Come l’Internet of Things (IoT) renderà l’impresa ancora più “smart”
L'impresa diventa iperconnessa: dall'Internet of Things all'Internet of Everything, l'industry 4.0 diventa intelligente.
A firma di: Marianna Cadoni Contributor

Il mondo è ormai completamente immerso nell’era dell’interconnessione dei dati: Internet of Things (IoT), Big Data, Cloud, Mobile sono i segmenti emergenti e più determinanti nella crescita del mercato digitale attuale. Ma che impatto ha tutto ciò sulla vita delle imprese?
Secondo i dati riportati dall’Osservatorio Smart Manufacturing del Politecnico di Milano, il 66% dell’Industria 4.0 italiana, che attualmente vale 1,2 miliardi di euro, è rappresentato da progetti di Internet of Things, che valgono 790 milioni di euro e per i quali si prevede nel 2016 una crescita del 20%, seguito da Industrial Analytics (23%, 270 milioni di euro) e Cloud Manufacturing (10%, 120 milioni di euro). I maggiori investimenti in attività e tecnologie di trasformazione digitale coinvolgono proprio il settore manifatturiero, di cui il digitale rappresenta un importante driver per la crescita.
La diffusione dell’ Internet of Things nel mondo delle industrie sta dando vita ad una nuova e importante fase di sviluppo per l’Industry 4.0, nota anche sotto i nomi di Smart Manufacturing o Industrial Internet of Things (IIoT). Dalla maggiore efficienza e affidabilità dei macchinari, alla sicurezza e qualità degli impianti, sino al miglioramento di produzione, vendita e post vendita, l‘ingresso dell’ Internet of Things nell’industria manifatturiera offre numerosi vantaggi e rappresenta il motore propulsivo per la quarta rivoluzione industriale.
Dall’ Internet of Things all’Internet of Everything
Prima di scoprire alcune applicazioni “intelligenti” dell’Industrial Internet of Things al settore manifatturiero, è necessario fare un passo indietro per chiarire cosa si intende con questo termine, che impatto ha sull’industria contemporanea e verso quali scenari sta evolvendo.
Con il termine Internet of Things (utilizzato la prima volta da Kevin Ashton, ricercatore presso il MIT, Massachussets Institute of Technology) si intende la connessione fra oggetti e luoghi reali (le “cose”) con la rete, attraverso cui è possibile trasferire dati ed informazioni. Estendendo il concetto all’industrial IoT, si intende l’integrazione fra macchine complesse, sensori e software di analisi dei dati, attraverso cui gli oggetti intelligenti vengono uniti a supporto degli strumenti di produzione tradizionali. Mediante l'”Internet delle cose“ è quindi possibile conferire agli asset fisici che coinvolgono la produzione industriale, un’identità digitale che permette di comprendere e monitorare in real team tutti i processi della catena di fornitura, trasformando i dati in informazioni strategiche. Unendo attività intelligenti e automatizzate ai tradizionali strumenti e processi industriali, è possibile così soddisfare molte delle esigenze aziendali con modalità precedentemente impensabili.
E se l’ Internet of Things è un concetto noto ormai da anni (nonostante le imprese italiane siano nettamente in ritardo rispetto alle concorrenti internazionali), un tema più recente è rappresentato dalla sua evoluzione, l’Internet of Everything (IoE o “Internet del tutto“). Non solo interconnessione fra oggetti, ma fra tutto ciò che è esistente, partendo dai dispositivi tecnologici fino a coinvolgere processi, dati e soprattutto persone. Una rete intelligente di elementi che nella produzione e nel commercio consentirà di ascoltare e interpretare i dati per raggiungere livelli di innovazione mai ottenuti prima.