- Macroambiente
- 2' di lettura
Informazione online più credibile della carta stampata?

Secondo l’Eurobarometro, gli italiani si fiderebbero più dell’ informazione online che dei media tradizionali, carta stampata in primis.
Gli italiani si fidano della rete e dell’informazione online più di quanto facciano con la televisione. A confermarlo sono le ultime rilevazioni dell’Eurobarometro, che ha monitorato l’opinione pubblica e la fiducia riposta nei diversi mezzi di comunicazione in trentaquattro paesi europei.
In Italia – sesta in classifica dopo paesi come Repubblica Ceca, Estonia, Polonia, Albania e Finlandia e prima tra gli stati più grandi – almeno il 58,2% dei cittadini considera il web una fonte d’informazione credibile.
In particolare, gli italiani sembrerebbero fidarsi delle informazioni che circolano sulla rete più dei loro vicini spagnoli (che considerano affidabile l’informazione online solo nel 40% dei casi), tedeschi (fermi a poco più del 35%), inglesi e francesi (in coda alla classifica dell’Eurobarometro, con almeno 30 punti percentuali di differenza col dato italiano). Nello specifico, sono 10 i punti percentuali che separano la fiducia riposta dagli italiani nel web dalla media europea, ferma al 49,1%.
A farne le spese sembra soprattutto la ‘vecchia’ carta stampata. Dei giornali tradizionali dice di fidarsi il 53,5% degli italiani. Percentuale sicuramente molto positiva, ma in calo rispetto alle rilevazioni precedenti, soprattutto se rapportata a un 17,6% di utenti (in crescita di almeno 4 punti percentuali rispetto alla scorsa edizione dell’Eurobarometro) che dice di fidarsi della rete ma non della carta stampata.
Interessante, a tal proposito, il tentativo dell’Eurobarometro di tracciare il profilo tipo di chi riporrebbe fiducia esclusivamente nell’informazione online. Si tratterebbe in prevalenza di uomini, tra i 35 e i 54 anni, di ceto medio-alto, interessati alla politica e spesso anche impegnati civicamente, ideologicamente moderati, né euroscettici né con posizione estreme riguardo a grandi temi come l’immigrazione (che per altro, come hanno dimostrato numerosi studi tra cui quello di DOING sulla comunicazione social dei maggiori leader europei, permeano le conversazioni social meno di quanto si possa immaginare, ndr), mediamente soddisfatti delle condizioni lavorative, affezionati alla democrazia e, nella maggior parte dei casi, lettori abituali di quotidiani (solo il 6% dichiara di non farlo).
Insomma, tutt’altro che ‘outsider’. L’Eurobaromentro conferma, così, dati già messi in luce da altri studi, come ad esempio la crescita diffusa della fiducia verso gli ambienti digitali e l’identificazione di soggetti che, a vario titolo, operano al loro interno.
La fiducia nell’informazione online consente alle istituzioni, attraverso i media, di interloquire sulle accuse che gli piovono addosso e quindi, di conseguenza, sembra che i mezzi di comunicazione svolgano una funzione positiva per la democrazia.
Notizie correlate

Un italiano su cinque non è convinto di saper riconoscere una bufala

Da Il Sole 24 Ore all’ANSA passando per i tg delle reti pubbliche: come si informano i parlamentari italiani

Arriva Artifact, un feed di sole notizie personalizzato grazie all’intelligenza artificiale

L’AGCOM stabilisce i criteri per l’equo compenso che le piattaforme digitali devono riconoscere agli editori

Continuano a crescere i lettori digitali ma il resto della stampa è in situazione di stallo, secondo Audipress
