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In an Internet minute: come trascorriamo il nostro tempo online

In an Internet minute: come trascorriamo il nostro tempo online

Cos'è un Internet minute? E come abbiamo trascorso il nostro tempo negli ultimi anni (dal 2013 al 2017) online?

Se dovessimo fermarci un istante e ragionare su come spendiamo il nostro tempo quando siamo online forse rimarremmo sorpresi del risultato. Ancora di più se allargassimo tale pensiero e considerassimo il fatto che contemporaneamente a noi si sono collegati miliardi di persone: con una parte condivideremmo gli stessi interessi e magari le stesse piattaforme, dell’altra non immagineremmo minimamente i gusti e le abitudini.

Negli ultimi anni varie aziende ed esperti hanno così deciso di tenere traccia dell’utilizzo di Internet, fissando in pratiche infografiche le abitudini di tutti i cybernauti in un lasso di tempo ristrettissimo, ovvero un minuto, definito Internet minute. È infatti straordinario venire a conoscenza di come ogni anno si siano manifestati comportamenti diversi, in seguito al declino di alcune piattaforme e alla nascita di nuovi luoghi virtuali di intrattenimento e nuove appetibili applicazioni.

Dal 2013 al 2015: data never sleeps 3.0

Per il periodo compreso tra il 2013 e il 2015, l’azienda statunitense Domo, specializzata in software per computer, ha elaborato un’infografica dal nome “Data never sleeps 3.0”. Nello specifico, per ogni sito o piattaforma di social networking è stato indicato il numero di azioni che gli utenti producono ogni 60 secondi: chiamate, like, tweet, post che provengono da qualsiasi parte del mondo, ma in un ristrettissimo lasso di tempo.

In an Internet minute: come trascorriamo il nostro tempo online

Dalla ricerca effettuata sono emersi dati che apparivano come stupefacenti: su Facebook gli utenti premevano in media il pulsante mi piace per circa 4.166.667 volte; gli iscritti a Twitter inviavano circa 347.222 tweet al minuto; su YouTube gli utenti caricavano circa 300 ore di nuovi video; su Instagram cliccavano sul tasto mi piace per circa 1.736.111 volte; su Pinterest, invece, furono caricate circa 9.722 immagini al minuto; gli utenti di Vine riproducevano circa 1.041.666 video ogni sessanta secondi e via discorrendo. Netflix, per quanto i numeri non fossero come quelli di oggi, registrò in quel periodo circa 77.160 sottoscrizioni.

Whatsapp e Uber tra le nuove voci del 2016

Nel 2016, rispetto agli anni precedenti, ci sono inequivocabilmente delle voci che sono sparite: gli anni passano e le tendenze mutano, soprattutto se si tratta del mondo virtuale. Nuove applicazioni e piattaforme hanno infatti sostituito quelle più “obsolete”, mentre alcuni nomi sono entrati nel panorama digitale di prepotenza monopolizzando l’attenzione dell’utente. A tracciarne un percorso è ‘Excelacom’, che riassume l’importanza di tali informazioni per aziende e imprese.

In an Internet minute: come trascorriamo il nostro tempo online

In un Internet minute gli accessi a Facebook sono stati ben 701.389, Netflix ha raggiunto le 69.444 ore di visualizzazioni e ben 150 milioni di email sono stati inviati. Su Snapchat sono state invece condivise 527.760 foto e dall’Apple Store sono state scaricate 51.000 applicazioni. Google ha registrato 2.4 milioni di ricerche, YouTube ben 2.78 milioni di video visualizzati (almeno il doppio di Vine) e Uber più di 1.350 corse. Per il resto dei social network , Twitter ha potuto vantare oltre i 347.000 cinguettii e Instagram 28.194 nuovi post. Le new entry si sono mostrate immediatamente competitive: su WhatsApp gli utenti hanno scambiato più di 20.8 milioni di messaggi, su Spotify sono state ascoltate 38.052 ore di musica. E Tinder? Vede raddoppiate le interazioni e gli swipe.

Qual è stata nel 2017 la qualità del nostro Internet minute?

Le ricerche più recenti sono invece state svolte da Lori Lewis e Chadd Callahan di Cumulus Media che hanno pubblicato una nuova infografica che fa riferimento al 2017, utilizzando come parametro sempre ciò che accade in soli sessanta secondi.

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Alcuni valori rimangono quasi inalterati, le mail continuano infatti ad oscillare attorno ai 150 milioni, mentre Spotify ha superato il suo traguardo iniziale avvicinandosi alle 40.000 ore di musica ascoltata in un semplicissimo minuto. 342.000 sono le applicazioni scaricate sull’App Store, sottolineando indirettamente lo spazio che si è ritagliato l’ ecommerce in questi anni: la crescita è stata tale da guadagnarsi un posto all’interno dell’infografica, con più di 750.000 dollari spesi. Messenger (il servizio di messaggistica di Facebook) ha registrato ben 15.000 GIF condivise tra gli utenti, mentre l’applicazione principale si aggira attorno ai 900.000 login. Google ha aggiunto invece un milione di ricerche a quelle guadagnate l’anno precedente, come YouTube è riuscito quasi a raddoppiare il numero di video visualizzati. In crescita (seppur di poco) anche il numero dei post pubblicati su Instagram, contro i  quasi 2 milioni di snap raggiunti da Snapchat. Può sembrare surreale ma il modo di approcciarsi quotidianamente alla tecnologia è cambiato, aumentando, a volte in maniera addizionale e a volte esponenziale, la propria presenza nella vita di ognuno.

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