e per questo chiedono più garanzie: lo fanno ricorrendo sempre più spesso a pacchetti all inclusive o alla figura di un wedding planner che sappia coniugare alti standard qualitativi con la giusta dose di personalizzazione che rende il matrimonio davvero un momento unico.

Mete preferite per il wedding tourism: vincono piccoli centri e luoghi pieni di storia

L’organizzazione perfetta del matrimonio straniero in Italia varia, comunque, anche in maniera considerevole a seconda della provenienza dei futuri sposi. Secondo dei dati di Yandex, per esempio, i russi e i russofoni preferiscono città come Venezia, Roma, Firenze e regioni come la Sardegna o la Sicilia e il Lago di Como.

Più in generale, comunque, i dati dell’ISTAT già citati mostrano la Toscana al primissimo posto con il 32% di nozze straniere che si svolgono tra le sue città d’arte o nella campagna. Seguono Lombardia, Campania, Veneto e, solo al quinto posto, il Lazio con appena il 7% di matrimoni stranieri all’anno. Mentre scelgono ancora e spesso di fare vacanze romane, le coppie straniere sembrano insomma non amare l’idea di sposarsi a Roma: non perché non siano affascinati dalle meraviglie e le ricchezze architettoniche della Capitale, ma perché spaventati dai problemi logistici che potrebbero incontrare nell’organizzazione del matrimonio. La soluzione? Come fanno notare ancora da Zankyou, potrebbe essere lavorare soprattutto di promozione territoriale: mentre 9 coppie straniere su 10 continuano a identificare Roma con il suo centro storico, anche l’hinterland e il resto del Lazio regalano location da fiaba e del tutto adatte a un matrimonio perfetto.

Per tante ragioni, del resto, più della metà degli sposi stranieri (il 56%) sembra preferire le città di medie o piccole dimensioni: secondo una ricerca riportata da Adnkronos e condotta da operatori del settore, contano la possibilità di contenere i costi, il minor caos e il fatto che le mete più tradizionali sono, per le stesse ragioni, anche meno originali. Secondo questo stesso studio, così, in assoluto la meta preferita da chi vuole sposarsi in Italia è Capri (scelta dal 21% degli intervistati), seguono Matera (17%) e Tropea (15%) e, più in basso nella classifica, anche Pienza (12%), il Lago di Como (10%), la Riviera Ligure (8%), Noto (7%) e l’umbra Montefalco (4%).

Che tipo di matrimonio scelgono i wedding tourist? E come?

La scelta delle location, anche per chi si sposa in Italia, dipende in larga parte dal tipo di cerimonia per cui si opta. Non sembrano esserci particolari trend in merito: ancora secondo l’ISTAT, l’Italia rimane la meta ideale sia per i matrimoni civili (33% delle celebrazioni) che per quelli religiosi (34%) o simbolici (32%). Sinonimo incontrastato di lusso, però, chi sceglie un matrimonio made in Italy opta quasi sempre per luxury hotel (ancora secondo JFC, il 30%) o relais esclusivi (29,6%), ville (19,3%), castelli e fortezze (14,8%), agriturismi (11,1%) e palazzi storici (9,6%).

Per scegliere, infine? Chi fa wedding tourism, come il turista più “tradizionale”, si affida sempre più frequentemente al web. Siti di settore e social sarebbero, in questo senso, i principali canali d’informazione per almeno il 40,2% delle future coppie che, quando devono scegliere dove e come celebrare il loro matrimonio in Italia, si affidano comunque – secondo JFC – anche al passaparola (18,1%), ai referenti locali (15,4%), alle agenzie di viaggio (12,2%), alle riviste (8,3%) e alle fiere (3,1%). Superfluo sottolineare allora come ristoratori, hotellerie e qualsiasi altro professionista o azienda che lavori nel wedding non possa rinunciare oggi a una forte presenza digitale e a una chiara strategia di digital marketing.

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