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E se l'uovo dei record su Instagram fosse, in realtà, portatore di messaggi sociali?

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Cosa c'entra l'uovo dei record su Instagram con la finale del Super Bowl 2019? La sorpresa è virale e devota a una buona causa (sociale).

Era già noto per essere stato l’uovo dei record su Instagram; durante la finale del Super Bowl 2019, però, ha colto tutti – è proprio il caso di dirlo – di sorpresa e costretto a fare i conti, di nuovo, con la domanda: chi si nasconde dietro l’account @world_record_egg?

La storia dell’uovo da record su Instagram

Un passo indietro può aiutare a capire meglio. Sono i primi giorni di gennaio 2019 quando un account Instagram posta la semplice foto di un uovo. Nessun indizio, nessun contenuto particolare, solo una chiamata all’azione molto chiara: «raggiungiamo insieme un record mondiale e diventiamo il post con più like di Instagram» recita, infatti, la didascalia della foto che non rinuncia a chiamare a raccolta quanti più possibili #EggSoldiers (questo uno degli hashtag utilizzati dai creatori dell’account, ndr).

L’operazione sembra riuscire: entro sera, infatti, la foto dell’uovo supera i 18 milioni di like (un mese dopo, il 4 febbraio 2019, ne ha oltre 52 milioni, ndr), quanto basta per diventare il post di Instagram con più like di sempre, superando il primato che era stato fino ad allora della foto con cui Kylie Jenner aveva annunciato di essere diventata madre. Per i più curiosi c’è da dire che, no, la modella non l’aveva presa benissimo e aveva pubblicato sull’account Instagram un video scherzoso in cui rompeva a terra un uovo proprio simile a quello ormai tanto famoso.

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Take that little egg

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C’era stata, comunque, una corsa a capire chi ci fosse dietro all’uovo dei record su Instagram, ma con poco successo: l’unica risposta ufficiale, infatti, era stata che a gestire l’account era Henrietta – o Eugene, a seconda dei giorni –, una gallina della campagna inglese. L’operazione, insomma, non sembrava che un gioco virale, assolutamente ben riuscito, per dimostrare come il successo sui social fosse per natura effimero e poco duraturo. E, come ogni fenomeno virale che si rispetti, aveva presto visto proliferare i propri cloni: in poco tempo erano nati, infatti, tanti account non ufficiali (riconoscibili perché mancanti dell’iconica spunta blu da account verificato, ndr), persino app disponibili sui playstore e un immancabile finto merchandising ufficiale.

Perché l’uovo dei record su Instagram non è solo un gioco e una viralità dal basso

È stato quando l’uovo dei record ha postato foto in cui lo si vedeva progressivamente rompersi, però, che è apparso chiaro che non si poteva trattare di un semplice gioco, ma era una più grande – e di certo strategicamente studiata – operazione di comunicazione. I teaser più interessanti in questo senso? Annunciavano una partnership addirittura con Hulu e davano appuntamento durante la finale del Super Bowl.

Nel frattempo, anche la scoperta fatta da BuzzFeed, ovvero che c’è un’agenzia pubblicitaria di Londra dietro l’uovo dei record su Instagram, non aveva avvalorato l’ipotesi di un successo spontaneo e dal basso. Tanto che qualcuno, come The Atlantic, aveva provato anche a stimare il valore economico dell’uovo dei record su Instagram, o, meglio, il valore che avrebbe potuto avere il momento in cui si fosse finalmente schiuso: almeno dieci milioni di dollari, budget da Super Bowl appunto, poteva valere l’essere il primo brand a saltare fuori dall’uovo. Non a caso c’è stato chi aveva ipotizzato che lo stratagemma potesse essere utilizzato per una campagna di comunicazione politica, a favore dell’ipotesi di impeachment per Trump, per esempio, o per svelare le candidature per le presidenziali americane 2020 in un modo decisamente sui generis.

L’uovo dei record su Instagram al Super Bowl 2019

Alla già forte attesa per la tanto amata finale e per gli iconici spot del Super Bowl 2019 si è aggiunta, così, l’impazienza – di addetti ai lavori soprattutto, ma non solo – per la sorpresa riservata dal @world_record_egg. E la sorpresa c’è stata davvero. L’uovo dei record su Instagram, infatti, si è rivelato protagonista di un breve corto animato in sostegno di Mental Health America, un’associazione che si occupa di promozione della salute mentale.

«Di recente ho cominciato a rompermi. La pressione dei social media mi ha portato a farlo. Se stai lottando anche tu, parlane con qualcuno». Questo è il messaggio finale dell’uovo, rivolto ai tanti che, in qualche caso senza saperlo, vivono una vera e propria dipendenza da tecnologie e ambienti digitali, dipendenza che li porta a cambiare profondamente i propri atteggiamenti e le proprie abitudini e, nei casi più gravi, a un vero e proprio isolamento.

Certo, quella della Mental Health America non è la prima campagna che prova a sensibilizzare rispetto all’argomento e più in generale rispetto agli effetti che i social media possono avere sulla salute, mentale e non solo, dei propri utenti. Completamente nuova – e di successo, almeno a vedere quanto positivo sia il sentiment di tweet e altri contenuti postati sui social dopo la fatidica apertura dell’uovo dei record – è la formula utilizzata: un misto tra video advertising della forma più tradizionale, persino in uno dei momenti tradizionalmente più attesi dal mondo pubblicitario, campagna virale e un guerrilla marketing tutto 2.0.

Alcune voci, così, vorrebbero che quella per l’associazione americana per la salute mentale non sia che la prima di una serie di campagne sociali che vedranno protagonista l’uovo dei record su Instagram.

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