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Miti sulla SEO: oltre le cagate che ti hanno detto

Dai cavalieri dello zodiaco a Ken il guerriero per sfatare una serie di cazzate

Un libro in cui Gaetano Romeo parla di "miti" e luoghi comuni sul tema della search engine optimization da un punto di vista inedito, con metafore ed esempi presi dal mondo dei cartoni animati, anime e manga anni '80.

EDITORE Editore Indipendente
PUBBLICATO Giugno - 2022
EDIZIONE
PREZZO 9,35 su Amazon
PAGINE 54
LINGUA italiano
AUTORE
G. Romeo
VALUTAZIONE Inside Marketing
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Recensione Inside Marketing

Un universo narrativo basato sulla fantasia, su personaggi con superpoteri o doti soprannaturali, su dèi e miti, frutto della cultura anni ’80, può essere il punto di partenza per sfatare dei luoghi comuni sulla search engine optimization (SEO) nel 2022? Lo è secondo Gaetano Romeo, autore del libroMiti sulla SEO: oltre le cagate che ti hanno detto” che è – lo ammette egli stesso, ma è già il titolo a renderlo chiaro – un testo tra il serio e il faceto, che vuole sfatare alcuni miti sulla SEO attraverso alcuni dei cartoni animati, anime e manga a lui cari.

Eventi e personaggi dei cartoni animati per metafore e insegnamenti sulla SEO

Il primo riferimento scelto è I Cavalieri dello Zodiaco: nelle dodici case dello zodiaco l’autore vede, come scrive nel primo capitolo, «una sorta di porta d’ingresso alla SEO» e a ogni cavaliere che difende una delle porte paragona uno dei luoghi comuni o delle convinzioni sbagliate relative alla indicizzazione dei contenuti.

Citare quanto succede nel racconto con Mur, per esempio, è l’occasione per precisare che, diversamente da quanto spesso affermano alcuni professionisti, il traffico organico non è gratuito, perché per riuscire a posizionare dei contenuti in serp serve investire in consulenti con esperienza, in tecnologia, in tempo, ecc. Con il cavaliere del Toro, invece, Gaetano Romeo precisa che avere un migliore posizionamento in SERP non corrisponde in modo automatico ad avere maggiori entrate, perché nell’aumento degli acquisti incidono altri fattori come, solo per citarne uno, una buona user experience sul sito; «ancora oggi noi professionisti ci imbattiamo in una serie di organizzazioni che, come Virgo –  afferma infatti l’autore nella similitudine con il cavaliere d’oro appartenente alla costellazione della Vergine – credono che se allocheranno il loro intero budget in SEO, genereranno tutti i lead di cui hanno bisogno», mentre «la SEO ha bisogno di essere un pilastro di un piano di marketing integrato globale al fine di ottenere i risultati migliori» e deve, cioè, far parte di una strategia più ampia.

Ciascuno degli altri nove cavalieri offre all’autore lo spunto per trattare – anche se qualche volta in modo leggermente forzato – diverse delle affermazioni spesso collegate alla search engine optimization per spiegare, citando due esempi, che per i contenuti duplicati non c’è una vera penalizzazione da parte di Google, perché quando «incontra due o più versioni della stessa pagina, sceglie la copia più autorevole e filtrerà il resto», e che non serve riempire il testo di keyword se queste sono inserite in maniera eccessivamente forzata, in frasi o costrutti con poco senso, perché il lettore lo leggerà con meno piacere o non lo leggerà affatto.

Nel secondo (“Nanto, Hokuto e… SEO”) e terzo capitolo (“La divina scuola di Hokuto”) Gaetano Romeo procede nello sfatare falsi miti sul tema con riferimento a un altro mondo narrativo.

Dopo aver passato in rassegna diversi personaggi di Ken il Guerriero per creare delle similitudini tra i loro atteggiamenti e quelli che si manifesterebbero nelle dicerie sulla seo , a conclusione del terzo capitolo il protagonista viene paragonato a Google:

«Ken per me è l’esatta rappresentazione di Google, lui come il gigante di Mountain View non odia nessuno e non colpisce nessuno gratuitamente, ma qualora qualcuno si permetta di molestare il prossimo gratuitamente, Ken lo punisce con le tecniche di Okuto. Quindi come Ken, Google colpisce e odia il lavoro dei SEO soltanto quando questi non rispettano le linee guida da lui stesse dettate, dunque se venite penalizzati non è perché Google odia i SEO, ma semplicemente siete voi che state infrangendo le regole di Google, e ricorda, caro amico, che ad ogni update parecchi colleghi vedranno la stella della morte.»

Nel quarto capitolo si passa a Le tartarughe Ninja, iniziando dal maestro Splinter per soffermarsi sul fatto che le keyword devono essere scelte non dal cliente ma dal consulente insieme al cliente, che deve essere guidato – come le tartarughe Ninja dal loro maestro – così da scegliere «quelle più adeguate e giuste». Oltre alle quattro tartarughe Ninja, sono presenti qui paragrafi dedicati anche ad altri personaggi come Bebop e Rocksteady, Shredder, Krang, con riflessioni che vanno dalla necessità di fare investimenti in SEO alla SEO on page per arrivare a link building e back linking.

He-Man e i dominatori dell’universo è invece al centro del capitolo cinque in cui, tra le altre cose, vengono criticati «gli studi correlati di MOZ», che secondo l’autore «dicono tutto, ma dicono nulla allo stesso tempo» rispetto a come funziona l’algoritmo di Google.

Eccezioni, in questo panorama degli anni ’80 tra manga e anime, sono due film di animazione di casa Disney. Attenzione a credere alle previsioni fatte ogni dicembre per l’anno venturo in campo SEO da professionisti nel settore, che non sono dei Merlino, e attenzione alla black hat seo , che è un po’ come la magia di Maga Magò: sono solo due dei consigli dell’autore nel capitolo sei riprendendo i personaggi de La spada nella roccia. Un parallelismo tra il ruolo di Belle e Google, invece, è presente nel settimo capitolo, dove a essere ripresi sono alcuni dei personaggi chiave de La Bella e la bestia:

«[…] Belle è l’anima vera del cartone, è colei che dà le informazioni che ci servono per capire meglio il tutto, lei è come Google. Perché? A differenza di quanto credono, Google è la prima risorsa per la SEO, fornisce delle guide e quindi non è vero che Google non è interessato al lavoro dei SEO e che non dà informazioni al riguardo.»

Per chiudere questo percorso intrecciato tra “miti” sulla SEO e racconti dell’universo animato, Gaetano Romeo ha poi scelto Lupin III e L’uomo Tigre per ribadire ancora alcuni dei luoghi comuni sfatati ed evidenziare anche altri aspetti relativi, per esempio, a lunghezza dei testi, indicazioni date dal semaforo di Yoast su WordPress, utilizzo dei tag, ecc.

Nell’ultimo breve capitolo di conclusioni, il decimo, coerentemente al tono di voce utilizzato in tutto il libro, Gaetano Romeo riprende Gli Aristogatti scegliendo come incipit del titolo “Romeo er meglio da SEO” precisando, anche, che la scelta è stata dettata da simpatia e ironia e non dal considerarsi come miglior SEO specialist tra i professionisti.

Un libro dal tono leggero per sfatare luoghi comuni sulla SEO

Alla base del libro, autopubblicato, non c’è l’intento di scrivere un manuale o un libro esaustivo sulla SEO, quanto piuttosto quello di condividere con il lettore una sorta di esercizio intellettuale con un tono leggero e scherzoso. Del resto, se non bastasse il solo titolo a comunicarlo in modo diretto, a evidenziarlo è anche il sottotitolo: “Dai cavalieri dello zodiaco a Ken il guerriero per sfatare una serie di cazzate”.

Conoscere già alcune nozioni sulla SEO aiuta sicuramente ad affrontare in modo più consapevole la lettura di questo breve libro, come anche, ovviamente, l’aver visto i cartoni animati o l’aver letto gli anime e i manga scelti da Gaetano Romeo in questo suo percorso di unione tra le sue passioni del passato e le competenze acquisite nel presente grazie alla sua professione. Non serve però avere conoscenze approfondite in materia: come dice al lettore già nell’introduzione del libro: «attraverso le metafore più fanciullesche possibili cercherò di porti subito dei limiti, una sorta di barriera di ingresso, prima di entrare in contatto con la SEO». 

Miti sulla SEO: oltre le cagate che ti hanno detto” è un libro da leggere per soffermarsi su quante bufale o concetti veri/verificati ci siano in quella che l’autore definisce come «mitologia SEO» e, come precisa nel decimo capitolo, è da intendere come «un vademecum per capire cosa soprattutto la SEO NON è».

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